Foto: Arte iraniana alla Biennale di Venezia. Un esempio dell'arte che per essere compresa presuppone che il soggetto che la guarda (in questo caso) rinunci alle proprie "idee costruite per adattamento mediante l'esperienza" e si faccia penetrare dall'immagine permettendo all'emozione suscitata di emergere alla propria coscienza.
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Un principio fondamentale della Religione Pagana è che ogni individuo deve entrare in armonia col mondo che entra in armonia con ogni nato nel mondo.
Quel DEVE non è un dovere del soggetto. Non è rivolto al soggetto che nasce nella Natura, ma è rivolto all’individuo della specie umana che per le sue scelte adattative nella società in cui vive si è separato dalla Natura riducendo e circoscrivendo il proprio potenziale di interazione col mondo in cui è nato.
Si tratta dell’effetto deleterio della società civile sottoposta al terrore cristiano che costringendo il bambino all’obbedienza e alla sottomissione lo costringe a rinunciare alle sue relazioni con il mondo. Il potenziale di relazione viene circoscritto alla dimensione patologica costringendo il bambino ad immaginare un’oggettività (il dio padrone, il Gesù, il padre Pio, la madonna vergine, ecc. ) circoscritta nella sua immaginazione. Nel suo desiderio.
La comunicazione non verbale è la prima comunicazione che veicola le emozioni del bambino appena nato. Il bambino si specchia nelle risposte emotive che dà l’adulto al mondo e riproduce quelle risposte perché quelle risposte, ritiene, gli consentono la sopravvivenza. Il bambino si adatta come l’adulto si è adattato al mondo: così il bambino si predispone a modificare il mondo se l’adulto, o gli adulti, in cui si specchia, sono tesi a modificare il mondo.
Le separazioni o le interazioni con la Natura sono un prodotto di adattamento soggettivo che viene stimolato o represso nel bambino fin dai primissimi giorni di vita.
L’empatia è la maggior forza che usa chi pratica Stregoneria. L’empatia veicola la struttura emotiva dell’individuo nel mondo e apre la capacità di elaborazione profonda alle emozioni che dal mondo giungono a lui.
La funzione dei neuroni specchio ci permette di veicolare l’empatia emotiva “specchiandoci” nelle azioni delle persone o degli animali con cui viviamo e che riconosciamo come “adulti”; cioè che hanno avuto successo nei loro processi adattativi nel mondo.
Come quella funzione è in grado di fornire al bambino armi e strumenti adeguati con cui affrontare la società in cui vive, così può essere manipolata da adulti sottomessi e supplici per costringere il bambino a predisporsi alla rinuncia e alla sottomissione predisponendolo alle malattie come la depressione, i sensi di colpa, l’angoscia e la paura.
Riporto l’articolo di divulgazione scientifica:
Quel DEVE non è un dovere del soggetto. Non è rivolto al soggetto che nasce nella Natura, ma è rivolto all’individuo della specie umana che per le sue scelte adattative nella società in cui vive si è separato dalla Natura riducendo e circoscrivendo il proprio potenziale di interazione col mondo in cui è nato.
Si tratta dell’effetto deleterio della società civile sottoposta al terrore cristiano che costringendo il bambino all’obbedienza e alla sottomissione lo costringe a rinunciare alle sue relazioni con il mondo. Il potenziale di relazione viene circoscritto alla dimensione patologica costringendo il bambino ad immaginare un’oggettività (il dio padrone, il Gesù, il padre Pio, la madonna vergine, ecc. ) circoscritta nella sua immaginazione. Nel suo desiderio.
La comunicazione non verbale è la prima comunicazione che veicola le emozioni del bambino appena nato. Il bambino si specchia nelle risposte emotive che dà l’adulto al mondo e riproduce quelle risposte perché quelle risposte, ritiene, gli consentono la sopravvivenza. Il bambino si adatta come l’adulto si è adattato al mondo: così il bambino si predispone a modificare il mondo se l’adulto, o gli adulti, in cui si specchia, sono tesi a modificare il mondo.
Le separazioni o le interazioni con la Natura sono un prodotto di adattamento soggettivo che viene stimolato o represso nel bambino fin dai primissimi giorni di vita.
L’empatia è la maggior forza che usa chi pratica Stregoneria. L’empatia veicola la struttura emotiva dell’individuo nel mondo e apre la capacità di elaborazione profonda alle emozioni che dal mondo giungono a lui.
La funzione dei neuroni specchio ci permette di veicolare l’empatia emotiva “specchiandoci” nelle azioni delle persone o degli animali con cui viviamo e che riconosciamo come “adulti”; cioè che hanno avuto successo nei loro processi adattativi nel mondo.
Come quella funzione è in grado di fornire al bambino armi e strumenti adeguati con cui affrontare la società in cui vive, così può essere manipolata da adulti sottomessi e supplici per costringere il bambino a predisporsi alla rinuncia e alla sottomissione predisponendolo alle malattie come la depressione, i sensi di colpa, l’angoscia e la paura.
Riporto l’articolo di divulgazione scientifica:
Ci specchiamo negli altri con i neuroni dell'empatia
Permettono di capire azioni, intenzioni ed emozioni altrui
12/04/2010
Permettono di capire azioni, intenzioni ed emozioni altrui
12/04/2010
ROMA - È arrivata la prova scientifica che anche negli esseri umani, come nelle scimmie, esistono dei “neuroni specchio” che vengono usati per capire gli altri provando empatia, come sentirsi un nodo in gola dal dolore di fronte al pianto dirotto di una pesona. Grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology per la prima volta si ha la prova diretta, la registrazione della loro attività, nel cervello di pazienti cui, per motivi clinici, erano stati impiantati elettrodi.A fornirla il team dell’italiano Marco Iacoboni dell’Università di Los Angeles in uno studio tanto atteso perché finora la loro esistenza nell’uomo era solo teorizzata o provata in modo indiretto. E non è tutto: il team ha anche scoperto nuove popolazioni di neuroni specchio in varie aree neurali.Scoperti nelle scimmie dal team di Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma in una serie di lavori compiuti tra gli anni ’80 e ’90, i neuroni specchio sono nella corteccia cerebrale a livello frontale e parietale e sono alla base della capacità di comprendere e riprodurre le azioni altrui. Funzionano proprio come uno specchio riproducendo nel nostro cervello azioni o stati d’animo osservati in altre persone. In pratica, cioè, si attivano sia quando compiamo un’azione, sia quando la vediamo compiuta da altri. Il sorriso di qualcuno che arrivi ai nostri occhi, quindi, li eccita come si ecciterebbero se fossimo noi stessi a sorridere. Malgrado l’esistenza di un sistema di neuroni specchio nelle scimmie, tuttavia, finora l’evidenza diretta di un tale sistema di neuroni negli umani mancava, anzi di recente era stata anche messa in discussione da uno studio dell’Università di Trento pubblicato sulla rivista PNAS. Mancava (anche se vi erano prove indirette con la risonanza magnetica), per ovvi motivi, infatti non è etico impiantare elettrodi nel cervello di persone solo a scopo di ricerca. Il problema è stato superato, spiega Iacoboni, in Usa da oltre 10 anni dopo la laurea in medicina all’Università di Roma La Sapienza, coinvolgendo 21 pazienti in cura per epilessia cui erano stati impiantati elettrodi a scopo clinico. Ebbene, durante il loro ricovero, il team di Iacoboni ha detto loro di osservare o eseguire certe azioni (come aggrappare oggetti), oppure espressioni facciali. In accordo con la teoria, sia all’osservazione sia all’azione, i neuroni specchio si sono accesi e la loro eccitazione è stata registrata in diretta dagli elettrodi: in tutto è stata registrata l’attività di 1177 neuroni specchio e ne sono stati trovati alcuni anche in aree neurali dove finora non si supponeva la loro presenza. «Poiché queste nuove aree della corteccia svolgono diverse funzioni (visione, movimenti, memoria)- conclude Iacoboni - la scoperta suggerisce che i neuroni specchio forniscono un ricco e complesso sistema di “riproduzione” di azioni e emozioni altrui».
Tratto da:
http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/185462/
Quest’articolo fornisce la risposta al come si formano le idee di massa e perché alcune idee si massificano generazione dopo generazione. Fornisce elementi per comprendere come avviene la manipolazione mentale nella primissima infanzia e ci fa capire le difficoltà delle persone di discostarsi dalle idee correnti e dai luoghi comuni.
Quest’articolo ci fa comprendere come si formano le assonanze e le dissonanze all’interno di gruppi di individui (le forme culturali condivise).
Il principio della Stregoneria di “soggettivare l’oggettività”, anziché proiettare la propria soggettività per interpretare la realtà del mondo, appare come l’unica azione di Stregoneria che, messa in atto mediante un atto di volontà da un individuo della specie umana, può trasformare una società o un complesso di individui da “infantile” in “adulto”.
17 aprile 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it