Biennale Venezia 2009, padiglione Marocco. illustra molto bene la psicologia che partendo dal creazionismo monoteista fatica a capire il mondo in cui l'uomo vive. Preferisce non vedere e stupirsi quando si leva le mani dagli occhi.
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Questo psicologo ha scoperto Padre Cronos?
Se avesse avuto un po’ di preparazione culturale, saprebbe che Padre Zeus, per costruire la ragione, della quale gli uomini si fanno tanto vanto, ha combattuto contro Cronos ritagliandosi l proprio spazio (letteralmente) nella dimensione del tempo sia come tempo in sé che come mutamento del presente che alla ragione appare solo come presente dopo presente.
Ogni Essere Umano vive in altri due mondi oltre a quello razionale, uno è il tempo e l’altro è il mondo emotivo. I tre mondi si intersecano e si riversano l’uno nell’altro, ma sia l’uno che l’altro limitano gli interventi dell’uno e dell’altro solo nella misura in cui i rispettivi mondo permettono intrusione senza che tale intrusione rompi l’equilibrio specifico dei mondi.
E’ uno dei segreti della Stregoneria che viene rivelato dalle Antiche Religioni mediorientali e greca con Urano Stellato (l’emozione che costruisce e determina la vita) che comprende Cronos come mondo (il tempo in sé come mondo) che, a sua volta, comprende Zeus con la ragione che rappresenta nello spazio. Lo spazio di Zeus è ritagliato nello spazio di Cronos che a sua volta è ritagliato nello spazio di Urano stellato. Se preferite, il mondo della ragione è un’infima porzione del mondo del tempo che a sua volta è un’infima porzione del mondo emotivo. Ognuno di noi analizza il mondo dal punto di vista emotivo e ne riversa un’infima parte nel mondo del tempo che ne riversa un’infima parte nel mondo della ragione o della quotidianità come noi vogliamo chiamare la vita di tutti i giorni.
Pertanto dentro di noi c’è la dimensione tempo come trasformazione del presente che viviamo in base alle modificazioni che introduciamo in quel presente. Questo avviene perché gli oggetti del mondo in cui viviamo non li “consideriamo” solo per la loro forma e per la loro quantità, ma per le azioni che mettono in essere nell’ambiente e per il carico emotivo con cui gli oggetti del mondo agiscono.
La ragione può ignorare che noi facciamo questo, ma noi lo facciamo!
Noi abbiamo sempre la “sensazione” del futuro che sta emergendo dal presente che viviamo. Dovrebbe stupire, invece, il perché quel futuro lo percepiamo in maniera incerta. Questo è dovuto all’educazione. Un’educazione, quella monoteista, cristiana in particolare, che separa l’individuo dalle sensazioni interne e le blocca sostituendo alla capacità dell’individuo di far affluire alla propria coscienza le sensazioni e le elaborazioni profonde di fenomeni “inusuali” del mondo in cui vive. Le blocca con fenomeni psichici che noi chiamiamo allucinazioni, idee preconcette, illusioni, certezze, fede, speranza, ecc. Idee preconcette, certezze, illusioni, credenze, fede, bloccano l’afflusso al cervello di elaborazioni soggettive facendo diventare eccezionale quel momento in cui, rompendo l’accerchiamento della fede, della certezza, dell’idea preconcetta, dell’illusione, lo stimolo dell’elaborazione profonda si presenta alla nostra coscienza sotto forma di intuizione, illuminazione o, più spesso, di sensazione (certezza, disagio, eccitazione, tensioni di vario genere).
La psicologia, come questo personaggio, anziché partire dall’uomo nel mondo in cui vive e abita da miliardi di anni, parte dall’idea preconcetta della creazione e del mondo che è in sé (e solo) forma e quantità o verbo (parola) finendo per chiudere la vita dell’individuo all’interno di forme di superstizione.
Questo personaggio scopre che le persone hanno la sensazione di un futuro possibile. Un futuro che sentono anche se, quando si tratta di descrivere, descrivono la loro sensazione attraverso ciò che loro conoscono (hanno avuto esperienza) e che ha prodotto in loro quella sensazione.
Per questo motivo gli idioti, come fa capire questo articolista, vanno alla ricerca di “armi di distruzioni di massa” (capacità PSI) che consentono a chi le possiede di conoscere il futuro. Non si rendono conto che non c’è un “futuro da conoscere”, ma un presente da vivere appieno e che, vivendo appieno il presente, le sensazioni dell’individuo sono in grado di rivelare un presente successivo a questo date le azioni che si mettono in campo e date le reazioni di adattamento soggettivo che il mondo, in cui quelle azioni vengono messe in campo, reagisce e si adatta.
E’ come per il cervello nello stomaco che le Streghe e i cercatori di erbe usano benissimo e che, invece, i cristiani sono educati ad ignorarne le sensazioni (quelle legate alla conoscenza e alla capacità di affrontare il nuovo) che da quel cervello provengono perché “peccaminose” o semplicemente perché, per loro, non esistono.
Riproduco l’articolo, preso da La Repubblica, ricordando quanto di questa questione io abbia parlato nel Crogiolo dello Stregone da oltre 20 anni. Poi, ogni tanto, qualche psicologo o psicoanalista, scopre l’acqua calda:
LA RICERCA
Il futuro "si può sentire"
Uno studio divide gli psicologi
Una delle più importanti riviste americane di psicologia pubblicherà il lavoro di un professore che sostiene di aver dimostrato che gli eventi non ancora accaduti possono influenzare quelli presenti. La comunità scientifica è scettica
di GIULIA BELARDELLI
12 novembre 2010
NON c'entrano i tarocchi, né la palla di cristallo e nemmeno i fondi di caffè. Il futuro si può "sentire". A dirlo non è un manipolo di chiaroveggenti e fattucchiere ma un gruppo di scienziati della Cornell University 1 di Ithaca, nello Stato di New York. Il loro articolo, intitolato appunto "Feeling The Future", è il primo studio su fenomeni tipicamente considerati paranormali a essere stato ammesso su una rivista di psicologia "seria", in questo caso il Journal of Personality and Social Psychology 2.
Finora, frasi del tipo "me lo sentivo" o "sapevo che sarebbe successo" sono sempre state bollate dalla scienza come pure suggestioni. Daryl Bem e colleghi, tuttavia, sono convinti che non sia così. Per dimostrarlo hanno aspettato otto anni, nel corso dei quali hanno raccolto una "massa critica di dati" sufficiente a contrastare le obiezioni dei revisori che avrebbero passato al setaccio il loro lavoro. E ci sono riusciti: l'articolo uscirà entro fine anno ma ha già suscitato un dibattito destinato a fare parecchio rumore.
Indagando il fattore "psi". Il termine chiave con cui psicologi e altri studiosi si riferiscono a fenomeni inspiegabili è il fattore "psi": con questa lettera greca, spiega Bem nel suo articolo, "vengono indicati tutti quei processi anomali di trasferimento di energie e informazioni che non hanno una spiegazione fisica o biologica". Tra questi, la telepatia, la chiaroveggenza, la psicocinesi (ovvero l'influenza apparente di pensieri e intenzioni su processi reali indipendenti), la precognizione e la premonizione di eventi futuri. La grande maggioranza del mondo accademico, soprattutto in psicologia, non crede in questi fenomeni, eppure il rigore scientifico degli esperimenti presentati da questo professore della Cornell University 3 - che per inciso è sì un appassionato di fenomeni paranormali, ma anche uno psicologo stimato a livello internazionale per i suoi lavori sulla percezione del sé - ha lasciato attoniti anche i più ferventi oppositori dell'esistenza di psi.
Prevedere il futuro. Per riuscire a dimostrare l'esistenza di una "specie di relazione" tra eventi che devono ancora accadere e le decisioni che prendiamo nella vita quotidiana, lo psicologo ha esaminato oltre mille studenti volontari, sottoponendoli a nove esperimenti. La novità dell'approccio sta nell'aver preso in considerazione fenomeni ben noti, invertendone però l'ordine logico-temporale. In sintesi, ciò che di solito viene interpretato come la causa di un comportamento, negli esperimenti è stato mostrato o raccontato solo dopo il verificarsi dell'evento stesso. I risultati - considerati statisticamente rilevanti in otto casi su nove - hanno mostrato che i processi analizzati funzionano anche se la causa arriva dopo la scelta, come se le nostre azioni fossero il frutto di qualcosa che deve ancora avvenire.
Sperimentare la premonizione. In uno di questi esperimenti, ad esempio, Bem ha testato un fenomeno psicologico studiato a lungo: il priming affettivo. Nello scenario classico una persona, dopo aver osservato un parola su uno schermo, deve giudicare nel più breve tempo possibile se un'immagine è piacevole o meno. Da tempo è stato notato che se la parola che precede l'immagine ha un significato inverso rispetto alla figura (ad esempio, l'aggettivo "brutto" e un disegno piacevole) le persone impiegano più tempo a rispondere. Il ricercatore americano ha dunque rigirato l'esperimento: i partecipanti vedevano l'immagine e dovevano esprimere un giudizio prima di leggere. Stranamente, anche in questo caso quando la parola (scelta casualmente dal computer solo dopo la risposta) aveva un significato opposto, i soggetti impiegavano più tempo a esprimere un giudizio. Allo stesso modo, Bem ha testato altri effetti psicologici come l'attrazione verso cose piacevoli, l'istinto ad allontanarsi dai pericoli, la facilità con cui si richiamano parole e oggetti già visti: in tutti i casi, ha invertito l'ordine temporale, ottenendo sempre come risultato la conferma della retroattività della causa.
Fisica o evoluzione? Riguardo le origini di questa capacità, lo psicologo non ha dubbi: una volta apparsa, psi è stata selezionata positivamente per gli indiscussi vantaggi che porta con sé. La possibilità di predire la presenza di pericoli così come di prevedere dove c'è qualcosa di attraente avrebbe conferito e continuerebbe a conferire benefici notevoli a chi la possiede. Ma come giustificare tali fenomeni? Su questo Bem mette le mani avanti, scrivendo che spesso nella scienza i dati empirici arrivano quando le spiegazioni non sono state ancora neanche immaginate e che varie altre teorie ritenute impossibili si sono poi rivelate vere. A metafora delle sue scoperte, prende l'esempio della meccanica quantistica: all'inizio - ricorda lo psicologo - anch'essa fu oggetto di numerosissime critiche, eppure oggi è la teoria su cui poggia gran parte della fisica moderna
Le reazioni. Com'era prevedibile, lo studio ha suscitato un certo clamore nel mondo accademico. A passarlo al vaglio è stato un team di quattro revisori, che pur avendo suggerito delle modifiche non hanno riscontrato alcuna incongruenza di fondo. "Personalmente, credo che tutto ciò sia ridicolo e non possa essere vero - scrive su Psychology Today 4 Joachim Krueger, psicologo della Brown University (Providence) che ha fatto di tutto per trovare un tallone d'Achille al lavoro di Bem - tuttavia dal punto di vista della metodologia e di come è sono stati disegnati gli esperimenti, lo studio è inattaccabile". Charles Judd, responsabile editoriale della pubblicazione sul Journal, ha fatto sapere che l'articolo sarà accompagnato da un editoriale che solleverà dei dubbi. "La speranza - ha precisato - è che altri studiosi colgano la sfida e provino a replicare questi risultati". Finora si è cimentato solo un gruppo dell'Università di Pittsburgh, ma senza successo (forse per aver utilizzato un questionario via internet). Daryl Bem, intanto, ha affermato di essere già stato contattato da decine di ricercatori con la richiesta di maggiori dettagli.
Credere l'impossibile. Prevedendo lo scetticismo che avrebbe incontrato (anche se per questo non ci voleva una gran psi), Bem conclude il suo articolo con una citazione da Alice nel paese delle meraviglie, il capolavoro con cui Lewis Carroll ha fatto sognare intere generazioni di bambini. Al termine del suo incontro con la Regina di Cuori, Alice esclama: "Non si può credere a una cosa impossibile!". "Oserei dire che non ti sei allenata molto", risponde la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione". Siete più convinti ora?
Tratto da:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/11/12/news/veggenti-9050929/
Finché si crede che l’uomo sia creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e cretino, la ragione umana si stupirà sempre delle potenzialità umane che lei ignora. E fintanto che alcuni ricercatori scientifici saranno convinti che il mondo della forma sia l’unico mondo possibile, anziché leggere l’uomo per ciò che egli è preferiranno sempre cercare “potenzialità della mente” piuttosto che cercare i fattori che limitano e danneggiano l’individuo in tutte le sue fasi di sviluppo.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
20 novembre 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
Se avesse avuto un po’ di preparazione culturale, saprebbe che Padre Zeus, per costruire la ragione, della quale gli uomini si fanno tanto vanto, ha combattuto contro Cronos ritagliandosi l proprio spazio (letteralmente) nella dimensione del tempo sia come tempo in sé che come mutamento del presente che alla ragione appare solo come presente dopo presente.
Ogni Essere Umano vive in altri due mondi oltre a quello razionale, uno è il tempo e l’altro è il mondo emotivo. I tre mondi si intersecano e si riversano l’uno nell’altro, ma sia l’uno che l’altro limitano gli interventi dell’uno e dell’altro solo nella misura in cui i rispettivi mondo permettono intrusione senza che tale intrusione rompi l’equilibrio specifico dei mondi.
E’ uno dei segreti della Stregoneria che viene rivelato dalle Antiche Religioni mediorientali e greca con Urano Stellato (l’emozione che costruisce e determina la vita) che comprende Cronos come mondo (il tempo in sé come mondo) che, a sua volta, comprende Zeus con la ragione che rappresenta nello spazio. Lo spazio di Zeus è ritagliato nello spazio di Cronos che a sua volta è ritagliato nello spazio di Urano stellato. Se preferite, il mondo della ragione è un’infima porzione del mondo del tempo che a sua volta è un’infima porzione del mondo emotivo. Ognuno di noi analizza il mondo dal punto di vista emotivo e ne riversa un’infima parte nel mondo del tempo che ne riversa un’infima parte nel mondo della ragione o della quotidianità come noi vogliamo chiamare la vita di tutti i giorni.
Pertanto dentro di noi c’è la dimensione tempo come trasformazione del presente che viviamo in base alle modificazioni che introduciamo in quel presente. Questo avviene perché gli oggetti del mondo in cui viviamo non li “consideriamo” solo per la loro forma e per la loro quantità, ma per le azioni che mettono in essere nell’ambiente e per il carico emotivo con cui gli oggetti del mondo agiscono.
La ragione può ignorare che noi facciamo questo, ma noi lo facciamo!
Noi abbiamo sempre la “sensazione” del futuro che sta emergendo dal presente che viviamo. Dovrebbe stupire, invece, il perché quel futuro lo percepiamo in maniera incerta. Questo è dovuto all’educazione. Un’educazione, quella monoteista, cristiana in particolare, che separa l’individuo dalle sensazioni interne e le blocca sostituendo alla capacità dell’individuo di far affluire alla propria coscienza le sensazioni e le elaborazioni profonde di fenomeni “inusuali” del mondo in cui vive. Le blocca con fenomeni psichici che noi chiamiamo allucinazioni, idee preconcette, illusioni, certezze, fede, speranza, ecc. Idee preconcette, certezze, illusioni, credenze, fede, bloccano l’afflusso al cervello di elaborazioni soggettive facendo diventare eccezionale quel momento in cui, rompendo l’accerchiamento della fede, della certezza, dell’idea preconcetta, dell’illusione, lo stimolo dell’elaborazione profonda si presenta alla nostra coscienza sotto forma di intuizione, illuminazione o, più spesso, di sensazione (certezza, disagio, eccitazione, tensioni di vario genere).
La psicologia, come questo personaggio, anziché partire dall’uomo nel mondo in cui vive e abita da miliardi di anni, parte dall’idea preconcetta della creazione e del mondo che è in sé (e solo) forma e quantità o verbo (parola) finendo per chiudere la vita dell’individuo all’interno di forme di superstizione.
Questo personaggio scopre che le persone hanno la sensazione di un futuro possibile. Un futuro che sentono anche se, quando si tratta di descrivere, descrivono la loro sensazione attraverso ciò che loro conoscono (hanno avuto esperienza) e che ha prodotto in loro quella sensazione.
Per questo motivo gli idioti, come fa capire questo articolista, vanno alla ricerca di “armi di distruzioni di massa” (capacità PSI) che consentono a chi le possiede di conoscere il futuro. Non si rendono conto che non c’è un “futuro da conoscere”, ma un presente da vivere appieno e che, vivendo appieno il presente, le sensazioni dell’individuo sono in grado di rivelare un presente successivo a questo date le azioni che si mettono in campo e date le reazioni di adattamento soggettivo che il mondo, in cui quelle azioni vengono messe in campo, reagisce e si adatta.
E’ come per il cervello nello stomaco che le Streghe e i cercatori di erbe usano benissimo e che, invece, i cristiani sono educati ad ignorarne le sensazioni (quelle legate alla conoscenza e alla capacità di affrontare il nuovo) che da quel cervello provengono perché “peccaminose” o semplicemente perché, per loro, non esistono.
Riproduco l’articolo, preso da La Repubblica, ricordando quanto di questa questione io abbia parlato nel Crogiolo dello Stregone da oltre 20 anni. Poi, ogni tanto, qualche psicologo o psicoanalista, scopre l’acqua calda:
LA RICERCA
Il futuro "si può sentire"
Uno studio divide gli psicologi
Una delle più importanti riviste americane di psicologia pubblicherà il lavoro di un professore che sostiene di aver dimostrato che gli eventi non ancora accaduti possono influenzare quelli presenti. La comunità scientifica è scettica
di GIULIA BELARDELLI
12 novembre 2010
NON c'entrano i tarocchi, né la palla di cristallo e nemmeno i fondi di caffè. Il futuro si può "sentire". A dirlo non è un manipolo di chiaroveggenti e fattucchiere ma un gruppo di scienziati della Cornell University 1 di Ithaca, nello Stato di New York. Il loro articolo, intitolato appunto "Feeling The Future", è il primo studio su fenomeni tipicamente considerati paranormali a essere stato ammesso su una rivista di psicologia "seria", in questo caso il Journal of Personality and Social Psychology 2.
Finora, frasi del tipo "me lo sentivo" o "sapevo che sarebbe successo" sono sempre state bollate dalla scienza come pure suggestioni. Daryl Bem e colleghi, tuttavia, sono convinti che non sia così. Per dimostrarlo hanno aspettato otto anni, nel corso dei quali hanno raccolto una "massa critica di dati" sufficiente a contrastare le obiezioni dei revisori che avrebbero passato al setaccio il loro lavoro. E ci sono riusciti: l'articolo uscirà entro fine anno ma ha già suscitato un dibattito destinato a fare parecchio rumore.
Indagando il fattore "psi". Il termine chiave con cui psicologi e altri studiosi si riferiscono a fenomeni inspiegabili è il fattore "psi": con questa lettera greca, spiega Bem nel suo articolo, "vengono indicati tutti quei processi anomali di trasferimento di energie e informazioni che non hanno una spiegazione fisica o biologica". Tra questi, la telepatia, la chiaroveggenza, la psicocinesi (ovvero l'influenza apparente di pensieri e intenzioni su processi reali indipendenti), la precognizione e la premonizione di eventi futuri. La grande maggioranza del mondo accademico, soprattutto in psicologia, non crede in questi fenomeni, eppure il rigore scientifico degli esperimenti presentati da questo professore della Cornell University 3 - che per inciso è sì un appassionato di fenomeni paranormali, ma anche uno psicologo stimato a livello internazionale per i suoi lavori sulla percezione del sé - ha lasciato attoniti anche i più ferventi oppositori dell'esistenza di psi.
Prevedere il futuro. Per riuscire a dimostrare l'esistenza di una "specie di relazione" tra eventi che devono ancora accadere e le decisioni che prendiamo nella vita quotidiana, lo psicologo ha esaminato oltre mille studenti volontari, sottoponendoli a nove esperimenti. La novità dell'approccio sta nell'aver preso in considerazione fenomeni ben noti, invertendone però l'ordine logico-temporale. In sintesi, ciò che di solito viene interpretato come la causa di un comportamento, negli esperimenti è stato mostrato o raccontato solo dopo il verificarsi dell'evento stesso. I risultati - considerati statisticamente rilevanti in otto casi su nove - hanno mostrato che i processi analizzati funzionano anche se la causa arriva dopo la scelta, come se le nostre azioni fossero il frutto di qualcosa che deve ancora avvenire.
Sperimentare la premonizione. In uno di questi esperimenti, ad esempio, Bem ha testato un fenomeno psicologico studiato a lungo: il priming affettivo. Nello scenario classico una persona, dopo aver osservato un parola su uno schermo, deve giudicare nel più breve tempo possibile se un'immagine è piacevole o meno. Da tempo è stato notato che se la parola che precede l'immagine ha un significato inverso rispetto alla figura (ad esempio, l'aggettivo "brutto" e un disegno piacevole) le persone impiegano più tempo a rispondere. Il ricercatore americano ha dunque rigirato l'esperimento: i partecipanti vedevano l'immagine e dovevano esprimere un giudizio prima di leggere. Stranamente, anche in questo caso quando la parola (scelta casualmente dal computer solo dopo la risposta) aveva un significato opposto, i soggetti impiegavano più tempo a esprimere un giudizio. Allo stesso modo, Bem ha testato altri effetti psicologici come l'attrazione verso cose piacevoli, l'istinto ad allontanarsi dai pericoli, la facilità con cui si richiamano parole e oggetti già visti: in tutti i casi, ha invertito l'ordine temporale, ottenendo sempre come risultato la conferma della retroattività della causa.
Fisica o evoluzione? Riguardo le origini di questa capacità, lo psicologo non ha dubbi: una volta apparsa, psi è stata selezionata positivamente per gli indiscussi vantaggi che porta con sé. La possibilità di predire la presenza di pericoli così come di prevedere dove c'è qualcosa di attraente avrebbe conferito e continuerebbe a conferire benefici notevoli a chi la possiede. Ma come giustificare tali fenomeni? Su questo Bem mette le mani avanti, scrivendo che spesso nella scienza i dati empirici arrivano quando le spiegazioni non sono state ancora neanche immaginate e che varie altre teorie ritenute impossibili si sono poi rivelate vere. A metafora delle sue scoperte, prende l'esempio della meccanica quantistica: all'inizio - ricorda lo psicologo - anch'essa fu oggetto di numerosissime critiche, eppure oggi è la teoria su cui poggia gran parte della fisica moderna
Le reazioni. Com'era prevedibile, lo studio ha suscitato un certo clamore nel mondo accademico. A passarlo al vaglio è stato un team di quattro revisori, che pur avendo suggerito delle modifiche non hanno riscontrato alcuna incongruenza di fondo. "Personalmente, credo che tutto ciò sia ridicolo e non possa essere vero - scrive su Psychology Today 4 Joachim Krueger, psicologo della Brown University (Providence) che ha fatto di tutto per trovare un tallone d'Achille al lavoro di Bem - tuttavia dal punto di vista della metodologia e di come è sono stati disegnati gli esperimenti, lo studio è inattaccabile". Charles Judd, responsabile editoriale della pubblicazione sul Journal, ha fatto sapere che l'articolo sarà accompagnato da un editoriale che solleverà dei dubbi. "La speranza - ha precisato - è che altri studiosi colgano la sfida e provino a replicare questi risultati". Finora si è cimentato solo un gruppo dell'Università di Pittsburgh, ma senza successo (forse per aver utilizzato un questionario via internet). Daryl Bem, intanto, ha affermato di essere già stato contattato da decine di ricercatori con la richiesta di maggiori dettagli.
Credere l'impossibile. Prevedendo lo scetticismo che avrebbe incontrato (anche se per questo non ci voleva una gran psi), Bem conclude il suo articolo con una citazione da Alice nel paese delle meraviglie, il capolavoro con cui Lewis Carroll ha fatto sognare intere generazioni di bambini. Al termine del suo incontro con la Regina di Cuori, Alice esclama: "Non si può credere a una cosa impossibile!". "Oserei dire che non ti sei allenata molto", risponde la Regina. "Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione". Siete più convinti ora?
Tratto da:
http://www.repubblica.it/scienze/2010/11/12/news/veggenti-9050929/
Finché si crede che l’uomo sia creato ad immagine e somiglianza di un dio pazzo e cretino, la ragione umana si stupirà sempre delle potenzialità umane che lei ignora. E fintanto che alcuni ricercatori scientifici saranno convinti che il mondo della forma sia l’unico mondo possibile, anziché leggere l’uomo per ciò che egli è preferiranno sempre cercare “potenzialità della mente” piuttosto che cercare i fattori che limitano e danneggiano l’individuo in tutte le sue fasi di sviluppo.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
20 novembre 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it