Torna Fontes, il podcast di cultura pagana di Radio GPM, con un nuovo episodio, come al solito scaricabile dal sito o ascoltabile dal nostro punto d'ascolto (il profilo su MySpace). Questa volta parliamo di Ade, il dio "invisibile" spesso raffigurato troppo simile al diavolo cristiano.
La Religione Pagana. Idee, modi di vedere gli Dèi e la vita, la percezione del divino e le attività religiose della Federazione Pagana. Gli Esseri Umani non sono circondati da "oggetti", ma quegli "oggetti" sono Dèi che come gli Esseri Umani progettano il loro futuro in un cammino di eternità.
domenica 30 maggio 2010
domenica 23 maggio 2010
La manipolazione mentale imposta dalla chiesa cattolica e le tappe dell'apprendimento infantile
Come si legge, la psicanalisi ha compreso alcuni meccanismi attraverso i quali viene imposta la manipolazione mentale della chiesa cattolica mediante la sua azione all’interno dello sviluppo dell’evoluzione infantile.
Le domande che vengono espresse dal corpo vengono violentate, stuprate, affinché prendano una diversa forma all’interno della dipendenza psichica della relazione parentale attribuita al “grande padre”. Così, le risposte fisiche del bambino non solo non hanno risposte, ma hanno delle non risposte per portare il bambino alla patologia psichiatrica.
Riporto l’articolo riflessioni della psicoanalista Adriana Maltese pubblicate sul giornale Venerdì di La Repubblica del 21 maggio 2010:
La psicoanalista: le prime domande sull’esistenza si pongono quando si ha percezione della limitatezza del proprio corpo. Una battaglia contro il narcisismo.
A 3 anni già si specula
a 12 esplode la metafisica
Mamma, ma io da dove vengo?
E dove è andato il nonno quando è morto.
E, se dio esiste, dove sta?
I bambini cominciano a farsi domande da filosofi già a tre anni.
“E’ una metafisica che nasce dalla fisica”. Spiega Adriana Maltese psicoanalista e specialista di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza.
“I bambini non hanno ancora il pensiero simbolico che nasce dopo i dieci anni e si completa con l’adolescenza. L’idea dell’universo, per loro, deve poggiare sempre su un dato reale. se muore il nonno va su una stellina e sarà proprio lì. Non comprendono il concetto astratto di anima. Esiste solo il corpo.”
Quando cominciano ad imporsi domande complesse sulla vita?
“Verso i tre anni, quando si autodefiniscono come entità separata dalla madre e percepiscono l’ambiente circostante come altro da sé.”
La conoscenza di sé genera la necessità di comprendere il mondo?
“Sì. L’esperienza del proprio limite spazio-temporale in qualche modo mitiga il senso di onnipotenza e dà spazio alla realtà. Così il bambino si interroga su cosa lo ha generato.”
Secondo lei, insegnare filosofia ai piccoli è utile?
“Dare nozioni ai bambini su cose così radicali e importanti non è la strada migliore. Bisognerebbe guidarli nella scoperta di sé, nell’esperienza della conoscenza, nella capacità di interrogarsi sui temi fondanti dell’esistenza. Bisogna guidarli a superare il loro narcisismo.”
L’adolescenza invece è il momento di grandi domande.
“Nell’adolescenza c’è proprio l’esplosione della speculazione filosofica. I ragazzi possono stare ore ad affabulare su astrazioni perché così misurano la loro capacità di maneggiare le idee”.
Di Federica Lamberti Zanardi
Venerdì di Repubblica del 21 maggio 2010
Non sono d’accordo su ciò che deve essere fornito ai bambini come strumenti mediante i quali affrontare la loro esistenza e formare la loro conoscenza, ma alcuni meccanismi di relazione fra mondo, corpo e metafisica, sono ben individuati.
Poi, si tratta di mettersi d’accordo su che cosa sono le risposte metafisiche.
23 maggio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
Le domande che vengono espresse dal corpo vengono violentate, stuprate, affinché prendano una diversa forma all’interno della dipendenza psichica della relazione parentale attribuita al “grande padre”. Così, le risposte fisiche del bambino non solo non hanno risposte, ma hanno delle non risposte per portare il bambino alla patologia psichiatrica.
Riporto l’articolo riflessioni della psicoanalista Adriana Maltese pubblicate sul giornale Venerdì di La Repubblica del 21 maggio 2010:
La psicoanalista: le prime domande sull’esistenza si pongono quando si ha percezione della limitatezza del proprio corpo. Una battaglia contro il narcisismo.
A 3 anni già si specula
a 12 esplode la metafisica
Mamma, ma io da dove vengo?
E dove è andato il nonno quando è morto.
E, se dio esiste, dove sta?
I bambini cominciano a farsi domande da filosofi già a tre anni.
“E’ una metafisica che nasce dalla fisica”. Spiega Adriana Maltese psicoanalista e specialista di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza.
“I bambini non hanno ancora il pensiero simbolico che nasce dopo i dieci anni e si completa con l’adolescenza. L’idea dell’universo, per loro, deve poggiare sempre su un dato reale. se muore il nonno va su una stellina e sarà proprio lì. Non comprendono il concetto astratto di anima. Esiste solo il corpo.”
Quando cominciano ad imporsi domande complesse sulla vita?
“Verso i tre anni, quando si autodefiniscono come entità separata dalla madre e percepiscono l’ambiente circostante come altro da sé.”
La conoscenza di sé genera la necessità di comprendere il mondo?
“Sì. L’esperienza del proprio limite spazio-temporale in qualche modo mitiga il senso di onnipotenza e dà spazio alla realtà. Così il bambino si interroga su cosa lo ha generato.”
Secondo lei, insegnare filosofia ai piccoli è utile?
“Dare nozioni ai bambini su cose così radicali e importanti non è la strada migliore. Bisognerebbe guidarli nella scoperta di sé, nell’esperienza della conoscenza, nella capacità di interrogarsi sui temi fondanti dell’esistenza. Bisogna guidarli a superare il loro narcisismo.”
L’adolescenza invece è il momento di grandi domande.
“Nell’adolescenza c’è proprio l’esplosione della speculazione filosofica. I ragazzi possono stare ore ad affabulare su astrazioni perché così misurano la loro capacità di maneggiare le idee”.
Di Federica Lamberti Zanardi
Venerdì di Repubblica del 21 maggio 2010
Non sono d’accordo su ciò che deve essere fornito ai bambini come strumenti mediante i quali affrontare la loro esistenza e formare la loro conoscenza, ma alcuni meccanismi di relazione fra mondo, corpo e metafisica, sono ben individuati.
Poi, si tratta di mettersi d’accordo su che cosa sono le risposte metafisiche.
23 maggio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
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giovedì 20 maggio 2010
La vita vince sempre.
Ogni vita è dotata di intento, progetto e scopo. Ogni vita è caratterizzata da volontà di vivere, adattarsi, trasformarsi, moltiplicarsi.
Ogni vita è dotata di “adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontra”: ogni vita è UN DIO IN SE’ STESSO!
Le opere di assemblaggio avvengono in Natura. La Natura, in ogni istante, sperimenta nuove possibilità e modifica il suo presente. Ma il presente è il laboratorio della Natura intera che seleziona e adatta anche l’ambiente al nuovo venuto. Un ambiente che non si adatta al nuovo venuto non ha in sé Madre Temi ed è “destinato” inevitabilmente a far morire il nuovo venuto perché inadatto o a subire un attacco distruttivo finché Madre Temi non ripristina nuovi e diversi equilibri.
Madre Era è felice che gli Esseri Umani manipolino la genetica: per Lei sono nuove e diverse possibilità. Se va male, a soffrirne sarà l’ambiente degli Esseri Umani, non Madre Natura.
Si sta sempre più avvicinando il momento in cui le pretesi folli del dio dei cristiani di aver creato la vita vengono sbugiardate (una volta di più), ma tutto l’orrore cristiano si rivela davanti agli occhi delle persone. La vita appartiene al mondo, alla materia, a quell’energia che da inconsapevole diventa consapevole in un presente in continua trasformazione. In una materia presente che da inconsapevole trova nuove e diverse strade per diventare consapevole: è la qualità della materia.
Riporto l’articolo dal giornale La Repubblica:
La scoperta
Creata cellula che si riproduce"Più vicina la vita artificiale"
L'annuncio clamoroso di Craig Venter, l'autore della prima mappa completa del Dna umano. La "creazione" nei laboratori di Rockville ottenuta assemblando i due batteri già protagonisti dei precedenti studi del genetista americano
ROMA - L'annuncio, clamoroso, lo ha affidato alla rivista Science: "Abbiamo progettato, sintetizzato e assemblato" cellule "capaci di autoreplicarsi". La creazione in laboratorio della prima cellula batterica artificiale rappresenta un altro progresso verso il traguardo cui Craig Venter, con Hamilton Smith, ha dedicato tutta la sua ricerca: la realizzazione della vita artificiale. Venter, autore della prima mappa del Dna umano e del primo cromosoma sintetico, è dunque più vicino al traguardo."Pensiamo che sia davvero un risultato importante, sia dal punto di vista scientifico sia da quello filosofico. Di sicuro ha cambiato il punto di vista sulla definizione della vita", ha detto Venter. Il punto di arrivo sarà molto probabilmente una forma vivente interamente costruita in laboratorio e programmata per una funzione precisa. "La cellula artificiale - ha detto ancora Venter - è uno strumento davvero potente per progettare tutto quello che vogliamo far fare alla biologia. Abbiamo in mente un grandissimo numero di possibili applicazioni". La prima cellula sintetica è stata chiamata Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 ed è stata "costruita" nei laboratori del Craig Venter institute di Rockville dal team coordinato da Daniel Gibson, partendo da una cellula naturale che però è completamente controllata da un Dna artificiale. Per arrivarci, gli studiosi hanno fatto un'opera di assemblaggio utilizzando i batteri che da sempre sono protagonisti delle ricerche di Ventre sulla vita artificiale: il Mycoplasma mycoides e il Mycoplasma capricolum.Dal primo dei due, riproducendone artificialmente il genoma, nel 2007 i ricercatori avevano ottenuto il primo Dna sintetico. Due anni dopo, il primo trapianto di Dna fu invece realizzato trasferendo il genoma (naturale) del Mycoplasma mycoides nel Mycoplasma capricolum. La nuova scoperta è il frutto di quei due procedimenti messi insieme, ottenuto trapiantando il Dna sintetico e scaricandolo, come il programma di un computer, in una cellula batterica privata del suo Dna."E' la prima cellula sintetica mai costruita", ha osservato Venter. "La chiamiamo sintetica - ha aggiunto - perché è stata ottenuta a partire da un cromosoma artificiale, costruito utilizzando informazioni elaborate in un computer, composti chimici e un sintetizzatore di Dna". Il Dna artificiale è composto da circa un milione di lettere contro i 3,2 miliardi di quello naturale, ma per il resto è del tutto simile, tanto che solo una sorta di "filigrana molecolare" consente di riconoscerne l'origine artificiale."Si tratta di un traguardo fondamentale dell'ingegneria genetica, non solo per possibili risvolti applicativi, ma anche perché segna la tappa iniziale dell'era post-genomica". E' il commento del genetista Giuseppe Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata di Roma, all'annuncio della scoperta di Craig Venter e del suo team: "Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era - dice Novelli - un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura".Il prossimo passo della ricerca riguarderà anche le applicazioni della scoperta. Craig Venter per primo ha sempre pensato molto a batteri in grado di creare forme di difesa dell'ambiente, in grado di assorbire l'inquinamento dell'aria o dell'acqua, o utilizzati per realizzare biocarburanti e vaccini.
Tratto da:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/05/20/news/cellula_sintetica-4224058/
La vita vince sempre. Anche quando la si rinchiude in un laboratorio. Prima o poi, esce nei grandi spazi della Natura.
E’ dovere dell’uomo giocare con la vita, con l’ambiente, con le trasformazioni dell’esistente. Però è suo dovere conservare il mondo per il futuro. Migliorarlo per la propria specie significa favorire e facilitare lo sviluppo della vita di ogni specie.
Alla Natura non interessa quale religione è a fondamento delle scelte scientifiche dell’uomo. La Natura giudica solo le scelte alle quali risponde adattandosi di conseguenza. Come per il petrolio nel mar dei Caraibi che esce a tonnellate dal foro aperto dagli uomini. La Terra e la Natura sono felici che l’uomo estragga e bruci il petrolio, ma sta all’uomo farlo senza distruggere il suo stesso ambiente.
20 maggio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
Ogni vita è dotata di “adattamento soggettivo alle variabili oggettive che incontra”: ogni vita è UN DIO IN SE’ STESSO!
Le opere di assemblaggio avvengono in Natura. La Natura, in ogni istante, sperimenta nuove possibilità e modifica il suo presente. Ma il presente è il laboratorio della Natura intera che seleziona e adatta anche l’ambiente al nuovo venuto. Un ambiente che non si adatta al nuovo venuto non ha in sé Madre Temi ed è “destinato” inevitabilmente a far morire il nuovo venuto perché inadatto o a subire un attacco distruttivo finché Madre Temi non ripristina nuovi e diversi equilibri.
Madre Era è felice che gli Esseri Umani manipolino la genetica: per Lei sono nuove e diverse possibilità. Se va male, a soffrirne sarà l’ambiente degli Esseri Umani, non Madre Natura.
Si sta sempre più avvicinando il momento in cui le pretesi folli del dio dei cristiani di aver creato la vita vengono sbugiardate (una volta di più), ma tutto l’orrore cristiano si rivela davanti agli occhi delle persone. La vita appartiene al mondo, alla materia, a quell’energia che da inconsapevole diventa consapevole in un presente in continua trasformazione. In una materia presente che da inconsapevole trova nuove e diverse strade per diventare consapevole: è la qualità della materia.
Riporto l’articolo dal giornale La Repubblica:
La scoperta
Creata cellula che si riproduce"Più vicina la vita artificiale"
L'annuncio clamoroso di Craig Venter, l'autore della prima mappa completa del Dna umano. La "creazione" nei laboratori di Rockville ottenuta assemblando i due batteri già protagonisti dei precedenti studi del genetista americano
ROMA - L'annuncio, clamoroso, lo ha affidato alla rivista Science: "Abbiamo progettato, sintetizzato e assemblato" cellule "capaci di autoreplicarsi". La creazione in laboratorio della prima cellula batterica artificiale rappresenta un altro progresso verso il traguardo cui Craig Venter, con Hamilton Smith, ha dedicato tutta la sua ricerca: la realizzazione della vita artificiale. Venter, autore della prima mappa del Dna umano e del primo cromosoma sintetico, è dunque più vicino al traguardo."Pensiamo che sia davvero un risultato importante, sia dal punto di vista scientifico sia da quello filosofico. Di sicuro ha cambiato il punto di vista sulla definizione della vita", ha detto Venter. Il punto di arrivo sarà molto probabilmente una forma vivente interamente costruita in laboratorio e programmata per una funzione precisa. "La cellula artificiale - ha detto ancora Venter - è uno strumento davvero potente per progettare tutto quello che vogliamo far fare alla biologia. Abbiamo in mente un grandissimo numero di possibili applicazioni". La prima cellula sintetica è stata chiamata Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0 ed è stata "costruita" nei laboratori del Craig Venter institute di Rockville dal team coordinato da Daniel Gibson, partendo da una cellula naturale che però è completamente controllata da un Dna artificiale. Per arrivarci, gli studiosi hanno fatto un'opera di assemblaggio utilizzando i batteri che da sempre sono protagonisti delle ricerche di Ventre sulla vita artificiale: il Mycoplasma mycoides e il Mycoplasma capricolum.Dal primo dei due, riproducendone artificialmente il genoma, nel 2007 i ricercatori avevano ottenuto il primo Dna sintetico. Due anni dopo, il primo trapianto di Dna fu invece realizzato trasferendo il genoma (naturale) del Mycoplasma mycoides nel Mycoplasma capricolum. La nuova scoperta è il frutto di quei due procedimenti messi insieme, ottenuto trapiantando il Dna sintetico e scaricandolo, come il programma di un computer, in una cellula batterica privata del suo Dna."E' la prima cellula sintetica mai costruita", ha osservato Venter. "La chiamiamo sintetica - ha aggiunto - perché è stata ottenuta a partire da un cromosoma artificiale, costruito utilizzando informazioni elaborate in un computer, composti chimici e un sintetizzatore di Dna". Il Dna artificiale è composto da circa un milione di lettere contro i 3,2 miliardi di quello naturale, ma per il resto è del tutto simile, tanto che solo una sorta di "filigrana molecolare" consente di riconoscerne l'origine artificiale."Si tratta di un traguardo fondamentale dell'ingegneria genetica, non solo per possibili risvolti applicativi, ma anche perché segna la tappa iniziale dell'era post-genomica". E' il commento del genetista Giuseppe Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata di Roma, all'annuncio della scoperta di Craig Venter e del suo team: "Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era - dice Novelli - un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura".Il prossimo passo della ricerca riguarderà anche le applicazioni della scoperta. Craig Venter per primo ha sempre pensato molto a batteri in grado di creare forme di difesa dell'ambiente, in grado di assorbire l'inquinamento dell'aria o dell'acqua, o utilizzati per realizzare biocarburanti e vaccini.
Tratto da:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/05/20/news/cellula_sintetica-4224058/
La vita vince sempre. Anche quando la si rinchiude in un laboratorio. Prima o poi, esce nei grandi spazi della Natura.
E’ dovere dell’uomo giocare con la vita, con l’ambiente, con le trasformazioni dell’esistente. Però è suo dovere conservare il mondo per il futuro. Migliorarlo per la propria specie significa favorire e facilitare lo sviluppo della vita di ogni specie.
Alla Natura non interessa quale religione è a fondamento delle scelte scientifiche dell’uomo. La Natura giudica solo le scelte alle quali risponde adattandosi di conseguenza. Come per il petrolio nel mar dei Caraibi che esce a tonnellate dal foro aperto dagli uomini. La Terra e la Natura sono felici che l’uomo estragga e bruci il petrolio, ma sta all’uomo farlo senza distruggere il suo stesso ambiente.
20 maggio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
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