Le persone sono spesso portate a pensare la religione Pagana come un qualche cosa di vago, indistinto. I Pagani sono quelli che adorano gli antichi Dèi. Nessuno si chiede perché adorano gli antichi Dèi e qual è la loro concezione religiosa.
Qualcuno legge qualche libro di mitologia e pensa che la mitologia che legge sia il pensiero dei Pagani.
Qualcuno sogna l’impero Romano o la grande Germania e pensa che Giove Optimus maximus o Wotan siano come il dio dei cristiani.
In foto:
Qualcuno legge qualche libro di mitologia e pensa che la mitologia che legge sia il pensiero dei Pagani.
Qualcuno sogna l’impero Romano o la grande Germania e pensa che Giove Optimus maximus o Wotan siano come il dio dei cristiani.
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Non si chiede minimamente se ciò che legge lo comprende con il significato che a quelle parole e a quegli episodi davano gli antichi o se, per caso, egli interpreta le parole e gli episodi con le categorie di pensiero del cristianesimo in cui è nato e vissuto.
Se un pagano parla di creazione, intende la stessa cosa del cristiano?
Un tempo si usava il termine di creazione, poi vennero i cristiani e dettero un significato al termine “creare” che non aveva nulla a che vedere col significato delle antiche religioni. Per questo siamo stati costretti a coniare il termine “germinazione” o l’affermazione del “venir in essere” per trasmettere il significato che gli antichi attribuivano al termine “creazione” che nulla aveva a che vedere con l’idea ebrea e cristiana di creazione.
Anche la Teologia Pagana non ha nulla a che vedere con la teologia cristiana che viene costruita al solo scopo di legittimare una patologia delirante in cui la ragione del cristiano si identifica con l’assoluto che attribuisce al proprio dio padrone e, mediante la sua teologia, giustifica tali deliri.
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Se un pagano parla di creazione, intende la stessa cosa del cristiano?
Un tempo si usava il termine di creazione, poi vennero i cristiani e dettero un significato al termine “creare” che non aveva nulla a che vedere col significato delle antiche religioni. Per questo siamo stati costretti a coniare il termine “germinazione” o l’affermazione del “venir in essere” per trasmettere il significato che gli antichi attribuivano al termine “creazione” che nulla aveva a che vedere con l’idea ebrea e cristiana di creazione.
Anche la Teologia Pagana non ha nulla a che vedere con la teologia cristiana che viene costruita al solo scopo di legittimare una patologia delirante in cui la ragione del cristiano si identifica con l’assoluto che attribuisce al proprio dio padrone e, mediante la sua teologia, giustifica tali deliri.
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Esiste una teologia della Religione Pagana capace di descrivere il mondo, gli Dèi e le relazioni fra gli Dèi e l’uomo, a prescindere dai racconti mitici delle singole antiche religioni? Già perché solo una Teologia che possa inglobare i vari culti delle Antiche Religioni senza prescindere da esse e senza legittimarne una a discapito delle altre, può chiamarsi Teologia Pagana. Una teologia che metta ordine nelle relazioni fra l’uomo e gli Dèi definendo l’uomo e gli Dèi con gli strumenti di oggi mettendo ordine all’interpretazione del mito antico.
Una teologia Pagana che non è il Neoplatonismo. Una teologia Pagana che non viene generata dalle scuole filosofiche greche, ma che le supera attingendo direttamente dal mito e dalle interpretazioni del mito che ne davano le scuole misteriche.
Esiste una via alla conoscenza della Religione Pagana capace ad opporsi alle elaborazioni cristiane, sufi, talmudiche, buddiste e induiste?
Esiste un processo di modificazione dell’uomo nel mondo e nella Natura capace di modificare il proprio presente senza dover sottomettere l’uomo ad una morale coercitiva, a regole predefinite, a destini che comprendono il paradiso o l’inferno, una reincarnazione, una metempsicosi, un karma o un nirvana?
Il monaco buddista, l’asceta induista, il monaco cristiano, ecc. si distaccano dal mondo disinteressandosi del mondo, com’è la via alla conoscenza della Religione Pagana che, al contrario, vive di partecipazione, con-passione, coinvolgimento, empatia, impegno, sia nel mondo sociale che nel mondo della Natura? Come si articola la magia dell’uomo che è consapevole di camminare assieme agli Dèi in un comune futuro sia come individuo che come individuo sociale, come individuo della natura, come specie della Natura e Natura nel suo insieme?
Cosa significa, dal punto di vista religioso, pensare l’uomo uscito dal brodo primordiale con tutte le specie della Natura. Un uomo che combatte la sua quotidianità portando alla diversificazione delle specie e che solo pensandosi uscito dal brodo primordiale, come specie della Natura, può, se vuole, ancor oggi, continuare quel cammino di trasformazione riprendendo il proprio ruolo nella Natura.
Qual è la concezione della realtà del mondo in cui viviamo? L’Olimpo, il Walhalla, il Tartaro, l’Erebo, il Duat e l’Amenti, che cosa sono? Davvero sono come i cristiani pensano al loro paradiso?
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Una teologia Pagana che non è il Neoplatonismo. Una teologia Pagana che non viene generata dalle scuole filosofiche greche, ma che le supera attingendo direttamente dal mito e dalle interpretazioni del mito che ne davano le scuole misteriche.
Esiste una via alla conoscenza della Religione Pagana capace ad opporsi alle elaborazioni cristiane, sufi, talmudiche, buddiste e induiste?
Esiste un processo di modificazione dell’uomo nel mondo e nella Natura capace di modificare il proprio presente senza dover sottomettere l’uomo ad una morale coercitiva, a regole predefinite, a destini che comprendono il paradiso o l’inferno, una reincarnazione, una metempsicosi, un karma o un nirvana?
Il monaco buddista, l’asceta induista, il monaco cristiano, ecc. si distaccano dal mondo disinteressandosi del mondo, com’è la via alla conoscenza della Religione Pagana che, al contrario, vive di partecipazione, con-passione, coinvolgimento, empatia, impegno, sia nel mondo sociale che nel mondo della Natura? Come si articola la magia dell’uomo che è consapevole di camminare assieme agli Dèi in un comune futuro sia come individuo che come individuo sociale, come individuo della natura, come specie della Natura e Natura nel suo insieme?
Cosa significa, dal punto di vista religioso, pensare l’uomo uscito dal brodo primordiale con tutte le specie della Natura. Un uomo che combatte la sua quotidianità portando alla diversificazione delle specie e che solo pensandosi uscito dal brodo primordiale, come specie della Natura, può, se vuole, ancor oggi, continuare quel cammino di trasformazione riprendendo il proprio ruolo nella Natura.
Qual è la concezione della realtà del mondo in cui viviamo? L’Olimpo, il Walhalla, il Tartaro, l’Erebo, il Duat e l’Amenti, che cosa sono? Davvero sono come i cristiani pensano al loro paradiso?
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Le antiche religioni forgiarono il presente, ma il Mito non è la preistoria della filosofia e del monoteismo. Il Mito è la più alta manifestazione della realtà del mondo che gli uomini ebbero prima che la filosofia, con la sua ricerca di spiegazioni razionali, conchiudesse la conoscenza dell’uomo nella follia patologica di un dio padrone e creatore del mondo. La filosofia condusse all’irrazionale assoluto in cui la ragione, elevatasi a padrona degli individui, elevò a religione le sue patologia psichiatriche.
Oggi, grazie alla scienza che si è liberata dai legacci della superstizione cristiana, possiamo inquadrare gli antichi concetti in un ordine religioso assolutamente sconosciuto per il cristianesimo, l’islam, l’ebraismo e il moderno induismo.
La Religione Pagana è la religione di oggi, gli antichi chiamavano il loro sentimento che li legava al mondo con altri nomi, altre definizioni.
E’ necessario mettere ordine nel mondo della Religione Pagana. Fra bambini che giocano con le “Nebbie di Avalon” o “Herry Potter” o imperialisti di vario genere che pensano di sostituire Gesù con Cesare, il Paganesimo oggi è ridotto ad uno squallore assoluto fra l’integralismo cattolico di Evola e il ribellismo individuale ottocentesco di Nietzsche. Fra l’eroismo di Walter Otto contro il nazismo e la psicologia di Jung. Fra l’intimismo di Hillman e le superstizioni della wicca.
E’ necessario mettere ordine nella Religione Pagana partendo dalla percezione del mondo e spiegarla usando anche, quando è necessario, le recentissime scoperte scientifiche. Questo perché l’uomo vive nel mondo e non è creato da un dio pazzo e cretino per la propria goduria come affermano ebrei, cristiani e musulmani e, prima di loro, Platone e Plotino.
Oggi, grazie alla scienza che si è liberata dai legacci della superstizione cristiana, possiamo inquadrare gli antichi concetti in un ordine religioso assolutamente sconosciuto per il cristianesimo, l’islam, l’ebraismo e il moderno induismo.
La Religione Pagana è la religione di oggi, gli antichi chiamavano il loro sentimento che li legava al mondo con altri nomi, altre definizioni.
E’ necessario mettere ordine nel mondo della Religione Pagana. Fra bambini che giocano con le “Nebbie di Avalon” o “Herry Potter” o imperialisti di vario genere che pensano di sostituire Gesù con Cesare, il Paganesimo oggi è ridotto ad uno squallore assoluto fra l’integralismo cattolico di Evola e il ribellismo individuale ottocentesco di Nietzsche. Fra l’eroismo di Walter Otto contro il nazismo e la psicologia di Jung. Fra l’intimismo di Hillman e le superstizioni della wicca.
E’ necessario mettere ordine nella Religione Pagana partendo dalla percezione del mondo e spiegarla usando anche, quando è necessario, le recentissime scoperte scientifiche. Questo perché l’uomo vive nel mondo e non è creato da un dio pazzo e cretino per la propria goduria come affermano ebrei, cristiani e musulmani e, prima di loro, Platone e Plotino.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
27 luglio 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
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