domenica 28 febbraio 2010

La creazione cristiana, la creazione nelle Antiche Religioni, la creazione nel Libro dell'Anticristo. Creazione ed evoluzione.

Nell'Antica Religione Egiziana, Ammone, diventato cosciente nel Nun, è solo. Nell'immenso consapevole Ammone starnazzerà finché altre coscienze emergeranno dall'inconsapevole Nun. Davanti ad una visione talmente immensa si può solo dare del "buffone!" al dio dei cristiani e alla sua pretesa di essere il padrone e creatore del mondo.

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Parlare di creazione nella religione Pagana è sempre stato abbastanza complesso.
Da un lato si è soverchiati dall’idea di creazione ex-nihilo imposta dai cristiani ai bambini fin da piccolissimi, dall’altro lato si è sottoposti al martellamento dell’evoluzione e della sua contrapposizione alla creazione tanto da non poter usare il termine creazione in maniera diversa da come è imposto dai cristiani.

Esiste una lotta fra creazionisti cristiani ed evoluzionisti scientifici per contendersi lo scettro della verità.
Bisogna dire che i creazionisti cristiani hanno buon gioco soltanto fra le persone prive di cultura o fra i truffatori che usano le persone prive di cultura. Quando si entra in campo scientifico, culturale o analitico, i creazionisti cristiani scappano con la coda fra le gambe e si rifugiano nella patologia psichiatrica della loro fede.

Questo non significa che non esiste un concetto di creazione della Religione Pagana che, lungi dal contrapporsi all’evoluzione scientifica e dell’intromettersi nel dibattito scientifico, è in grado di contrapporre la propria visione della vita e dell’universo alla creazione infantile imposta dai cristiani.

Gli atei hanno assunto il concetto di evoluzione come modello del venir in essere del mondo in antitesi al concetto cristiano di creazione ex nihilo.
Gli atei si sono dimenticati che il concetto di evoluzione premette, almeno fino ad oggi, che la vita sia già in essere, e non comprende il passaggio della non vita alla vita. Anche se le catene molecolari degli acidi oggi sono molto più chiare che cinquant’anni or sono, i cristiani hanno sempre buon gioco nello sfottere la scienza presupponendo che il loro dio prestigiatore sia superiore alla capacità scientifica di manipolare la materia e di modificare la vita. Nello stesso tempo temono talmente tanto i progressi scientifici da promuovere vere e proprie campagne di aggressione terrorista e criminale nei confronti di chi cerca delle migliori condizioni di vita e di esistenza. E’ il caso del diritto d’aborto al quale i cristiani hanno dichiarato guerra in nome del diritto del loro dio padrone a stuprare e possedere l’utero delle donne; è il caso del diritto ad una morte dignitosa che i cristiani vogliono impedire per salvaguardare il diritto del loro dio di torturare le persone impedendo loro di gestire la loro vita; è il caso delle cellule staminali.
La scienza terrorizza i cristiani perché dimostra la limitatezza e la pochezza del loro dio. Un dio prestigiatore e imbonitore da palcoscenico che trasforma l’umanità in vittime.
Il terrore religioso costringe la scienza a fermarsi davanti alla “fede”: “Se uno crede così ha il diritto di credere!”
Questo è vero, ma non ha il diritto di spacciare la sua credenza come una verità oggettiva che deve essere accettata da altri passivamente.

Ci sono molti veggenti che possono vedere l’inizio dell’universo e della vita.
Di solito, costoro, o veicolano le loro visioni e le loro percezioni nell’ambito della patologia cristiana, oppure sono emarginati.

Eppure io ho visto l’inizio dell’Universo. Il suo venir in essere e, se è avvenuto a me, anche se pratico Stregoneria, ritengo che sia una possibilità comune assistere all’inizio dell’universo anche se spesso, tali visioni, intuizioni e percezioni, sono attivate da malattie, droghe, stati psichici alterati, stati emotivi delle persone. Le persone non ne parlano perché imputano la stranezza della loro visione (quando non risponde ai caratteri della cultura religiosa dominante) alla loro malattia psichica, a stati febbrili, all’assunzioni di droghe o a condizioni particolari. Parlare della loro visione implicherebbe criminalizzarsi per il cammino o per le condizioni che le hanno portate a quella visione.

Quando io ho visto il venir in Essere dell’Universo, poco meno di trent’anni or sono, questa visione fu il primo capitolo de Il Libro dell’Anticristo.

Allora non conoscevo nulla delle Antiche Religioni, né di come quegli individui pensavano la creazione. La contrapposizione che io vissi fu quella tra la mia visione e la creazione ex nihilo dei cristiani.
Ma ci furono altre creazioni; altre culture; altri veggenti.
Così oggi ho affrontato il problema. Il problema della CREAZIONE NELLA RELIGIONE PAGANA e ne è nato un piccolo libro.


1) La creazione ebrea e cristiana nella vita dell’uomo;

2) Dalla creazione infantile cristiana alla maturità delle creazioni sumere ed egiziane;

3) La creazione nei Veda e la creazione egiziana: i sensi come Dèi;

4) La creazione nell’Inno al Purusa alle cosmogonie greche e la creazione del Libro dell’Anticristo;

5) La creazione nel Libro dell’Anticristo, la creazione Sumera e la creazione Egiziana;

6) La creazione nel Libro dell’Anticristo e la creazione nei Veda: dalla creazione alla morte;


Il discorso è unico. E’ stato diviso in sei sezioni per comodità di pubblicazione sull’web.
La creazione ex nihilo dei cristiani è la più alta forma di ateismo che si possa immaginare. I cristiani rubano il divino alla vita, al mondo in cui vivono, trasformando l'esistente in materia inanimata per concedere il potere, la qualità divina che porta alla vita, al loro dio. Con questo i cristiani bestemmiano la vita e la creazione. Bestemmiano il mondo e gli Dèi cercando di legittimare il loro odio contro la scienza, la società civile, i bambini e le donne.
Gli egiziani, i sumeri, gli stessi Veda, avevano una visione della “creazione” da persona mature. Da uomini che avevano affrontato con coraggio la loro vita e non come dei bambini che fissavano la loro crescita all’interno del delirio di onnipotenza.
In questo testo ho trattato sia l’aspetto patologico della visione della creazione dei cristiani, sia le sofferenze che i cristiani hanno imposto alla società civile. Ho trattato alcuni aspetti della creazione degli egiziani, dei greci, del Rg veda, dei sumeri e il tutto in relazione alla creazione propria del Libro dell’Anticristo.

28 febbraio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

venerdì 19 febbraio 2010

Gli uomini, i pesci, gli animali; percezione ed emozione nella ricerca scientifica.


Come Pagano sono colpito dai percorsi che vengono intrapresi dagli studi scientifici. Io trovo del tutto normale che un pesce provi lo stesso mio dolore e lo stesso dolore psico-emotivo che prova ogni Essere Umano. Esistono le differenze fra un Essere Umano, un Essere Pesce o un Essere Vegetale. Differenze che riguardano il come ci si relaziona con il mondo, ma non la sostanza delle relazioni né i meccanismi che articolano quelle relazioni.
Come Pagano capirei studi scientifici che partendo dal fatto che Esseri Umani ed Esseri Pesce fanno parte del tutto qual è l’Essere Natura studino le differenti veicolazioni sia della percezione che della coscienza e del sentire.
Ciò che come Pagano mi è incomprensibile è la necessità di usare la scienza per capire che i pesci hanno coscienza, consapevolezza, percezione, intelligenza ecc.
La scienza non mi può e né mi deve dire che il pesce ha una struttura emotiva. Questo io lo devo sapere. Deve essere parte della mia consapevolezza nella mia attività di abitare il mondo e di mettermi in relazione con i soggetti del mondo in cui vivo. Qualunque sia la specie cui questi soggetti appartengono.
La scienza mi può spiegare razionalmente come avviene la veicolazione della loro coscienza e gli intenti che persegue, non il fatto che ce l’abbiano.
Riporto da Venerdì di Repubblica i risultati di uno studio norvegese:


Uno studio Norvegese indaga sul processo sensoriale in diverse specie ittiche.
Ecco le conclusioni
E’ Confermato: anche i salmoni (e le trote e i pesci rossi) soffrono


Anche i pesci soffrono. A confermare questa ipotesi è uno studio della Norwegian School of Veterinary Science, condotto da Janicke Nordgreen, sul processo sensoriale che rileva e trasmette i segnali di dolore in tre pesci: il salmone atlantico, la trota arcobaleno e il pesce rosso. In primo luogo la Nordgreen ha dimostrato che la stimolazione elettrica della coda del salmone provoca l’attivazione del telencefalo, l’area del cervello preposta alla percezione e alla risposta agli stimoli esterni, anche dolorosi. Poi ha osservato che i pesci rossi messi ad una temperatura ambientale superiore ai 38 gradi (che può essere mortale per la specie) reagivano con la fuga, dimostrando una reazione di risposta a uno stimolo termico doloroso. Infine, la scienziata ha esaminato la presenza di consapevolezza in questi pesci insegnando loro a preferire cibo collegato ad una luce verde. E’ probabile quindi che i pesci non solo sentano il dolore, ma lo percepiscano coscientemente. Insomma, soffrono (c.v.)

Tratto da Venerdì di repubblica del 12 febbraio 2010

Si può capire la fatica della scienza di uscire dalla gabbia in cui il cristianesimo l’ha rinchiusa con le sue idee aprioristiche: l’uomo creato dal dio padrone per dominare sugli animali, sui pesci, ecc.
Bastava prendere l’idea del Mito secondo cui l’uomo è parte del mondo e si capovolgevano i parametri sui cui avrebbe potuto procedere la ricerca scientifica. E, invece, abbiamo dovuto aspettare Lorenz per far capire alle società che forse non c’è nessuna differenza fra gli uomini e gli animali.

19 febbraio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

venerdì 12 febbraio 2010

I capolavori assoluti dell'Arte contemporanea che la 53esima biennale d'arte di Venezia ha ignorato!

I capolavori dell'arte contemporanea.
Voci che suonano in un nulla e passi distratti che non colgono.
Una contemporaneità fatta di immagini televisive che soffocano ogni espressione emotiva che cerca i comunicare ciò che i media non vogliono cogliere.


I muri non ti chiedono di condividere. Non vogliono i tuoi voti. I muri dicono: io sono questo. Questa è la mia urgenza emotiva. Tu che corri a prendere il treno non ti accorgi che esiste l'urgenza di un pensiero astratto che stai ignorando.


La vita ci porta a scegliere, ma i piccoli uomini scompaiono. I Vincent van Gogh del nostro tempo sono nascosti sotto la retorica di Istituzioni più preoccupate di vendere che non di promuovere l'arte capace di portare gli Esseri Umani al divino.



La realtà scompare dalla retorica politica. Tutto diventa finzione. Una televisione che è solo finzione del male e produttrice di angoscia, porta le persone a rifugiarsi nei meandri della società urbana.





Un luogo in cui le persone scompaiono ad Istituzioni che non vogliono vedere.





E i muri si riempiono di voci e di suoni appena sussurrati.

Voci dal nulla!

Sono i capolavori perduti dell’arte contemporanea.

Si, lo so, al governo e nelle Istituzioni ci sono degli imbecilli!

Trasformano in immondizia i capolavori che ci circondano.


Di Vincent Van Gogh il mondo in cui viviamo è pieno e questi geni esprimono questo tempo, disagio e tensione emotiva, aspettativa e travolgimento al di là di ogni immaginazione.

Questi sono capolavori assoluti.
Ne ho postati solo alcuni.
12 febbraio 2010
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it