sabato 1 febbraio 2020

Menezio e i filosofi rinascimentali e dialettici



"Quante forze vogliono che l'uomo sia sottomesso? E con quali argomentazioni? Io Menezio non ho accettato di sottomettermi al volere della ragione perché la forza che io sono può essere imbrigliata in gloriose imprese, ma mai posseduta e mai domata. Io" continuò Menezio "non temo i fulmini di Zeus, ma temo la dabbenaggine di mio fratello Epimeteo. Lui pensa di vivere in un mondo in cui tutti sono al suo servizio, tutti lo amano e tutti sono disponibili ad aiutarlo. Io Menezio, sono la forza incatenata nel cuore degli uomini, ma anche Epimeteo è incatenato nel cuore degli uomini assieme agli altri miei fratelli, Atlante il reggitore del mondo e Prometeo la conoscenza dell'uomo. Viviamo tutti in catene nel cuore degli uomini. Di tanto in tanto qualche uomo si fa Ercole e nel proprio cuore spezza le catene di uno di noi. Chi è liberato dalle catene può guidare le emozioni degli uomini, ma spesso gli uomini preferiscono liberare Epimeteo piuttosto che un altro dei miei fratelli.

"Come dice Platone nel Timeo alle affermazioni che concernono la divinità, anche se non sono necessarie e non possono essere confermate da argomentazioni verosimili, bisogna prestare fede, perché esse vengono dai figli degli Dèi; infatti egli stesso dice nel II della Repubblica: "La parola Dio è di fatto verissima"; e nel libro III della stessa opera: "Se c’è un figlio di Dio, è veritiero e se non è veritiero, non è figlio di Dio". E tutto ciò suona in religiosa armonia con la nostra religione. Infatti, gli articoli di fede, che per la maggior parte non possono essere dimostrati, essendo stati ricevuti da Dio o dai santi Apostoli, debbono essere accolti da noi senza nessuna dimostrazione dei principi e se contro di essi ci conducessero taluni ragionamenti, da cui non sapremmo districarci, bisognerebbe ascrivere la causa non alla "cosa stessa", ma alla nostra cecità, come attesta Platone nel Fedone."

Pietro Pomponazzi, Tutti i trattati peripatetici, Bompiani, 2013, p. 749

"Ad Epimeteo è sufficiente che il dono arrivi dall'autorità perché sia considerato vero e santo, come Pandora inviatagli dalla ragione col suo vaso." Continuò Menezio "Imparasse a diffidare dei "doni della ragione" e impari ad aprire i vasi che portano la vita anziché le distruzioni."

"Cosa significa affermare che " Come dice Platone nel Timeo alle affermazioni che concernono la divinità, anche se non sono necessarie e non possono essere confermate da argomentazioni verosimili, bisogna prestare fede, perché esse vengono dai figli degli Dèi; infatti egli stesso dice nel II della Repubblica: "La parola Dio è di fatto verissima"; e nel libro III della stessa opera: "Se c’è un figlio di Dio, è veritiero e se non è veritiero, non è figlio di Dio". E tutto ciò suona in religiosa armonia con la nostra religione.". Un falso" continua Menezio "non rende vero un falso e chiamare un'autoritas per confermare un falso qualifica quell'autoritas come falsa. Che cos'è l'armonia della religione affermata da Pomponazzi? Egli dice "Se". Dice "Se c'è un figlio di Dio è veritiero e se non è veritiero non è figlio di Dio". Epimeteo è capace di questi voli pindarici per legittimare i doni che riceve dal mondo. Non distingue la realtà da ciò che desidera sia la realtà. I suoi discorsi iniziano col "se" e continuano con le "certezze" che lui desidera. Per questo, Epimeteo considera vero solo ciò che lui desidera e cerca coloro che hanno i medesimi desideri per affermare come oggettivamente vero ciò che soggettivamente desidera".

"Il mondo di Epimeteo si genera come un'idea che legittima la sottomissione dell'uomo. Quest'idea, uscita dal suo cuore, si diffonde come un'epidemia diventando l'idea di mondo di molti uomini che finisce per soffocare il vero in funzione del desiderio. In questo modo gli uomini sono costretti a vivere nella menzogna di una verità immaginata da altri uomini che serve solo a legittimare il loro essere padroni di schiavi."

"E' in questa condizione dell'esistenza che io Menezio scuoto le catene con le quali sono incatenato nel cuore degli uomini e nello scuotere le catene li rendo consapevoli della realtà nella quale stanno vivendo."

"Tutto il lavoro pratico del nostro partito, qualsiasi direzione giusta è necessariamente basata sul seguente principio: dalle masse alle masse. Questo significa che bisogna raccogliere le idee delle masse (disperse, non sistematiche) concentrarle (attraverso lo studio trasformarle in idee concentrate e sistematiche), quindi portarle di nuovo alle masse, diffondere e spiegare queste idee finché la masse non le assimilano vi aderiscano fermamente e le traducono in azione; e verificare in tale azione la giustezza di tali idee. Poi concentrare ancora una volta le idee delle masse e riportarle quindi alle masse perché queste idee siano applicate con fermezza e fino in fondo. E sempre così, indefinitivamente, come una spirale senza fine; le idee ogni volta saranno più giuste, vitali e ricche. Questa è la teoria marxista della conoscenza."

Mao Tse-Tung, Libretto rosso, tascabili Newton, 1994, p. 47

"Gli uomini lottano come singoli o come insiemi sociali, ma sono sempre io, Menezio, che dal fondo del loro cuore scuoto le mie catene e alimento la loro forza e la loro determinazione. Qualche volta Atena mi è amica. Qualche volta l'intelligenza strategica veicola la mia forza e allora avviene il cambiamento, nulla è mai più come prima."

"Io Menezio sono consapevole che non è sufficiente la mia forza per sconfiggere Zeus, ma sono consapevole che Zeus, senza la mia forza, non avrebbe il potere di impugnare la folgore. E così gli uomini, senza il mio scuotimento di catene si adatterebbero ad essere pecore del gregge, ma senza l'intelligenza di mio fratello Prometeo veicolata dalla strategia di Atena, veicolerebbero nel mondo solo la violenza per la violenza distruggendo sé stessi nel tentativo di dare l'assalto al cielo delle illusioni con cui descrivono i loro desideri del momento."

"La mia forza, continua Menezio, può essere preziosa quando gli uomini: " Questo significa che bisogna raccogliere le idee delle masse (disperse, non sistematiche) concentrarle (attraverso lo studio trasformarle in idee concentrate e sistematiche), quindi portarle di nuovo alle masse, diffondere e spiegare queste idee finché la masse non le assimilano vi aderiscano fermamente e le traducono in azione; e verificare in tale azione la giustezza di tali idee. Poi concentrare ancora una volta le idee delle masse e riportarle quindi alle masse perché queste idee siano applicate con fermezza e fino in fondo. E sempre così, indefinitivamente, come una spirale senza fine; le idee ogni volta saranno più giuste, vitali e ricche". Allo stesso tempo la mia forza può essere vana se gli uomini rincorrono il denaro come feticcio o come ideale."

"C’è bisogno di una prospettiva più profonda, per comprendere che gli uomini, con le condizioni materiali di vita, con le loro relazioni sociali, con le loro esistenze sociali, cambiano anche le rappresentazioni, i modi di vedere, i concetti, in una parola la coscienza? Che cos’altro dimostra la storia delle idee se non che la produzione dello spirito si trasforma assieme a quella materiale? Le idee dominanti di un’epoca sono state, in ogni momento, soltanto le idee della classe dominante."

Marx-Engels, Manifesto del Partito Comunista, acquarelli Demetra, 1996, p. 39

"Io scuoto le catene nel cuore degli uomini." disse Menezio "Il cuore è corpo, il cuore è carne, il cuore è materia vivente che si emoziona e che abita un mondo di materia nella quale mette in atto le sue azioni. Chi pensa che le emozioni dell'uomo vadano separate dal suo corpo è colui che vuole rendere un corpo schiavo mentre lui dice allo schiavo come deve usare le sue emozioni. L'uomo agisce, pensa, parla spinto dai suoi bisogni e dalle sue necessità e nell'agire, nel pensare e nel parlare l'uomo usa la forza che trae da me e con essa tenta di soddisfare i suoi bisogni e i suoi desideri."

E più l'uomo agisce, pensa, comunica ed agisce e più modifica il mondo in cui vive modificando il suo agire, il suo pensare, il suo comunicare e il suo modo di desiderare.


Fine citazione….
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NOTA: La pagina fa parte della Partita mondiale di calcio della filosofia con cui vengono definiti i principi filosofici propri della Religione Pagana.