Chi pratica un’attività sessuale regolare o comunque non ha problemi di relazione di coppia, questo lo ha sempre saputo.
Un’attività sessuale viene praticata per un tempo abbastanza contenuto. Le emozioni si incanalano nella sessualità, controllando la sfera psichica nell’atto sessuale, solo per un tempo limitato. Poi la ragione, con la descrizione del mondo, riprende il controllo della coscienza e allontana le emozioni che, non più sorrette dall’attenzione, vengono controllate dalle tensioni della quotidianità.
C’è un tempo per fare sesso abbastanza circoscritto.
Diverso è il tempo in cui si immagina di fare sesso. Si immagina di fare sesso quando la costrizione della sessualità si trasforma in fobie e desiderio inappagato.
Allora il desiderio di espressione della sessualità si accende non appena l’appagamento è possibile. Le persone immaginano amplessi infiniti, un po’ come l’orso ghiotto di miele pensa a tonnellate di miele o l’affamato del Veneto sogna montagne di polenta. Ma sognare montagne di polenta non significa mangiare montagne di polenta; così sognare orge sfrenate non significa partecipare attivamente ad orge sfrenate all’infinito.
Quando la sessualità assume la condizione normale dell’esistenza umana, allora la sua pratica si inserisce nell’attività quotidiana e non ha bisogno di sfronzoli o di messe in scena.
Questo studio ne mette in luce una serie di aspetti e se ci riflettete bene è uno dei motivi per i quali molta gioventù di oggi preferisce farsi di droga piuttosto che fare sesso: la droga promette uno sballo di ore, il sesso è uno sballo di minuti.
Un’attività sessuale viene praticata per un tempo abbastanza contenuto. Le emozioni si incanalano nella sessualità, controllando la sfera psichica nell’atto sessuale, solo per un tempo limitato. Poi la ragione, con la descrizione del mondo, riprende il controllo della coscienza e allontana le emozioni che, non più sorrette dall’attenzione, vengono controllate dalle tensioni della quotidianità.
C’è un tempo per fare sesso abbastanza circoscritto.
Diverso è il tempo in cui si immagina di fare sesso. Si immagina di fare sesso quando la costrizione della sessualità si trasforma in fobie e desiderio inappagato.
Allora il desiderio di espressione della sessualità si accende non appena l’appagamento è possibile. Le persone immaginano amplessi infiniti, un po’ come l’orso ghiotto di miele pensa a tonnellate di miele o l’affamato del Veneto sogna montagne di polenta. Ma sognare montagne di polenta non significa mangiare montagne di polenta; così sognare orge sfrenate non significa partecipare attivamente ad orge sfrenate all’infinito.
Quando la sessualità assume la condizione normale dell’esistenza umana, allora la sua pratica si inserisce nell’attività quotidiana e non ha bisogno di sfronzoli o di messe in scena.
Questo studio ne mette in luce una serie di aspetti e se ci riflettete bene è uno dei motivi per i quali molta gioventù di oggi preferisce farsi di droga piuttosto che fare sesso: la droga promette uno sballo di ore, il sesso è uno sballo di minuti.
SESSUALITA'
Il sesso ok? Circa 10 minuti"Poi il cervello pensa ad altro"
L'indagine condotta da 50 specialisti della Society for Sex Therapy and Reserch. I primi minuti sono i migliori perché l'attenzione è altissima. Poi la nostra mente comincia a vagare
(29 giugno 2010)
ROMA - Altro che maratone tantriche: il sesso migliore è quello che dura al massimo 13 minuti. A stabilire la durata perfetta del rapporto ci ha pensato un team di 50 specialisti della Society for Sex Therapy and Reserch, composto da psicologi, terapisti di coppia, medici e assistenti sociali. Per anni gli studiosi hanno analizzato centinaia di coppie con problemi sessuali, concludendo che la durata ideale di un amplesso è di 10 minuti. Oltre diventa noioso. E vediamo perché. Secondo lo studio pubblicato su Journal of Sexual Medicine, sta tutto nel cervello: per i primi 10 minuti l'attenzione è altissima ed è possibile concentrarsi al meglio sul rapporto. Superata questa soglia temporale la mente comincia a vagare altrove e diminuiscono sensibilmente sia il livello di eccitazione che la soddisfazione psicologica.Secondo gli studiosi 2 minuti sono troppo pochi per un rapporto, la situazione migliora fra i 3 e i 7, ma l'equilibrio perfetto si raggiunge solo fra i 7 e i 13. Paradossalmente, fare l'amore oltre questo limite di tempo è controproducente e l'amplesso ha un alto rischio di fallimento causa noia. Dilungarsi in più o meno fantasiose pratiche amatorie predispone a distogliere la mente dall'atto sessuale e a occuparla con tutte le preoccupazioni della vita quotidiana o, peggio ancora, con fantasie erotiche pericolose e potenzialmente fedifraghe. Uno dei ricercatori che ha condotto la ricerca, lo psicologo della Penn State University Eric Corty, ha spiegato che "molti credono erroneamente alla fantasia di notti di sesso continuo e prolungato. Speriamo che il nostro studio incoraggi uomini e donne ad avere aspettative più realistiche".Tuttavia, se è vero che i tempi troppo lunghi possono trasformarsi in una forzatura e ridurre la carica erotica del rapporto, è altrettanto vero che porre dei limiti al convegno amoroso è una stonatura che avvilisce gli sforzi di fantasia degli amanti più entusiasti. E, forse, la cosa migliore è adottare la massima di Sant'Agostino: "Ama e fà ciò che vuoi".
Tratto da:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/06/29/news/il_sesso_bello_quando_dura_poco_per_il_rapporto_perfetto_bastano_10_minuti-5258644/?rss
Poi, qualcuno, si riempie di viagra per sommare amplessi su amplessi. Però non ha amplessi su amplessi, ma ha della ginnastica in cui non coinvolge le proprie emozioni. Può esercitare la sensazione di potenza di possesso mediante il proprio sesso sull’altro, ma è un artificio dovuto al viagra, non al coinvolgimento delle proprie emozioni.
Fare sesso significa vivere.
La libertà sessuale era la libertà di vivere facendo il sesso che si aveva il piacere di fare quando lo si voleva fare per il piacere reciproco, non è mai stata libertà dell’esercizio del possesso sull’altro mediante la sottomissione sessuale: quella appartiene ai fobici. Coloro a cui il sesso è stato negato perché violentati da una morale inumana, come quella cristiana.
Dopo di che molti, come continueranno a sognare montagne di polenta, continueranno a sognare orge senza fine.
Finché fai sesso, l’altro è colui che fa sesso con te. Dopo, dopo l’atto sessuale, l’altro è una persona con cui ti devi confrontare e misurare: se non lo sai fare il rapporto fallisce.
Ogni maschio è in grado di inturgidire il proprio pene, ma solo gli uomini sanno costruire dei rapporti con le persone. Gli altri, al massimo, possono ricorrere al viagra o farsi di droga.
29 giugno 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
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