Perché ci interessa la ricerca scientifica?
Perché la ricerca scientifica, con le sue elaborazioni, può confermare o smentire le ipotesi che noi facciamo sul mondo e sulla vita, sull’intelligenza e sull’abitare religioso dell’uomo nel mondo.
Davanti ai cristiani che hanno sempre sostenuto che la creazione del mondo era avvenuta qualche migliaio d’anni prima del loro cristo e che il ritrovamento di fossili marini sui monti dimostrava il diluvio universale legittimando con questo l’odio sociale del loro dio padrone, la ricerca scientifica smonta la superstizione dei cristiani dimostrandone la volgarità, la superficialità e l’infantilismo criminale della loro religione.
Come concorre l’uomo di Neandertal nella formazione della cultura che ancor oggi noi costruiamo?
Non è una domanda da poco perché, anche se noi non abbiamo coscienza di ciò che è avvenuto nel passato, il passato è tutto dentro di noi ed agisce per condizionare ed indirizzare le nostre stesse scelte.
I risultati di questa ricerca e le relative deduzioni, al di là delle possibili future rettifiche, dimostrano come la costruzione dei nostri input culturali siano molto antichi e se noi volessimo riferirci al “culto dei nostri antenati” dovremmo andare talmente indietro nel tempo da perderci in una nebbia razionale per entrare nella consapevolezza emotiva. Quella consapevolezza che, sorretta dall’empatia dei nostri legami col mondo e con la vita, ci dice che tutti gli Esseri della Natura sono portatori di intelligenza, progetto e scopo, di cui noi siamo parte.
Mentre l’ideologia cristiana, e la cultura che tale ideologia impone, separa l’uomo dalla Natura e dal divenuto delle sue trasformazioni in nome di un illusorio creazionismo, la ricerca scientifica ci dimostra che ogni Essere Umano è parte di un tutto, sia spaziale che temporale, nel quale è divenuto e nel quale costruisce le sue strategie d’esistenza: la Natura!
Riporto l’articolo sulle scoperte nella grotta di Fumane nel veronese e le deduzioni di alcuni archeologi:
Grotta di Fumane, Neandertal e le penne ornamentali
25 febbraio 2011
L’Università di Ferrara, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, la Regione del Veneto – Dipartimento Cultura, la Comunità Montana della Lessinia – Parco Naturale Regionale della Lessinia, il Comune di Fumane e il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”, hanno il piacere di presentare una scoperta archeologica di straordinario interesse per la studio dell’Uomo di neandertal (Homo neanderthalensis ) e, in generale, per l’evoluzione umana, emersa in seguito a uno studio condotto su resti ossei di varie specie di uccelli (avvoltoi, aquila, falco cuculo, gracchio alpino, ecc.) provenienti da uno strato risalente a 44mila anni fa a Grotta di Fumane (Monti Lessini, Verona). I risultati aprono un nuovo scenario sul comportamento degli ultimi neandertaliani, dimostrando come questi nostri cugini scomparsi dall’Europa poche migliaia di anni dopo, si servissero delle ali o delle penne più spettacolari a fini ornamentali. Grazie al perfetto stato di conservazione delle ossa, è stato possibile analizzare questi reperti con moderne tecniche microscopiche e riconoscere tracce di tagli effettuati con strumenti in pietra, finalizzati al recupero delle ali e delle penne remiganti più vistose.
Oltre a retrodatare di decine di migliaia di anni questa pratica nella storia evolutiva umana (sinora considerata appannaggio di società più complesse, riconducibili esclusivamente ad Homo sapiens anatomicamente moderno), l’evidenza rafforza precedenti ipotesi che suggerivano un uso a fini simbolici e/o ornamentali di coloranti minerali da parte di Homo neanderthalensis per dipingersi il corpo.
L’ipotesi che i neandertaliani possedessero o meno delle capacità di espressione simbolica è stato uno dei più accesi dibattiti nella comunità scientifica archeologica e antropologica negli ultimi anni. La scoperta che si presenta rafforza l’opinione di quanti pensano che Neandertal avesse comportamenti astratti molto simili a quelli del contemporaneo H. sapiens anatomicamente moderno, e contribuisce a modificare l’immagine di “bruti” che per oltre cento anni ha ingiustamente accompagnato, nella letteratura scientifica e non, questo nostro stretto parente.
L’eccezionalità della scoperta è tale che per garantirne una diffusione a livello scientifico mondiale sarà pubblicata, nei prossimi giorni, nella prestigiosa rivista multidisciplinare Proceedings of the National Academy of Science (PNAS), Washington, USA.
Finanziato da Regione del Veneto, Comunità Montana della Lessinia, Comune di Fumane, Fondazione Cariverona e Roberto Gardina & C. s.a.s., lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell’Università di Ferrara (M.Peresani & M.Romandini) e dalla Sezione di Paleontologia del Quaternario e Archeozoologia del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” (A. Tagliacozzo, I.Fiore, M.Gala).
Tratto da:
http://www.veramente.org/wp/?p=4212
Da quando Lorenz ci dimostrò che gli Esseri Animali sono profondamente intelligenti e da quando si è diventati consapevoli che ogni specie animale, come quella umana è divenuta dal primo brodo primordiale all’inizio della vita sul pianeta, l’ottica con cui gli uomini guardano al mondo non è cambiata di molto.
Perché?
Perché non cambiare il punto di vista rispetto all’idea creazionista e diocentrica del cristianesimo?
Perché, per quanti sforzi faccia la cultura, i cristiani gestiscono la violenza sull’infanzia alimentando l’idea emotiva di egocentrismo che identifica l’individuo col dio padrone anziché trasmettere ai bambini l’idea di essere parte di un tutto nel quale devono imparare ad organizzare la nostra vita.
La scienza scopre, ma con grande difficoltà quelle scoperte vengono trasformate nella cultura popolare con cui affrontare il mondo e la vita.
E’ l’odio cristiano per l’uomo. Un uomo costretto in ginocchio davanti ad un dio padrone e illuso di essere creato a sua immagine e somiglianza: nell’illusione, milioni di bambini perderanno la loro vita incapaci di organizzare sé stessi nella loro esistenza.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
05 marzo 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
Perché la ricerca scientifica, con le sue elaborazioni, può confermare o smentire le ipotesi che noi facciamo sul mondo e sulla vita, sull’intelligenza e sull’abitare religioso dell’uomo nel mondo.
Davanti ai cristiani che hanno sempre sostenuto che la creazione del mondo era avvenuta qualche migliaio d’anni prima del loro cristo e che il ritrovamento di fossili marini sui monti dimostrava il diluvio universale legittimando con questo l’odio sociale del loro dio padrone, la ricerca scientifica smonta la superstizione dei cristiani dimostrandone la volgarità, la superficialità e l’infantilismo criminale della loro religione.
Come concorre l’uomo di Neandertal nella formazione della cultura che ancor oggi noi costruiamo?
Non è una domanda da poco perché, anche se noi non abbiamo coscienza di ciò che è avvenuto nel passato, il passato è tutto dentro di noi ed agisce per condizionare ed indirizzare le nostre stesse scelte.
I risultati di questa ricerca e le relative deduzioni, al di là delle possibili future rettifiche, dimostrano come la costruzione dei nostri input culturali siano molto antichi e se noi volessimo riferirci al “culto dei nostri antenati” dovremmo andare talmente indietro nel tempo da perderci in una nebbia razionale per entrare nella consapevolezza emotiva. Quella consapevolezza che, sorretta dall’empatia dei nostri legami col mondo e con la vita, ci dice che tutti gli Esseri della Natura sono portatori di intelligenza, progetto e scopo, di cui noi siamo parte.
Mentre l’ideologia cristiana, e la cultura che tale ideologia impone, separa l’uomo dalla Natura e dal divenuto delle sue trasformazioni in nome di un illusorio creazionismo, la ricerca scientifica ci dimostra che ogni Essere Umano è parte di un tutto, sia spaziale che temporale, nel quale è divenuto e nel quale costruisce le sue strategie d’esistenza: la Natura!
Riporto l’articolo sulle scoperte nella grotta di Fumane nel veronese e le deduzioni di alcuni archeologi:
Grotta di Fumane, Neandertal e le penne ornamentali
25 febbraio 2011
L’Università di Ferrara, la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, la Regione del Veneto – Dipartimento Cultura, la Comunità Montana della Lessinia – Parco Naturale Regionale della Lessinia, il Comune di Fumane e il Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”, hanno il piacere di presentare una scoperta archeologica di straordinario interesse per la studio dell’Uomo di neandertal (Homo neanderthalensis ) e, in generale, per l’evoluzione umana, emersa in seguito a uno studio condotto su resti ossei di varie specie di uccelli (avvoltoi, aquila, falco cuculo, gracchio alpino, ecc.) provenienti da uno strato risalente a 44mila anni fa a Grotta di Fumane (Monti Lessini, Verona). I risultati aprono un nuovo scenario sul comportamento degli ultimi neandertaliani, dimostrando come questi nostri cugini scomparsi dall’Europa poche migliaia di anni dopo, si servissero delle ali o delle penne più spettacolari a fini ornamentali. Grazie al perfetto stato di conservazione delle ossa, è stato possibile analizzare questi reperti con moderne tecniche microscopiche e riconoscere tracce di tagli effettuati con strumenti in pietra, finalizzati al recupero delle ali e delle penne remiganti più vistose.
Oltre a retrodatare di decine di migliaia di anni questa pratica nella storia evolutiva umana (sinora considerata appannaggio di società più complesse, riconducibili esclusivamente ad Homo sapiens anatomicamente moderno), l’evidenza rafforza precedenti ipotesi che suggerivano un uso a fini simbolici e/o ornamentali di coloranti minerali da parte di Homo neanderthalensis per dipingersi il corpo.
L’ipotesi che i neandertaliani possedessero o meno delle capacità di espressione simbolica è stato uno dei più accesi dibattiti nella comunità scientifica archeologica e antropologica negli ultimi anni. La scoperta che si presenta rafforza l’opinione di quanti pensano che Neandertal avesse comportamenti astratti molto simili a quelli del contemporaneo H. sapiens anatomicamente moderno, e contribuisce a modificare l’immagine di “bruti” che per oltre cento anni ha ingiustamente accompagnato, nella letteratura scientifica e non, questo nostro stretto parente.
L’eccezionalità della scoperta è tale che per garantirne una diffusione a livello scientifico mondiale sarà pubblicata, nei prossimi giorni, nella prestigiosa rivista multidisciplinare Proceedings of the National Academy of Science (PNAS), Washington, USA.
Finanziato da Regione del Veneto, Comunità Montana della Lessinia, Comune di Fumane, Fondazione Cariverona e Roberto Gardina & C. s.a.s., lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell’Università di Ferrara (M.Peresani & M.Romandini) e dalla Sezione di Paleontologia del Quaternario e Archeozoologia del Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” (A. Tagliacozzo, I.Fiore, M.Gala).
Tratto da:
http://www.veramente.org/wp/?p=4212
Da quando Lorenz ci dimostrò che gli Esseri Animali sono profondamente intelligenti e da quando si è diventati consapevoli che ogni specie animale, come quella umana è divenuta dal primo brodo primordiale all’inizio della vita sul pianeta, l’ottica con cui gli uomini guardano al mondo non è cambiata di molto.
Perché?
Perché non cambiare il punto di vista rispetto all’idea creazionista e diocentrica del cristianesimo?
Perché, per quanti sforzi faccia la cultura, i cristiani gestiscono la violenza sull’infanzia alimentando l’idea emotiva di egocentrismo che identifica l’individuo col dio padrone anziché trasmettere ai bambini l’idea di essere parte di un tutto nel quale devono imparare ad organizzare la nostra vita.
La scienza scopre, ma con grande difficoltà quelle scoperte vengono trasformate nella cultura popolare con cui affrontare il mondo e la vita.
E’ l’odio cristiano per l’uomo. Un uomo costretto in ginocchio davanti ad un dio padrone e illuso di essere creato a sua immagine e somiglianza: nell’illusione, milioni di bambini perderanno la loro vita incapaci di organizzare sé stessi nella loro esistenza.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
05 marzo 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
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