sabato 26 settembre 2009

La Stregoneria e le possibilità di usare la percezione diversa della realtà: i ciechi, la vista, abitare il mondo.


E’ da chiedersi da dove derivano le pretese degli Stregoni di leggere il mondo in maniera diversa dalla forma e dall’usuale?
Nella foto: La Contemplazione nel Crogiolo dello Stregone al rito dell'Equinozio d'Autunno: l'attenzione, mediante la vista, si fissa sul fuoco!
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Uno Stregone non può dimostrare perché vede il mondo in quel modo e nemmeno da dove scaturiscono le sue intuizioni e le sue descrizioni del mondo in quanto i suoi interlocutori ascoltano soltanto parole soggettive che a loro non dicono nulla.
La scienza neurologica ha fatto passi da gigante negli ultimi 10 anni e proprio per questo oggi di analizzare strutture che erano sconosciute fino a non molto tempo fa. Questa che riporto, riguarda la riorganizzazione cerebrale sui sensi. Ne ho già parlato quando affermavo che la vista è una struttura abbastanza recente nella scala dell’evoluzione dei mammiferi e che si è sovrapposta alla struttura relativa alla percezione emotiva e alla struttura cerebrale legata al tatto. Si era affermato che la struttura cerebrale deputata alla vista risponde anche al tatto e alla struttura emotiva e che nei malati patologici questa struttura è la stessa che produce allucinazioni.
La scienza scopre i meccanismi in atto, ma la scienza si guarda bene di dire alle persone come potrebbero affinare le loro capacità e le loro possibilità. Si limita a prendere atto di una possibilità che registra in alcuni individui:



CERVELLO
I ciechi "vedono" il mondoLa scoperta di un team italiano
I non vedenti possono conoscere l'ambiente in cui si muovono attraverso gli altri sensi. I 'neuroni-specchio' si attivano allo stesso modo delle persone vedenti



PERCEPIRE e conoscere il mondo esterno anche quando gli occhi non funzionano è possibile, ma non c'è bisogno di nessuna protesi. Infatti, il cervello umano è in grado di "vedere" la realtà che ci circonda grazie ad una vera e propria regia, capace di ricavare informazioni utili da tutti e cinque i sensi. Infatti, cellule nervose finora considerate il motore dell'imitazione visiva, i cosiddetti neuroni specchio, funzionano perfettamente anche in chi è cieco dalla nascita. E' quanto emerge da una ricerca italiana pubblicata sul Journal of Neuroscience e coordinata da Pietro Pietrini, direttore del dipartimento di Medicina di laboratorio e Diagnostica molecolare dell'Azienda ospedaliera universitaria di Pisa. Lo studio è stato condotto in collaborazione con la cattedra di Psicologia clinica diretta da Mario Guazzelli e con il Centro di Risonanza magnetica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa. "Ci siamo chiesti se il sistema dei neuroni specchio fosse strettamente dipendente dall'esperienza visiva, oppure se fosse in grado di svilupparsi anche in assenza di questa e di rispondere anche ad altri stimoli, come quelli sonori", spiega Emiliano Ricciardi, uno degli autori della ricerca. Per trovare la risposta gli studiosi hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale per osservare come risponde ad alcuni stimoli il cervello di un gruppo di volontari con cecità congenita e un gruppo di vedenti. I due gruppi dovevano riconoscere azioni presentate attraverso immagini e suoni. Si è visto così che i neuroni specchio dei non vedenti si attivano al suono di un'azione compiuta, come quelli prodotti bussando alla porta o piantando un chiodo. E che l'attivazione era simile a quella osservata nei volontari che vedevano compiere la stessa azione e sentivano i relativi rumori. "I risultati dimostrano che il cervello è organizzato in modo più articolato di quanto si credesse e che utilizza tutte le informazioni, a prescindere dalla singola attività sensoriale", rileva Pietrini. Il cervello è insomma una macchina complessa "programmata per svilupparsi anche quando manca l'esperienza visiva". Di conseguenza "in termini di educazione il cervello dei non vedenti non ha differenze grazie a questa capacità di riorganizzazione plastica. La vista resta importantissima, ma adesso sappiamo che la capacità di rappresentare il mondo esterno non dipende strettamente da questa".
(12 agosto 2009)

Tratto da:
http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/scienze/cervello/ciechi-vedono/ciechi-vedono.html


Se queste possibilità non fossero, non ci comprenderebbe come gli Esseri Animali che hanno sensi diversi da quelli umani, compresi insetti, virus e batteri, siano in grado di mettere in atto vere e proprie strategie conoscendo il mondo in cui vivono.
La questione importante è quella secondo cui: noi possiamo capire che “diminuendo” la capacità di percezione il cervello si organizza, ma aumentando la capacità di percezione? E variando la capacità di percezione? La scienza di laboratorio può studiare i soggetti in essere, oppure può studiare le capacità dei soggetti riducendo le loro capacità di percezione della realtà (i menomati), ma la scienza di laboratorio non può studiare soggetti le cui capacità si sono sviluppate oltre alle capacità dello sperimentatore. A meno che lo sperimentatore non metta a punto strumenti capaci di riportare le capacità aumentate alla sua dimensione, oppure, se le capacità aumentate non si limitano alla sfera intuitiva (legata alla vita) di chi le ha, ma costui può usarle come uno strumento nella realtà quotidiana della forma in maniera sistematica come se fossero uno strumento in modo da ricondurne gli effetti all’interno della sfera dello sperimentatore.
E’ la pratica di vita che costringe la persona ad organizzare la propria sensibilità e la propria percezione in relazione con il mondo.
Così, se si costringono bambini in ginocchio a pregare si sviluppa dentro di loro una capacità di percezione della realtà miserabile, se, invece si forniscono ai bambini gli strumenti per agire ed organizzarsi per i propri intenti nella società, costoro sviluppano una percezione gloriosa del mondo.
Diventare Streghe o Stregoni non dipende né dal sangue, né dal suolo, ma solo da come organizziamo la nostra percezione in relazione al mondo in cui viviamo.

27 settembre 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

mercoledì 9 settembre 2009

Il rito religioso dei pagani dell'Equinozio d'Autunno


La Federazione Pagana annuncia il rito dell’Equinozio d’Autunno.

Il rito dell’Equinozio d’Autunno si terrà presso il Bosco Sacro a Jesolo – Venezia il giorno 19 settembre 2009 dalle ore 18.00. Il Bosco Sacro è sito in Via Ca’ Gamba, 7^ traversa n. 3/B

Il rito termina dopo circa un’ora dall’accensione del fuoco sacro.

Per vedere come si svolgerà il rito:


Riporto la presentazione generale del rito dell’Equinozio d’Autunno:


Sia gli equinozi che i solstizi seguiranno, nelle celebrazioni, i passaggi della vita nei vari stadi. Il rito dell'equinozio d'autunno segnerà L'USCITA DAL SILENZIO: ANGERONA! In realtà il rito di Angerona andrebbe fatto in Dicembre, ma ritengo opportuno sia spostare il rito dal passaggio dal buio (dicembre) alla luce facendolo diventare dal buio (settembre) alla luce i mesi scuri sia per questioni di opportunità nell'esecuzione del rito in quanto penso che stare fermi all'aperto per quindici-trenta minuti sia più facile farlo in settembre (se non piove) che in dicembre. Non mi sono sbagliato nello scrivere. Chi segue le trasmissioni di Stregoneria o ha letto le pagine sui siti sa che luce e buio sono aspetti soggettivi. Ciò che è luce per la nostra ragione è buio per la nostra intuizione e la nostra magia. Ciò che è luce per la nostra magia è bui per la nostra ragione.Pertanto, entrare nei mondi bui della nostra ragione significa entrare nei mondi luminosi della nostra intuizione e magia. Il rito può scegliere l'aspetto che vuole mettere in rilievo.

Questo rito sarà preceduto dai suoni e dal movimento in cerchio attorno al fuoco per richiamare al rito le potenze del mondo dopo di che i partecipanti entreranno nel mondo del silenzio entrando in contemplazione in relazione al fuoco.

Spiegherò ai partecipanti la tecnica della Contemplazione Pagana come fermare il dialogo interno, come usare gli occhi o le orecchie, cosa mettere a fuoco e dove concentrare l'attenzione in modo di entrare in sintonia col fuoco e con i partecipanti al rito.

La Contemplazione Pagana è un modo di entrare in sintonia con il mondo, raccogliere energia per alimentare la propria intuizione sia per entrare nei mondi del sognare sia per far affluire la propria intuizione alla ragione.

Il Rito può essere eseguito anche personalmente a casa contemplando anche altri oggetti al fine sia di raccogliere le proprie energie, sia per modificare sé stessi, sia per ascoltare e correnti vegetative e fare quello che gli Indù chiamano il "risveglio della Kundalini". Però non mettetevi in testa che si tratti di una trasformazione, le cose variano giorno dopo giorno nel nostro quotidiano vivere per sfida. E' nel vivere quotidiano che noi riversiamo noi stessi; le pratiche della Contemplazione ci permettono di riversare un NOI STESSI migliore e più efficiente, ma non ci risolvono i problemi che dobbiamo affrontare sempre con passione e determinazione.

La contemplazione è l'attività collaterale che ci permette di entrare in sintonia personale con gli Dei del mondo dopo averli individuati nelle nostre azioni e necessità.

Appuntamento alle ore 18 di sabato 19 settembre presso l’Altare del Bosco Sacro sul quale accenderemo il fuoco.

08 settembre 2009

Claudio Simeoni