venerdì 16 aprile 2010

I neuroni specchio, la manipolazione mentale, le idee di massa e il principio di Stregoneria "soggettivare l'oggettività"

Foto: Arte iraniana alla Biennale di Venezia. Un esempio dell'arte che per essere compresa presuppone che il soggetto che la guarda (in questo caso) rinunci alle proprie "idee costruite per adattamento mediante l'esperienza" e si faccia penetrare dall'immagine permettendo all'emozione suscitata di emergere alla propria coscienza.
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Un principio fondamentale della Religione Pagana è che ogni individuo deve entrare in armonia col mondo che entra in armonia con ogni nato nel mondo.
Quel DEVE non è un dovere del soggetto. Non è rivolto al soggetto che nasce nella Natura, ma è rivolto all’individuo della specie umana che per le sue scelte adattative nella società in cui vive si è separato dalla Natura riducendo e circoscrivendo il proprio potenziale di interazione col mondo in cui è nato.
Si tratta dell’effetto deleterio della società civile sottoposta al terrore cristiano che costringendo il bambino all’obbedienza e alla sottomissione lo costringe a rinunciare alle sue relazioni con il mondo. Il potenziale di relazione viene circoscritto alla dimensione patologica costringendo il bambino ad immaginare un’oggettività (il dio padrone, il Gesù, il padre Pio, la madonna vergine, ecc. ) circoscritta nella sua immaginazione. Nel suo desiderio.

La comunicazione non verbale è la prima comunicazione che veicola le emozioni del bambino appena nato. Il bambino si specchia nelle risposte emotive che dà l’adulto al mondo e riproduce quelle risposte perché quelle risposte, ritiene, gli consentono la sopravvivenza. Il bambino si adatta come l’adulto si è adattato al mondo: così il bambino si predispone a modificare il mondo se l’adulto, o gli adulti, in cui si specchia, sono tesi a modificare il mondo.
Le separazioni o le interazioni con la Natura sono un prodotto di adattamento soggettivo che viene stimolato o represso nel bambino fin dai primissimi giorni di vita.
L’empatia è la maggior forza che usa chi pratica Stregoneria. L’empatia veicola la struttura emotiva dell’individuo nel mondo e apre la capacità di elaborazione profonda alle emozioni che dal mondo giungono a lui.
La funzione dei neuroni specchio ci permette di veicolare l’empatia emotiva “specchiandoci” nelle azioni delle persone o degli animali con cui viviamo e che riconosciamo come “adulti”; cioè che hanno avuto successo nei loro processi adattativi nel mondo.
Come quella funzione è in grado di fornire al bambino armi e strumenti adeguati con cui affrontare la società in cui vive, così può essere manipolata da adulti sottomessi e supplici per costringere il bambino a predisporsi alla rinuncia e alla sottomissione predisponendolo alle malattie come la depressione, i sensi di colpa, l’angoscia e la paura.
Riporto l’articolo di divulgazione scientifica:


Ci specchiamo negli altri con i neuroni dell'empatia
Permettono di capire azioni, intenzioni ed emozioni altrui
12/04/2010



ROMA - È arrivata la prova scientifica che anche negli esseri umani, come nelle scimmie, esistono dei “neuroni specchio” che vengono usati per capire gli altri provando empatia, come sentirsi un nodo in gola dal dolore di fronte al pianto dirotto di una pesona. Grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology per la prima volta si ha la prova diretta, la registrazione della loro attività, nel cervello di pazienti cui, per motivi clinici, erano stati impiantati elettrodi.A fornirla il team dell’italiano Marco Iacoboni dell’Università di Los Angeles in uno studio tanto atteso perché finora la loro esistenza nell’uomo era solo teorizzata o provata in modo indiretto. E non è tutto: il team ha anche scoperto nuove popolazioni di neuroni specchio in varie aree neurali.Scoperti nelle scimmie dal team di Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma in una serie di lavori compiuti tra gli anni ’80 e ’90, i neuroni specchio sono nella corteccia cerebrale a livello frontale e parietale e sono alla base della capacità di comprendere e riprodurre le azioni altrui. Funzionano proprio come uno specchio riproducendo nel nostro cervello azioni o stati d’animo osservati in altre persone. In pratica, cioè, si attivano sia quando compiamo un’azione, sia quando la vediamo compiuta da altri. Il sorriso di qualcuno che arrivi ai nostri occhi, quindi, li eccita come si ecciterebbero se fossimo noi stessi a sorridere. Malgrado l’esistenza di un sistema di neuroni specchio nelle scimmie, tuttavia, finora l’evidenza diretta di un tale sistema di neuroni negli umani mancava, anzi di recente era stata anche messa in discussione da uno studio dell’Università di Trento pubblicato sulla rivista PNAS. Mancava (anche se vi erano prove indirette con la risonanza magnetica), per ovvi motivi, infatti non è etico impiantare elettrodi nel cervello di persone solo a scopo di ricerca. Il problema è stato superato, spiega Iacoboni, in Usa da oltre 10 anni dopo la laurea in medicina all’Università di Roma La Sapienza, coinvolgendo 21 pazienti in cura per epilessia cui erano stati impiantati elettrodi a scopo clinico. Ebbene, durante il loro ricovero, il team di Iacoboni ha detto loro di osservare o eseguire certe azioni (come aggrappare oggetti), oppure espressioni facciali. In accordo con la teoria, sia all’osservazione sia all’azione, i neuroni specchio si sono accesi e la loro eccitazione è stata registrata in diretta dagli elettrodi: in tutto è stata registrata l’attività di 1177 neuroni specchio e ne sono stati trovati alcuni anche in aree neurali dove finora non si supponeva la loro presenza. «Poiché queste nuove aree della corteccia svolgono diverse funzioni (visione, movimenti, memoria)- conclude Iacoboni - la scoperta suggerisce che i neuroni specchio forniscono un ricco e complesso sistema di “riproduzione” di azioni e emozioni altrui».
Tratto da:
http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/185462/


Quest’articolo fornisce la risposta al come si formano le idee di massa e perché alcune idee si massificano generazione dopo generazione. Fornisce elementi per comprendere come avviene la manipolazione mentale nella primissima infanzia e ci fa capire le difficoltà delle persone di discostarsi dalle idee correnti e dai luoghi comuni.
Quest’articolo ci fa comprendere come si formano le assonanze e le dissonanze all’interno di gruppi di individui (le forme culturali condivise).
Il principio della Stregoneria di “soggettivare l’oggettività”, anziché proiettare la propria soggettività per interpretare la realtà del mondo, appare come l’unica azione di Stregoneria che, messa in atto mediante un atto di volontà da un individuo della specie umana, può trasformare una società o un complesso di individui da “infantile” in “adulto”.

17 aprile 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

lunedì 5 aprile 2010

Cervello genetico e adattamento all'ambiente: perché i Pagani Politeisti accusano TUTTA la chiesa cattolica di pedofilia.


Quando spieghiamo la filosofia e l’idea religiosa Pagana, spesso il nostro interlocutore non riesce a comprendere la diversità che c’è fra una struttura biologica, neuronale, sinapsica o pulsionale, con la veicolazione della stessa struttura. Il fatto che una struttura biologica sia “data” come patrimonio di specie non determina nell’individuo quello e solo quel modello. La stessa struttura, nel crescere nell’individuo, si adatta all’ambiente. L’ambiente la sollecita a modificarsi continuamente. Per questo motivo noi Pagani accusiamo la chiesa cattolica come prima responsabile della pedofilia. La sessualità delle persone è un dato oggettivo, la veicolazione della libido nell’ambiente e nelle relazioni con le altre persone obbedisce a sollecitazioni educazionali. E’ la chiesa cattolica che costringe le persone a veicolare la pulsione sessuale nella pratica della pedofilia attraverso la costrizione sessuale che impone alle persone di veicolare la loro libido all’interno di un’ideologia di possesso, dominio e sopraffazione.
E’ come per il cervello nelle due informazioni di divulgazione scientifica che presento.
Un conto è la struttura cerebrale che viene costruita nella sua architettura dai geni e un conto è l’adattamento di tale architettura alle sollecitazioni educazionali che gli individui subiscono nella società in cui vivono.
La diversa architettura del cervello fra maschi e femmine è determinata dalla presenza di un gene.
Riporto:


Il sesso del cervello?
Un gene decide se è rosa o azzurro
Il cervello è rosa o azzurro? E' un gene a deciderlo. Infatti è stato scoperto un gene chiave che aiuta a dare forma al “sesso del cervello”, determinando le differenze neurali caratteristiche dei due sessi. La scoperta, resa nota sulla rivista Nature Neuroscience da ricercatori delle Università di Glasgow e Oxford, è stata fatta sulmoscerino della frutta ma il gene in questione, conosciuto come “doublesex” (doppio sesso - dsx), è molto conservato in tutto il regno animale quindi potenzialmente importante anche per noi umani.
Un gene alla base dell'orientamento sessuale del cervello - Gli esperti hanno scoperto che dsx, già noto perché importante nel dar forma ai tratti fisici maschili e a quelli femminili nel moscerino, nel cervello della femmina è fondamentale per lo sviluppo di un circuito completamente “rosa”, in quello del maschio aiuta un altro gene a formare i “neuroni blu”. In precedenti studi, infatti, altri ricercatori avevano dimostrato che il gene “fruitless” controlla i comportamenti sessuali del maschio del moscerino e che, se in una femmina viene attivato fruitless, questa inizia a comportarsi da maschio.
La scoperta degli scientiati inglesi - Si era dunque desunto che fruitless fosse fondamentale per lo sviluppo dell'identità maschile nel cervello, ma ora gli studiosi britannici, guidati da Stephen Goodwin, hanno dimostrato che fruitless e dsb lavorano insieme e che dsb è un gene chiave per decidere il sesso del cervello, colorando di rosa quello della moscerina e di azzurro quello del moscerino.
Differenze sono funzionali ma non influenzano lo sviluppo dell'intelligenza - La scoperta completa le conoscenze che negli ultimi anni si sono accumulate sulle differenze strutturali e architettoniche del cervello maschile e femminile. In passato, la mancanza di dati oggi resi oggettivi dalla diagnostica per immagini, ha sollecitato un dibattito che spesso ha nutrito teorie sessiste. Oggi la scienza ha invece messo a fuoco come le differenze siano funzionali ma anche che questo non ha nulla a che vedere con l'intelligenza.
22 marzo 2010

Tratto da:
http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/10/03/sesso-cervello-decide-gene.html

Il fatto che un individuo possa essere indifferentemente maschile o femminile, con tutte le caratteristiche intermedie che comportano l’omosessualità sia maschile che femminile, contraddice tutta la teoria assolutista dei cristiani dimostrando come la non assoluta diversificazione in campo sessuale sia in grado di produrre geneticamente delle persone non assolutamente determinate.
Per contro, quei geni e quell’architettura cerebrale viene condizionata dall’ambiente e soprattutto dalle scelte fatte dalla madre e dai genitori. Sia in campo maschile che femminile, sia in campo omosessuale.
La struttura genetica di per se non differenzia i comportamenti, semplicemente predispone ad accogliere e a veicolare la propria libido in maniera funzionale. Poi l’ambiente interviene caratterizzando i comportamenti delle persone.
Sulla struttura cerebrale i preti cattolici intervengono e gli studi dimostrano quanto grande sia l’influenza ambientale nella determinazione dei comportamenti dei bambini la cui struttura cerebrale è stata condizionata dalla violenza dei preti cattolici. Comportamenti che non sono innati o naturali, ma di ordine educazionale; di ordine sociale e spesso vanno a discapito della società forgiando individui inadeguati.
Riporto l’articolo di divulgazione scientifica:


La ricerca - Il cervello dei bimbi è in realtà quasi "unisex"
Le macchinine ai maschietti e le bambole alle femminucce?
Decidono i genitori
I comportamenti dei bambini sono influenzati in gran parte
dai comportamenti di mamma e papà


ROMA - Blu o rosa? Il cervello dei bambini in realtà ha un colore quasi neutro, sono i genitori a tingere di rosa quello delle femminucce, di blu quello dei maschietti, stimolandoli fin da neonati in modo diverso a seconda del sesso. È la tesi sostenuta in un articolo pubblicato dalla rivista Mind di Scientific American. Quindi, per quanto alla nascita, ovviamente, il cervello di un maschietto non sia del tutto uguale a quello di una femminuccia, i comportamenti stereotipati maschili e femminili, per esempio il fatto che i maschi preferiscano le macchinine, le bambine le bambole, non sono innati nel cervello, ma forgiati dai comportamenti di mamma e papà. Solo in parte la preferenza dei giochi legata al sesso è innata e dipende soprattutto da quanto ormone maschile, testosterone, il feto ha 'respirato' nel grembo materno. CULTURAE COMPORTAMENTI - Così come l'aggressività, spiega uno studio di John Archer dell'università del Lancashaire, tratto tipicamente maschile dalla nascita. Ma sono piccole differenze che è poi la cultura, profondamente intrisa di connotati di genere, ad amplificare queste minime differenze. E comunque anche le bambine sono aggressive, danno calci e morsi, la differenza è che sin da piccole la loro aggressività viene repressa dagli adulti, perchè 'non sta bene' per una bambina. Un altro mito da sfatare è la femminilità dell'empatia: secondo uno studio di Erin Mclure della Emory University le bambine sono solo leggermente più empatiche dei coetanei maschi, è con gli anni che il gap aumenta, in questo caso la repressione la subisce il maschietto cui viene 'insegnato' ad essere 'un duro' e non mostrare le proprie emozioni. Anche altri tratti tipicamente maschili o femminili, come le diverse abilità scolastiche, non sono innati. La verità è che il cervello nasce quasi unisex, ed è su questa 'lavagnetta bianca' che genitori e insegnanti dovrebbero lavorare facendo un mix cromatico rosa-blu per permettere ai piccoli di sviluppare tutte le proprie capacità e il proprio talento, indipendentemente dal sesso (fonte: Ansa).

05 aprile 2010
Tratto da:
http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/10_aprile_05/bambini_unisex_cervello_blu_rosa_2a94d62c-409a-11df-84ba-00144f02aabe.shtml


L’uomo non è creato ad immagine di un dio pazzo e cretino, ma si adatta all’ambiente che ne impone questi e solo questi comportamenti.
La responsabilità della società nei confronti dei bambini è una responsabilità assoluta.
Le scelte che gli adulti fanno sono gli imput che impongono ai bambini. L’imprinting che danno ai bambini.

06 aprile 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it