mercoledì 27 maggio 2009

Una sentenza della Corte Europea di Strasburgo sull'interpretazione dell'articolo 9 sulla libertà religiosa

E’ una sentenza ben motivata dalla Corte Europea e articolata all’interno di un caso abbastanza semplice.
Lo Stato di Grecia trovava normale classificare le persone del suo stato come cristiane ortodosse. Quando si è trovato davanti ad una persona di religione diversa o ateo, questi ha portato il suo caso alla Corte Europea.
Non solo la Corte Europea ha condannato la Grecia, ma ha dato delle motivazioni sulla libertà religiosa.


Libertà Religiosa
Articolo 9
Motivazioni della sentenza della Corte Europea
Nella causa di Theodoros Alexandridis contro lo Stato Ellenico
Il cittadino contro l’imposizione della religione


http://www.stregoneriapagana.it/alexandridistheodoroscontrogrecia.html


La sentenza è importante perché non solo descrive le condizioni della libertà di religione, ma anche la libertà di non religione che la corte di Strasburgo individua nei diritti religiosi di cui all’articolo 9 della Convenzione europea.
In Italia il problema nasce nei confronti del cattolicesimo che occupando le Istituzioni attraverso cattolici che vogliono assicurare a Ratzinger un “ingiusto profitto” aggrediscono e danneggiano la religione dei cittadini.

27 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

venerdì 22 maggio 2009

Stop temporaneo del progetto del Giorno Pagano Europeo della Memoria e correlati

Già vi sarete accorti che gli aggiornamenti ai blog e al sito di tutti i progetti del Giorno Pagano Europeo della Memoria si sono diradati: adesso, per l'ultima fase di cambiamento del sito, dobbiamo arrestare del tutto quelli del sito, e limitare al minimo quelli del blog. Le trasmissioni di "Cantami o Diva" e "Ritorno ad Alessandria" usciranno regolarmente, ma le pagine saranno aggiornate solo dopo l'aggiornamento del sito, perciò saranno disponibili solo attraverso terzi servizi, come il punto d'ascolto di MySpace, audiocast o questo stesso blog. La puntata di Fontes di giugno potrebbe ritardare rispetto al solito.
Tornerà tutto attivo a giugno: aggiorneremo l'andamento della petizione, trasferiremo i video da YouTube al sito, annunceremo novità per quanto riguarda "Ritorno ad Alessandria" e "Cantami o Diva".
Ancora un po' di pazienza, poi vi chiederemo che ve ne pare della nuova versione del sito.

giovedì 21 maggio 2009

Il Paganesimo, le idee della Religione Pagana, il comportamento dei Pagani.

Per aprire la discussione sulla Religione Pagana o, se preferite, il Paganesimo come religione, ho preparato una pagina che riassume i temi trattati nel sito Religione Pagana.

Qual è lo scopo di quella pagina?

Lo scopo è quello di affrontare tutti i temi Pagani che normalmente non vengono trattati in quanto si ritiene che trattare quei temi mini la diversità che esiste fra le varie “anime” pagane. Invece, è proprio perché non si discute di quei temi, che si mina l’autonomia fra le varie “anime” del Paganesimo. Non discutere significa, lasciare le cose nell’incertezza e nell’indeterminazione in cui chiunque, anche persone estranee al Paganesimo, può inserire tutto quello che vuole e il contrario di tutto.

Quando Cesare Bori ha sparato delle stupidaggini al Convegno di Venezia sulla Libertà Religiosa, noi, come Federazione Pagana, eravamo presenti.
Il Paganesimo non è una dottrina indeterminata. Il Paganesimo è una dottrina in evoluzione, ma la direzione della sua evoluzione è DETERMINATA, PRECISA E NON AMMETTE INVOLUZIONI!

http://www.religionepagana.it/lareligionepagana.html

Si può discutere della forma con cui si presentano i principi. Si può discutere dei principi nella loro realizzazione sociale, ma non si possono discutere i fondamenti religiosi della Religione Pagana senza essere in grado di argomentarli opponendo argomentazioni ad argomentazioni solo perché i Pagani si rinchiudono in una visione soggettiva e personalista.
Come non possiamo permettere ai cattolici di spacciare astrologia, cabala, tarocchi o “pozioni magiche” o “pozioni miracolistiche” attribuendo loro “tradizioni pagane”.

Riaffermare i principi della Religione Pagana, è un dovere sacro per ogni Pagano.
Chi non lo fa non ha il diritto di chiamarsi Pagano, perché, certamente, pagano non è!

21 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
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martedì 19 maggio 2009

Il piacere della vita e la serenità della morte che deriva dagli Antichi Dèi.

Mario Monicelli è un regista italiano, un grande regista di 94 anni.
Per vivere ha vissuto; non c’è che dire.
Mario Monicelli ha rilasciato un’intervista al giornale l’Espresso del 14 maggio 2009 e conclude quell’intervista con parole che possono stare nella bocca e nel cuore di ogni persona religiosa Pagana Politeista.

Riporto le ultime tre domande e risposte all’intervistatore che è Nello Ajello:

Domanda
Non mi sogno di chiederle il bilancio di una vita. Le domando invece se trova qualcosa di piacevole nei suoi novant’anni (e più):

Risposta
“Si, poter raccontare senza cautele ciò che mi è capitato. Se mi chiede che cosa penso della morte, le ripeto: non la temo. Non credo in dio, almeno in un unico dio”.

Domanda
Monicelli, lei è politeista?

Risposta

“Mi piacerebbe vivere in un mondo come quello greco- romano. Solare, Pagano, Mediterraneo, con molti Dèi. Rallegrato da riti e da feste popolari: saturnali, fescennini, falloforie. Pane e circensi.

Domanda
Uno scenario piacevole, certo. Un po’ utopistico.

Risposta
“Le confido un ultimo desiderio. Se non le sembra presuntuoso, vorrei sacrificare un gallo ad Esculapio”.


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Le ultime sono parole prese da Platone quando Socrate dà l’addio alla vita, ma è capace di dare un senso compiuto a chi ha trasformato la vita, per volontà o per condizioni, in un lungo percorso verso l’infinito

20 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
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lunedì 18 maggio 2009

Chi e cos'è l'Anticristo.

Chi è l’Anticristo?
Io, che mi firmo “Guardiano dell’Anticristo” conosco l’Anticristo.
Conosco l’Anticristo sia come forma che come sostanza; conosco l’anticristo come comunicazione e come modo di essere delle persone.

Prima di sapere ciò che è “l’Anti”, è necessario sapere chi è il “cristo” e qual è la sua idea religiosa e sociale. Se non si conosce l’idea religiosa e sociale del “cristo” non si può sapere che cos’è il suo “Anti”, il suo opposto.
Innanzi tutto il “cristo” dei cristiani NON E’ UNA PERSONA. Non è mai esistita come tale, né mai potrebbe esistere in quanto non esistono i presupposti per cui quella persona possa esistere: infatti, non esiste un dio padrone e creatore dell’universo.

Il “cristo” dei cristiani è una figura astratta il cui compito è legittimare la distruzione delle società civili in nome della sottomissione al dio padrone. Quest’idea, che nel cristianesimo assume un visione assoluta, è già presente nell’ebraismo, come legittimazione del suo diritto a macellare le persone che non si sottomettono, e viene fatta propria dai musulmani attraverso il corano.

Il concetto ideologico di “padrone” è il concetto che viene veicolato attraverso il “cristo” e, in generale dalle religioni monoteiste. Da qui la guerra delle religioni monoteiste nei confronti di tutti coloro che “ hanno un padrone diverso” e il massacro di chi non ha un padrone, ma riconosce il divino nel mondo che lo circonda; al di là di come quel divino descrive.

Naturalmente, questa figura assume, nell’immaginario cristiano e cattolico in particolare, una connotazione precisa.

Scrive Ireneo in “Contro le eresie”:


E l’ apostolo Paolo, dicendo: «Se infatti avete servito quelli che non erano dèi, ora conoscendo Dio, anzi essendo conosciuti da Dio» (Ep. Gal. 4,8-9), separò di fatto da colui che è Dio quelli e non lo erano. E di nuovo, dicendo dell’ Anticristo: <> (2 Ep. Thess. 2,4), si riferisce a quelli che sono detti dèi da coloro che ignorano Dio, cioè agli idoli. Intatti. Il padre di tutte le cose è detto Dio, e lo è’, e 1’Anticristo non verrà innalzato sopra di lui, ma sopra coloro che sono detti dèi, ma non lo sono. Paolo stesso assicura che ciò è vero: «Sappiamo poi che un idolo è niente e che nessuno è Dio se non uno solo. E se anche vi sono in cielo e in terra esseri chiamati dèi, per noi c’è un solo Dio Padre, dal quale vengono tutte le cose e verso il quale noi andiamo, e un solo Signore Gesù Cristo, per tramite del quale sono tutte le cose e anche noi per tramite di lui» (1 Ep. Cor. 8,4-6). Infatti ha distinto e separato coloro che sono detti dèi, ma in verità non lo sono, dall’unico Dio Padre, da cui tutto proviene, e da parte sua ha professato nella maniera più netta l’unico Signore Cristo Gesù. Le parole «sia in cielo sia in terra» non significano, come interpretano costoro, i «creatori del mondo», ma sono da accostare a quanto fu detto da Mosè: «Non renderai simile a Dio nessuna delle cose che sono lassù in cielo, né alcuna delle cose che sono quaggiù in terra o delle acque sotto terra» (Deut. 5,8). Egli stesso spiega quali siano queste cose che sono in cielo: «Affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle e ogni ornamento del ciclo, sedotto dall’errore, non ti prostri ad adorarle e a servirle» (Deut. 4,19) . Lo stesso Mosè, che era uomo di Dio, fu considerato come Dio davanti al Faraone; tuttavia non viene detto realmente Signore né invocato come Dio dai profeti, ma lo Spirito lo chiama «il fedele Mosè, ministro e servo di Dio» (Num. 12,7), come in effetti era.” (Da L'Anticristo curato da Luca Podestà e Marco Rizzi editore Lorenzo Valla)

Fin dall’inizio, nella storia del cristianesimo, questo ha indicato l’Anticristo nei suoi nemici. Dal momento che il suo dio padrone era buono, l’Anticristo era colui che non era buono. Ma dal momento che il dio padrone dei cristiani macellava le persone indifese; chi non macellare persone indifese, per i cristiani, era cattivo. Un esercizio di retorica che impediva alle persone l’esercizio di critica in funzione della continuità del diritto dei cristiani a macellare i popoli.
L’Anticristo, per Ireneo, erano gli Dèi che, dal momento che ordinavano di macellare le persone, erano nemici del suo “cristo”

I cristiani, convinti che ammazzare le persone per la gloria del loro dio padrone fosse, per loro, del tutto legittimo; come per loro era legittimo trafficare in schiavi, e distruggere le società per la loro gloria del dio padrone chiamavano, questa attività, buona perché voluta dal loro cristo Gesù.
Dal momento che gli Antichi Dèi non trafficavano in schiavi, né per la loro gloria costringevano le persone ad adorarli o a sottomettersi, chiamarono gli Antichi Dèi nemici del loro dio padrone e del loro cristo Gesù.
Che cos’è la bontà per un cristiano?
E’ la parola del suo dio padrone.
Cosa ordina il dio padrone dei cristiani e degli ebrei?
E cosa ordina il “cristo” dei cristiani che usando la sferza per cacciare i mercanti dal tempio ha giustificato la costruzione dei campi di sterminio?



“Israele frattanto si stabilì a Settim, e il popolo cominciò a fornicare con le figlie di Moab. Queste invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro Dèi, e il popolo mangiò e si prostrò davanti alle loro divinità. Israele aderì al culto di Baal-Fegor, tanto che l’ira del loro dio padrone si accese contro di lui. Il dio padrone disse a Mosè: “Raduna tutti i capi del popolo e fa impiccare i colpevoli davanti a me, alla vista di tutti, e l’ardente ira del vostro dio padrone sarà distolta da Israele”. Mosè disse ai giudici d’Israele: “Ciascuno di voi metta a morte quelli dei suoi uomini che hanno aderito al culto di Baal-fegor”.
Ed ecco giungere un uomo dei figli d’Israele che conduceva fra i suoi fratelli una donna madianita, davanti agli occhi di Mosè stesso e di tutta la comunità dei figli d’Israele, i quali piangevano all’entrata del tabernacolo di convegno. A quella vista Finees, figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, uscì dall’assemblea, prese una lancia, andò dietro a quell’israelita, fin dentro all’alcova e li trafisse ambedue, l’uomo israelita e la donna, in pieno ventre. Allora cessò lo sterminio che infieriva fra i figli d’Israele. Tuttavia i morti di quel flagello furono 24.000.
Il dio padrone parò a Mosè dicendo: “Finees, figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, ha fatto cessare la mia ira, che infieriva sui figli d’Israele, perché egli è stato mosso dal mio stesso zelo in mezzo a loro; per questo io non ho distrutto, nel mio sdegno, i figli d’Israele. Fagli dunque saper questo: Ecco che io gli do la mia alleanza di pace. Vi sarà per lui e per i suoi futuri discendenti un patto che gli assicura il sacerdozio in eterno, perché si è dimostrato pieno di zelo verso il suo padrone, e ha fatto l’espiazione per i figli d’Israele”.
Il nome di quell’ebreo ucciso, assieme alla donna madianita, era Zamri, figlio di Salu, capo d’un casato della tribù di Simeone. E il nome della donna madianita era Cozbi, figlia di Sur, capostipite di uno dei casati di Madian. Poi il padrone parò a Mosè, e disse: “Fate guerra ai Madianiti e massacrateli, perché sono essi che vi hanno attaccati per primi con le loro insidie, ordite contro di voi per mezzo di Fegor e di Cozbi, figlia del capo di Madian, loro sorella, uccisa nel giorno del flagello piombato su di voi per il fatto di Fegor” Numeri 25,1


“Allora Elia ordinò loro: “Prendete i profeti di Baal: non se ne scampi nemmeno uno!” Ed essi li presero. Poi egli li fece scendere presso il torrente Cison, dove li sgozzò.” I Re 18, 40

“Ecco, portate i miei nemici, quelli che non volevano che io regnassi sopra di loro e scannateli in mia presenza!” Luca 19, 27

“Quando Mosè vide il popolo sfrenato, poiché Aronne li aveva lasciati abbandonati all’idolatria, diventando così lubidrio dei suoi avversari, si fermò sulla porta del campo e gridò: “Chi è per il Signore?... A me!”. E si raccolsero attorno a lui tutti i figli di Levi. Egli ordinò loro: “Ha detto il Signore, Iddio d’Israele: Ciascuno di voi si metta la spada al fianco; andate in giro pel campo, da una porta all’altra, e ognuno uccida il fratello, l’amico, il parente”. i figli di Levi fecero secondo la parola di Mosè; e in quel giorno perirono fra il popolo circa tremila uomini. poi Mosè disse: “Oggi voi siete stati consacrati al servizio del Signore, chi a prezzo del proprio figlio, e chi del proprio fratello; perciò oggi, egli vi dona la benedizione”. Esodo 32, 25-29

“Chi sacrifica ad altri Dèi, fuorché al signore solo, sia punito con la morte.” Esodo 22, 19.

“il prendere e sbattere la testa dei pargoli contro i macigni” Salmo 137 (136), 9.



Come cristiani ed ebrei vorrebbero continuare a macellare i Pagani e le società umane che faticosamente sono uscite dall’orrore cristiano, non sono da meno le società musulmane in cui, nel corano, il loro dio incita all’odio per i miscredenti. Sappiamo che l’uno e l’altro si contendono il bestiame dei rispettivi greggi. In questa contesa aggrediscono ogni respiro di libertà che si muove fra gli uomini: la voce dell’Anticristo.



Nel versetto 4, 89 il Corano non prescrive di condannare a morte l’apostata. E’ il giudizio di dio che deve condannare l’apostata, ma non è compito dell’uomo. [dice il versetto 4,89 : “Vorrebbero far di voi dei kafiruna, come loro, vorrebbero che voi vi abbassaste al loro livello. Fate attenzione a non crearvi fra loro degli amici, se prima non emigrano nel sentiero del dio. Se si girano indietro, prendeteli, fateli morire ammazzati ovunque essi si trovano, e tra loro non cercate né amico, né soccorritore.”]


Ibn Arabi dice “Forse che il miscredente si uccide per altro che non per la fede? Il profeta ha detto (e qui cita corano 2 versetto 193): “ Mi è stato ordinato di combatterli finché non professano che non c’è altro dio che dio. Combatteteli dunque fino a che non ci sarà più scandalo e la religione sia quella di dio.” [io ho: “Combatteteli fino a che non vi sia più ribellione, e che la religione sia quella del dio. Se la smettono, cessate le ostilità, meno contro quelli che si intestardiscono.”]

E i santi e teologi cristiani continuarono a seminare odio, morte e distruzione, che nella lettura ideologico-filosofico-religiosa comporta affermazioni aberranti e criminali come queste:

“Affrontare o dare la morte per cristo non è mai un delitto, bensì una gloria. Il combattente per cristo può uccidere con tranquilla coscienza e morire in pace. Se muore, egli lavora per sé medesimo; se uccide, lavora per cristo. Perciò egli porta la spada con buone ragioni. Egli è l’incaricato di dio per la punizione del male e per l’edificazione del bene. Quando uccide un malfattore, non è un assassino, bensì un uccisore del malvagio, e in lui si deve vedere il vendicatore al servizio di cristo, il difensore del popolo cristiano.” Bernardo di Chiaravalle (citato in Ronner). Tratto da Storia Criminale del cristianesimo di Karlheinz Deschner Tomo VI.



“I Sassoni ricevettero da Bernardo permesso e benedizione per una speciale impresa: una crociata contro i Vendi Pagani, a cui si associarono reparti danesi, polacchi e movari. Sotto la parola d’ordine di Bernardo: o battesimo o sterminio!, la conseguenza fu un’atroce carneficina. In quell’impresa, il santo si distinse per l’eccellente disposizione d’animo....” Karl Kupisch Tratto da Storia Criminale del cristianesimo di Karlheinz Deschner Tomo VI.


“Per quanto riguarda gli eretici, questi si sono resi colpevoli di un peccato che giustifica il fatto che essi vengano non solo estromessi dalla chiesa attraverso la scomunica, ma anche allontanati da questo mondo per mezzo della pena di morte. E’ certo un peccato assai più grave falsificare la fede, la quale è la vita dell’anima, piuttosto che falsificare l’oro, il quale serve alla vita materiale. Se dunque i falsari o altri malfattori sono subito e legittimamente spediti dai principi secolari dalla vita alla morte, con quanto maggior diritto gli eretici, immediatamente dopo la dimostrazione della loro eresia, possono essere non solo espulsi dalla comunità ecclesiastica, ma anche legittimamente giustiziati.” Tommaso d’Aquino Summa Teologiae.


Che cos’è dunque l’Anticristo?
Come il “cristo” non è mai esistito, così non esiste una persona che si chiami “Anticristo”.
Ma esiste un’idea, esiste un modo di essere umano ed esistono le relazioni fra gli Esseri Umani e il mondo che possono essere ricondotte all’Anticristo: LA LIBERTA’ DELL’UOMO SANCITA DALLA DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL’UOMO e dalle Costituzioni Occidentali.
Per tutte vale:


L’articolo 18 del Patto dice:
“1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Tale diritto include la libertà di avere o di adottare una religione o un credo di sua scelta, nonché la libertà di manifestare, individualmente o in comune con altri, e sia in pubblico sia in privato, la propria religione o il proprio credo nel culto e nell'osservanza dei riti, nelle pratiche e nell'insegnamento.
2. Nessuno può essere assoggettato a costrizioni che possano menomare la sua libertà di avere o adottare una religione o un credo di sua scelta.
3. La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo può essere sottoposta unicamente alle restrizioni previste dalla legge e che siano necessarie per la tutela della sicurezza pubblica, dell'ordine pubblico e della sanità pubblica, della morale pubblica o degli altrui diritti e libertà fondamentali
4. Gli Stati parti del presente Patto si impegnano a rispettare la libertà dei genitori e, ove del caso, dei tutori legali di curare l'educazione religiosa e morale dei figli in conformità alle proprie convinzioni”


L’Anticristo è, dunque, il sussurro di libertà che attraversa gli Esseri Uman e che dice loro di prendersi nelle proprie mani la responsabilità della propria vita. L’Anticristo è la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’Anticristo è la carta dei Diritti Fondamentali dei cittadini europei. L’Anticristo è la Costituzione della Repubblica Italiana.
L’anticristo è ogni respiro di libertà che ha attraversato la storia portando gli Esseri Umani fuori dall’orrore cristiano: L’ANTICRISTO E’ LA VITA STESSA che nel suo eterno corso si libera degli ostacoli che la impediscono.

18 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

domenica 17 maggio 2009

Un film su ipazia al festival di cannes: Agorà!

In concorso a Cannes un film su Ipazia.
Ipazia fu uno dei tanti milioni di martiri macellati dai cristiani per il loro delirio di onnipotenza.
Lei era donna, era uno scienziato (la Montalcini di allora) ed era bella. I cristiani non lo tollerarono e la macellarono e, col suo macello venne seguito dalla distruzione della una delle maggiori bibblioteche di Alessandria.
Prendo la notizia dal sito del Sole 24ore:


Agora- Fuori competizione Alejandro Amenabar è da anni un giovane talento del cinema, e anche adesso che lo si può definire maturo, la sua freschezza di pensiero e regia lo fanno apparire ancora una promessa, non sempre mantenuta. Eppure Apri gli occhi (da cui il remake Vanilla Sky), The others e Mare dentro sono film importanti, anche se forse sopravvalutati. A Cannes 2009 è piombato con un film quasi incosciente: un kolossal non americano su Hypatia, prima scienziata della storia, famosa per i suoi lavori matematici ed astronomici e per la sua morte tragica. Un film, insomma, ambientato nel IV secolo dopo Cristo, ad Alessandria d'Egitto.

Ne esce fuori una pellicola a tratti fracassona e grossolana, ma molto più spesso, invece, femminista, laica, potente. Se infatti il biopic di questa visionaria della scienza, interpretata magnificamente da Rachel Weisz, prende il cuore, il film è incentrato su quello che la sua civiltà e la sua cultura vissero in quegli anni. Nelle persecuzioni cristiane- e dopo Angeli e demoni e il prete vampiro di Park Chan-Wook si rialzeranno gli strali delle gerarchie ecclesiastiche?- che, secondo Amenabar (ma la storia non ha mai fatto luce a fondo su questa tragedia) fecero andare perse le incredibili risorse della leggendaria biblioteca d'Alessandria, e che provocarono lo sterminio di molti pagani neoplatonici prima ed ebrei dopo. Un duro atto d'accusa contro la religione fanatica e ottusa di fronte al progresso, un poetico racconto di una vita coraggiosa e di un pezzo di storia purtroppo ancora attuale. Amenabar ci mette la sua capacità visiva (geniale la doppia velocità dall'alto sull'orda di cristiani devastatori, tragici nella loro meschinità) e un amore speciale per una storia unica. Applausi e fischi (più i primi dei secondi), il film farà discutere. E pensare che domani passa l'Anticristo. Di Lars Von Trier.

Fonte:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/festival-di-cannes/cronaca/cannes-delitti-Agora-Amenabar.shtml?uuid=53f166b6-42f3-11de-a165-764d2c40840c&DocRulesView=Libero


Il film è fuori concorso, ma io m auguro che presto sarà proiettato in Italia.
18 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
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La Religione Pagana; Pagan Religion;

Ho modificato l’intestazione della prima pagina su “La Religione Pagana” introducendo anche altre lingue e altri titoli per rendere il sito più internazionale.

http://www.religionepagana.it

I video descrivono i principi e le idee del Paganesimo, al di là di come i pagani rappresentano gli Dèi con cui loro costruiscono delle relazioni.
Le scritte in lingue straniere saranno sicuramente da rettificare e da sistemare, ma ho voluto dare l’idea che quanto sta facendo la Federazione pagana non si limita alla sfera nazionale. Voglio riuscire a trasmettere il messaggio che quanto stiamo elaborando nella costruzione del Paganesimo Politeista e nella costruzione dei percorsi di Stregoneria, ha un respiro universale e non è legato ad un’etnia o ad un ambiente “ristretto” come quello italiano.
Restano i limiti del sito in lingua italiana, ma ritengo importante dare al mondo il messaggio che la religione pagana non è legata ad un’etnia o a tradizioni sociali specifiche, ma è il respiro della vita, al di là delle tradizioni e di come i popoli, specificatamente, vogliono interpretare gli Dèi e definire il divino dei loro bisogni e dei loro intenti.

religinės idėjos pagonių religijos; the religious ideas of the pagan religion; les idées religieuses de la religion païenne; uskonnollisten ajatusten ja pakanallisia uskonto; die religiösen Vorstellungen der heidnischen Religion; las ideas religiosas de la religión pagana ;

Si tratta di sei lingue, sei modi diversi di dire: QUESTA E’ LA RELIGIONE PAGANA!

Si può sempre discutere sulle diversità che ci sono fra le persone di distinguere i diversi modi di intendere la religione Pagana, ma lo si può fare solo FRA DIVERSI MODI DI INTENDERE LA RELIGIONE PAGANA, e non con religioni diverse o con principi diversi che non riconoscono il divino negli oggetti del mondo e della vita.

E’ importante che i pagani discutano delle idee con le quali intendono la Religione Pagana.
C’è sempre timore a farlo: il timore di essere inadeguati. Il timore che le proprie debolezze, elevate a dogma, siano smascherate.
E’ il limite dei Pagani che permettono ai cristiani di insultarli.


17 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
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venerdì 15 maggio 2009

Ciò che la Stregoneria ha sempre saputo, la scienza ne scopre ora alcuni meccanismi.

Quando si afferma che il divenire dell’individuo è sacro e non è sacro, invece la presunta creazione di un dio padrone, lo si fa per conoscenza.
Una conoscenza che i Pagani Politeisti mettono a fondamento delle loro scelte.
O la Stregoneria funziona, e allora opera; o la Stregoneria non opera e, dunque NON funziona. Affinché un’azione di Stregoneria sia in grado di operare è necessario che abbia un fondamento oggettivo. Se non ha fondamento non opera. Io poso sapere che opera anche senza conoscere il meccanismo attraverso il quale l’azione funziona; non per questo la mia esperienza mi dice che l’azione di Stregoneria non funziona. Però, per funzionare è necessario che non sia un’azione di superstizione: non si tratta né di miracoli, né di camminare sulle acque o trasformare l’acqua in vino. Si tratta di costruire quei cammini gloriosi fornendo alle persone le attrezzature adeguate per affrontare il futuro.
Poi, capita che la scienza scopra o intuisca dei meccanismi attraverso i quali la Stregoneria funziona. Il Crogiolo dello Stregone è una struttura reale capace di costruire le persone e fondare il futuro. Capita perché ciò che facciamo è legato alla vita.
Così Televideo Rai ci fornisce un’informazione sintetica:


pag. 164 di Televideo Rai del 15 maggio 2009
SCIENZA:LA FELICITA' SI EREDITA DA GENITORI
Felici si nasce.
I sentimenti e le emozioni che proviamo nel corso della vita possono influenzare effettivamente quella dei nostri figli. Secondo Alberto Halabe del Research Center Halabe e Darwich, in Messico,una grande quantità di sostanze chimiche naturali che il nostro cervello produce legate all'umore. Potrebbero influenzare le "cellule germinali"(ovociti e spermatozoi) che vanno a formare la prossima generazione. Per lo scienziato gli ormoni e le sostanze chimiche derivanti da felicità, depressione e da altri stati mentali possono colpire ovociti e sperma provocando cambiamenti duraturi nei nostri figli.


Non è esattamente così, non è che si nasce felici, ma si nasce con la struttura emotiva "inizializzata" per essere veicolata in un "certo modo" (compresa la felicità) nelle risposte che diamo ai fenomeni del mondo e della società in cui nasciamo.
Noi lo abbiamo sempre saputo che la madre aveva questa funzione sulla formazione psico-emotiva del feto.
La Stregoneria ha sempre praticato attraverso il Crogiolo dello Stregone l'intervento sulla struttura emotiva soggettiva per continuare a crescere quando, una volta adulti, le persone comuni pensano che non si debba più crescere e modificarsi.
La crescita avviene sempre per modificazione della struttura emotiva soggettiva: da feti subiamo gli indirizzi della madre alla quale rispondiamo selezionando la nostra sensibilità; da bambini subiamo i fenomeni del mondo e ci adattiamo in quella che noi riteniamo "maniera economicamente vantaggiosa"; da adulti dobbiamo agire consapevolmente sulla nostra struttura emotiva per indirizzare la nostra crescita ulteriore. Se non lo facciamo abbiamo finito di crescere e iniziato a morire.
Gardner, la wicca, l’astrologia, i tarocchi, la cabala, sono delle sciocchezze da bambini superstiziosi che giocano all’onnipotenza della magia: all’onnipotenza della miracolistica.

Così, proprio quello che ho scritto stamane nella pagine di benvenuto e di presentazione della Religione Pagana viene “scientificamente dimostrato" o "scientificamente ipotizzato" solo qualche ora dopo:
http://www.religionepagana.it/

Cosa che non capita spesso, ma capita.
Guardatevi i filmati: vi indicheranno la via alla Stregoneria. Quella via che porta verso l’infinito della vita.

15 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
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Distinguere fra Religione Pagana e superstizione

Distinguere fra religione e superstizione diventa importante anche per tentare di chiarire che cos’è l’uno e che cos’è l’altro.
Quando noi affermiamo, come Pagani Politeisti, che siamo delle persone religione perché costruiamo delle relazioni con i soggetti del mondo in cui viviamo, non pretendiamo che i nostri interlocutori percepiscano il mondo uguale a noi, ma pretendiamo che i nostri interlocutori non ci impongano delle idee aprioristiche pretendendo che noi le accettiamo o le discutiamo acriticamente.

Essere Pagani ha un significato preciso. Significa essere aperti al futuro.
Non significa una struttura di dogmi che chiede sottomissione.
Al contrario, semmai richiede una struttura di dogmi che impedisca la sottomissione ai dogmi di verità: cioè dogmi di libertà.

La superstizione nasce dai “dogmi di verità” i quali, anziché essere espressione della realtà in cui viviamo, sono verità in cui si pretende di risolvere e spiegare la realtà nella quale noi viviamo. Il dogma è superstizioso proprio perché si sovrappone alla realtà e pretende che la realtà oggettiva si sottometta al dogma.

Proprio di questo tratta il nuovo pezzo di presentazione della pagina centrale del sito:

http://www.religionepagana.it/

Che cos’è religione e cos’è superstizione.
Chiarire che cos’è l’uno e che cos’è l’altro significa, per il pagano, abitare il mondo in cui vive e scoprire l’unità di intenti che ha attraversato ogni Pagano moderno da quando il Boccaccio riscoprì gli Antichi Dèi dopo che i cristiani li avevano diffamati riducendoli al rango dei loro demoni.
Che cos’è dunque religione?
Che cos’è dunque superstizione?
La discussione è aperta.

15 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

martedì 12 maggio 2009

Due nuove pagine sul sito La Religione Pagana

Due nuove pagine sono state caricate nel sito:
http://www.religionepagana.it
Una di queste pagine riguarda la conferenza di Padova organizzata dal consigliere comunale Alessandro Zan e alla quale ha partecipato Peppino Englaro. La conferenza dal titolo “Voglio poter decidere”
Si tratta di 16 frammenti filmati che danno un quadro della conferenza ribadendo un principio fondamentale della Religione Pagana: il diritto a gestire il proprio corpo.
La pagina si intitola:

Peppino Englaro:
una battaglia per il diritto alla vita!

http://www.religionepagana.it/englaro01.html


Un’altra pagina è relativa alla Stregoneria. Ancora una volta si ribadisce che cos’è la Stregoneria e cosa comporta non seguire una via alla Stregoneria. In questa pagina dal titolo:

CHE COS'E' IL CROGIOLO DELLO STREGONE?
PERCHE' CAMBIA LE DONNE E GLI UOMINI PAGANI RENDENDOLI
DIVERSI DAI CRISTIANI?

http://www.religionepagana.it/moralepagana.html

Si vuole mettere in luce la differenza fra la vita attuale degli Esseri Umani che subiscono le tempeste della vita e le variazioni delle loro condizioni di vita, con la via alla Stregoneria in cui la persona forgia sé stesso e davanti alle tempeste della vita è maggiormente attrezzata.
Le tempeste della vita sono rappresentate dalla zona industriale di Marghera con le immagini tristi delle fabbriche dismesse. Una civiltà industriale che muore e che ha distrutto le illusioni di migliaia di operai. L’alternativa è la conferenza nella quale si espongono i principi dottrinali, etici, morali ed esistenziali della Stregoneria capaci di condurre gli uomini verso l’infinito.
Il filmato è abbastanza lungo e, in ogni caso, non è sufficiente per coprire l’intera conferenza. In ogni caso è sufficiente per dimostrare come la morale della Stregoneria sia superiore a qualsiasi farneticazione cristiana e legata allo sviluppo etico sociale di cui, la Costituzione, è una tappa importante.

12 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
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domenica 10 maggio 2009

Nuova puntata di Fontes su Radio GPM

E' online, sul sito o sulla pagina di MySpace, la nuova puntata di Fontes, il podcast di Radio Giorno Pagano della Memoria, questa volta dedicata ad Ares e a Marte: due nomi diversi, ma quanti dei? Si può dire che siano lo stesso dio, dal punto di vista storico, ma soprattutto dal punto di vista pagano?

giovedì 7 maggio 2009

L'immenso divino della diversificazione delle specie fra le braccia di Madre Natura: quante curiosità.

Si discuterà per centinaia di anni sui meccanismi evolutivi nel tentativo di individuare esattamente il momento della diversificazione delle specie.
Si discute e si cerca nel numero infinito di minuti e di istanti che hanno preceduto il nostro presente.
Se ne discute perché noi, come Esseri Umani siamo parte di quell’insieme divino che chiamiamo Natura. Se ne discute perché noi siamo legati da forti tensioni empatiche con tutti gli Esseri Viventi e nella nostra ragione percepiamo la tensione che ci spinge a ricostruire i nostri legami emotivi.
Noi siamo parte del TUTTO, dell’Essere Natura che percepiamo come il TUTTO della nostra esistenza.
Così si scoprono cose nuove e curiose nelle quali la vita si è espressa percorrendo l’eterno corso verso l’infinito dei mutamenti.
Riporto dal giornale La Repubblica:

Cervello minuto, piedi piatti
"L'hobbit era una specie a sé"
Un studio su Nature rivela nuove prove a sostegno della tesi sull'origine del minuto e misterioso ominide i cui resti furono scoperti sull'isola di Flores, in Indonesia, nel 2003
di ALESSIA MANFREDI



CERVELLO piccolo, statura decisamente minuta, da pigmeo. E piedi giganteschi e insolitamente piatti. A far luce sul mistero dell'"hobbit", l'ominide che abitava la remota isola indonesiana di Flores fino a 18.000 anni fa, arriva ora un altro importante tassello anatomico, a sostegno della tesi secondo cui l'homo floresiensis appartiene ad una specie a sé e non discende dal nostro progenitore, l'homo erectus. L'analisi dettagliata delle ossa del piede dell'ominide - rinvenute nella grotta di Liang Bua sull'isola nel 2003 - descritta ora su Nature, rivela, secondo gli scienziati, nuovi elementi interessanti: il minuto ominide era bipede, ma il suo piede era molto più simile a quello delle scimmie che non dell'uomo moderno. In particolare l'alluce ricorda quello di uno scimpanzè. Ancora più strane le dimensioni: i piedi dell'hobbit erano lunghissimi, assolutamente sproporzionati rispetto agli arti inferiori, e piatti. L'osso navicolare, poi, risulta da questi ultimi studi particolarmente primitivo: l'hobbit poteva camminare, ma non correre, come l'uomo. Gli scienziati guidati da William L. Jungers, paleoantropologo della Stony Brook Medical Center di Long Island, New York, che hanno condotto lo studio con i colleghi dell'American Museum of Natural History, ne sono convinti: "Il piede dell'homo floresiensis presenta una vasta quantità di caratteristiche primitive non riscontrabili nell'uomo moderno", sottolinea lo studioso. Risollevando così con forza la possibilità che l'hobbit discenda da un antenato diverso dall'homo erectus, più remoto. Sull'origine dell'ominide e su quale sia il suo posto nella storia dell'evoluzione umana la comunità scientifica continua a discutere da quando venne annunciata la sua scoperta, nel 2004. A chi propende per l'ipotesi che l'homo floresiensis rappresenti una popolazione primitiva differente dai nostri progenitori, si oppongono invece i sostenitori di un'altra tesi, secondo la quale l'hobbit non era che un ominide moderno deformato da disturbi genetici o patologici. La statura minuta, 106 cm per 30 chili di peso, e le dimensioni ridotte del cervello - il cui volume era di 417 centimetri cubici -, si spiegherebbero con la permanenza sull'isola: il fisico, in pratica, si sarebbe ristretto per poter sopravvivere meglio in un ambiente dalle risorse limitate. Le ultime analisi delle tracce fossili, però, secondo Jungers e colleghi, rendono questa spiegazione improbabile. L'hobbit "rappresenta una nuova specie, con diversi elementi primitivi, proveniente da un antenato che si è spostato dall'Africa molto prima di quanto si potesse prevedere", conclude Jungers. "E non era per nulla come noi".
(7 maggio 2009)

Fonte:
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/scienze/hobbit-piede/hobbit-piede/hobbit-piede.html?rss


Quanti altri esperimenti ha fatto Madre Natura?
Un’infinità. E il presente si è selezionato dall’immenso possibile che la Natura ha generato.
Scopriamo la selezione; il meccanismo principe della vita. La selezione fra tutte le possibilità in cui ogni vita e ogni soggetto emerge e nelle quali esercita la sua libertà.

07 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
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Slavoj Zizek e la miseria della filosofia occidentale.

La stupidità esistenziale ed esperienziale delle trasformazioni umane di Slavoj Zizek mi affascina, come mi hanno affascinato i postkantiani che della libertà kantiana non gli è mai fregato nulla.
Tutte le società umane tendono a tornare al pensiero forte.
E’ la loro condizione naturale d’esistenza. Senza il pensiero forte si nega la forza della vita, sia come nascita che come morte. Il pensiero forte è la volontà dell’uomo di percorrere quel sentiero.
Ma che cos’è il pensiero forte?
Non certo la forma con cui si presenta ad una ragione onnipotente; non certo la verità del “in verità, in verità ti dico....”
Se non si affronta l’origine del pensiero, delle utopie, come bisogno d’esistenza delle persone come variazione del loro presente, tutto diventa stupido. Tutto diventa uguale; tutto diventa forma riconducibile alla ragione, malata e ristretta dell’osservatore che si spaccia come giudice della storia.

Sto preparando una critica a questo articolo perché le tesi che espone non è solo ridicole, ma in alcuni casi anche offensive.


http://www.stregoneriapagana.it/slavojzizek.html


Slavoj Zizek può scrive impunemente solo perché siamo in un periodo di trasformazione sociale.
Una trasformazione in cui il nuovo modo per affrontare le contraddizioni sociali non è stato ancora soggettivato dalle società.
Gli uomini hanno visto la fine della contrapposizione la cui forma è stata elaborata nell’800. Ora c’è la necessità di una nuova elaborazione.

La cultura non ha ancora fagocitato il nuovo, non sa ancora come usare i nuovi strumenti sociali. L’integrazione fra scoperta scientifica (intesa come descrizione della realtà dell’uomo e le possibilità di trasformazione) ed etica sociale.
Il processo di scontro sociale ottocentesco si è concluso con la nascita delle Costituzioni Europee occidentali e mentre gli occidentali non conoscono il valore della loro etica, permettono ai cristiani di aggredire i musulmani in una guerra di religione che dal 1200 non è mai stata fermata.
Come in Afganistan dove, ai tentativi occidentali di normalizzare il paese, si contrappongono i cristiani che hanno dichiarato guerra ai musulmani e, facendosi forza con le armi della Nato, tentano di destabilizzare la cultura contrapponendo ideologia cristiana ad ideologia musulmana. Così gli occidentali hanno dimenticato i loro principi sociali; le loro Costituzioni; la loro etica; e preferiscono imporre il principio cristiano: “O fai quello che voglio io o io ti ammazzo”.
Così, dopo il cumulo di macerie e le montagne di morti che il cristianesimo ha fatto tentando di usare Marx e Freud per i suoi interessi e per i suoi scopi criminali, ora assistiamo ad un uso criminale che il cristianesimo sta facendo delle Costituzioni Europee.
E’ la miseria della filosofia occidentale che Slavoj Zizek esalta (con Blair) in contrapposizione ai desideri di libertà dei popoli.
07 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
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domenica 3 maggio 2009

Slavoj Zizek e l'inganno della verità che mette in ginocchio le persone

Sto preparando un commento all’articolo pubblicato sul giornale La Repubblica del 29 aprile 2009.
La stupidità esistenziale ed esperienziale delle trasformazioni umane di Slavoj Zizek mi affascina.
Tornare al pensiero forte? Si!
Ma che cos’è il pensiero forte?
Non certo la forma con cui si presenta ad una ragione onnipotente; non certo la verità del “in verità, in verità ti dico....”
Se non si affronta l’origine del pensiero, delle utopie, come bisogno d’esistenza delle persone come variazione del loro presente, tutto diventa stupido. Tutto diventa uguale; tutto diventa forma riconducibile alla ragione, malata e ristretta dell’osservatore che si spaccia come giudice della storia.

Sto preparando una critica a questo articolo perché le tesi che espone non è solo ridicole, ma in alcuni casi anche offensive.


L’Anticipazione/
"In difesa delle cause perse"
Il nuovo saggio del filosofo
Slavoj Zizek
Il senso comune della nostra epoca ci dice che, rispetto alla vecchia distinzione tra doxa (opinione accidentale/empirica, Saggezza) e verità o, ancora più radicalmente, tra conoscenza positiva empirica e fede assoluta, si dovrebbe tracciare una linea tra ciò che si può pensare e si può fare oggi. Sul piano del senso comune, il punto più lontano a cui si può arrivare è un liberalismo conservatore illuminato: ovviamente non ci sono alternative praticabili al capitalismo; allo stesso tempo, lasciata a se stessa la dinamica capitalistica minaccia di minare le proprie fondamenta. (...) All’interno di questo orizzonte, la risposta non è né un liberalismo radicale alla Hayek, né un crudo conservatorismo, sempre meno aderente ai vecchi ideali dello Stato sociale, ma una miscela tra liberalismo economico e un minimo spirito «autoritario» di comunità (l’enfasi sulla stabilità sociale, i «valori» eccetera) che controbilanci gli eccessi del sistema - in altre parole ciò che hanno sviluppato i socialdemocratici della Terza Via, come Blair. Questo è il limite del senso comune. Ciò che sta dietro di esso implica un Salto di Fede, una fede nelle Cause perse, Cause che, dall’interno dello spazio della saggezza scettica, non possono che apparire folli. E questo libro parla dall’interno di questo Salto di Fede. Ma perché? Il problema, ovviamente, è che in un tempo di crisi e rotture, la stessa saggezza empirica scettica, costretta nell’orizzonte della forma dominante del senso comune, non può fornire delle risposte, e dunque si deve rischiare un Salto di Fede. Questo passo è il passo da «io dico la verità» a «la verità stessa parla (in/attraverso di me)» (come nel «mathema» lacaniano del discorso dell’analista, in cui l’agente parla da una posizione di verità), sino al punto in cui posso dire, come Meister Eckhart, «è vero, e la verità stessa lo dice». Sul piano della conoscenza positiva, ovviamente, non è mai possibile raggiungere la verità o essere sicuri di averlo fatto - ci si può solo approssimare senza fine, poiché il linguaggio è in ultima istanza autoreferenziale, non c’è modo di tracciare una linea definitiva di separazione tra sofismi, esercizi sofistici, e la Verità stessa (questo è il problema di Platone). La scommessa di Lacan è, in questo senso, la stessa di Pascal: la scommessa della Verità. Ma in che modo? Non correndo appresso a una verità «oggettiva», ma basandosi sulla verità riguardo alla posizione da cui si parla. Esistono solo due teorie che implicano e praticano una nozione così impegnata di libertà: il marxismo e la psicoanalisi. Sono entrambe teorie di lotta, non solo teorie sulla lotta, ma teorie esse stesse impegnate in una lotta: le loro storie non consistono in un’accumulazione di conoscenza neutra, sono al contrario segnate da scismi, eresie, espulsioni. (...) Normalmente ci si dimentica che i cinque grandi resoconti clinici di Freud sono al fondo resoconti di un successo parziale e di un fallimento finale; nello stesso modo, i più grandi racconti storici marxisti di eventi rivoluzionari sono racconti di grandi fallimenti (della guerra dei contadini in Germania, dei giacobini nella Rivoluzione francese, della Comune di Parigi, della Rivoluzione d’ottobre, della Rivoluzione culturale cinese). Una tale analisi dei fallimenti ci mette di fronte al problema della fedeltà: come riscattare il potenziale emancipatore di questi fallimenti evitando la doppia trappola dell’attaccamento nostalgico al passato e dell’adattamento un po’ troppo furbo alle «nuove circostanze»? Il tempo di queste due teorie sembra concluso. Come ha affermato recentemente Todd Dufresne, nessun personaggio nella storia del pensiero umano ha commesso più errori rispetto a tutti i fondamentali della propria teoria di Freud - con l’eccezione di Marx, qualcuno potrebbe aggiungere. E infatti nella coscienza liberale le due teorie emergono come i maggiori «complici del crimine» del ventesimo secolo: com’era prevedibile, nel 2005, il famigerato Libro nero del comunismo, che elencava tutti i crimini comunisti, è stato seguito dal Libro nero della psicoanalisi, contenente l’elenco di tutti gli errori teorici e gli inganni clinici della psicoanalisi. Anche se in modo negativo, la profonda solidarietà tra marxismo e psicoanalisi è ora sotto gli occhi di tutti. Tuttavia, ci sono dei segnali che disturbano questo autocompiacimento postmoderno. Commentando la crescente risonanza del pensiero di Badiou, Alain Finkelkraut lo ha recentemente definito «la filosofia più violenta, sintomatica di un ritorno di radicalità e della crisi dell’antitotalitarismo»: un’onesta e sorpresa ammissione di fallimento del lungo e arduo lavoro di tutti i difensori «antitotalitari» dei diritti umani, che hanno combattuto contro «i vecchi paradigmi estremisti», dai nouveaux philosophes francesi ai sostenitori di una «seconda modernità». Ciò che sarebbe dovuto essere morto, liquidato, del tutto screditato, sta ritornando per vendicarsi. Questa disperazione è comprensibile: com’è possibile che questo genere di filosofia stia ritornando nella sua forma più violenta? La gente non ha ancora capito che il tempo di queste pericolose utopie è finito? La nostra proposta è di rovesciare la prospettiva: come affermerebbe Badiou nella sua originale maniera platonica, le idee vere sono eterne, sono indistruttibili, fanno sempre ritorno ogni qual volta vengano proclamate morte. Questo è sufficiente a Badiou per affermare nuovamente queste idee in maniera chiara, e il pensiero antitotalitario si mostra in tutta la sua miseria per ciò che realmente è, un esercizio sofistico privo di valore, una pseudo-teorizzazione delle paure e degli istinti di sopravvivenza più meschini e opportunisti, un modo di pensare che non solo è reazionario ma anche profondamente reattivo nel senso nietzschiano del termine. Un paio d’anni fa, la rivista Premiere riportava un’inchiesta intelligente sul modo in cui i finali famosi dei film di Hollywood erano stati tradotti in alcune delle maggiori lingue non inglesi. In Giappone, il «Francamente, mia cara, me ne infischio» di Clark Gable a Vivien Leigh da Via col vento era reso con: «Mia cara, temo che fra di noi ci sia un piccolo malinteso» - un omaggio alla proverbiale cortesia ed etichetta giapponese. Al contrario, il cinese (nella Repubblica popolare cinese) traduceva il «Questo è l’inizio di una bella amicizia!» di Casablanca con «Noi due costituiremo ora una nuova cellula di lotta antifascista!» - essendo la lotta antifascista la priorità maggiore, ben al di sopra delle relazioni personali. Per quanto possa sembrare che questo volume ceda spesso ad affermazioni eccessivamente polemiche e «provocatorie» (cosa potrebbe essere più «provocatorio» oggi di mostrare una sia pur minima simpatia o comprensione per il terrore rivoluzionario?), esso pratica piuttosto uno spostamento nel modo degli esempi citati in Premiere: laddove la verità è che me ne infischio del mio avversario, dico che c’è un piccolo malinteso; laddove la posta in gioco è un nuovo condiviso campo di battaglia politico-teorico, può sembrare che io stia parlando di amicizie e alleanze accademiche. In questi casi, spetta al lettore risolvere il rebus che giace di fronte a lui.
SLAVOJ ZIZEK

---fine articolo---
Appena sarà pronto posterò in rete, ma sul sito stregoneriapagana.it il commento a questo articolo.
Penso che sia opportuno per Slavoj Zizek restare all’interno del virtuale filmico e che si astenga dallo sparare giudizi sulla vita degli uomini e le loro esigenze.

03 maggio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
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