venerdì 8 marzo 2013

I principi sacri della Religione Pagana - La relazione fra uccelli e fiori nella ricerca scientifica

i fiori sono una manifestazione di Afrodite
Adattamento soggettivo alle variabili oggettive dove, le scelte del soggetto, costituiscono delle variabili che, immesse nell’oggettività, stimolano i processi adattativi di ogni altro soggetto che in quella realtà viene coinvolto.
Questo principio, proprio della Religione Pagana che parte dalla volontà del singolo soggetto vivente di determinare la propria vita date le condizioni in cui è venuto in essere, continua a trovare una dimostrazione oggettiva dalla ricerca scientifica.

Uccelli 'impongono' colori fiori
Assecondano gusti dei volatili per successo impollinazione
07 marzo 2013 


(ANSA) - SYDNEY, 7 MAR - L'evoluzione dei colori di alcune specie di fiori e' stata determinata dalle preferenze e dalla capacita' visiva degli uccelli impollinatori. Secondo uno studio dell'Universita' Monash di Melbourne, si tratta di una strategia evolutiva dei fiori, che asseconderebbero cromaticamente i gusti dei volatili per assicurarsi il successo dell'impollinazione. In particolare, hanno sviluppato colori giocati sulle tonalita' del rosso, finalizzati ad attrarre esclusivamente gli uccelli.

Tratto da:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2013/03/07/Uccelli-impongono-colori-fiori_8360203.html

I principi sacri della Religione Pagana, sviluppati attraverso la Stregoneria, portano le persone ad attrezzarsi per affrontare i continui mutamenti che la Natura e la Società compie per adattarsi ad ogni atto di volontà di ogni singolo soggetto che in essa agisce.

Fra la religione Pagana e le religioni monoteiste, cristianesimo, islamismo, ebraismo e buddhismo, la differenza sostanziale consiste nella relazione che ha la società con l’infanzia: se consideri i bambini come oggetti di possesso, li priverai degli strumenti con cui affermare sé stessi perché, secondo te, si devono solo sottomettere ed obbedire; se consideri i bambini come dei soggetti di diritto fornirai loro gli strumenti adeguati affinché diventino cittadini consapevoli.

Come i fiori e gli uccelli si trasformano adattando sé stessi alle relative esigenze e in questo adattamento costruire il proprio reciproco profitto, così l’uomo che affronta consapevolmente la vita, se attrezzato in maniera adeguata saprà non solo rispondere alle sollecitazioni del mondo ma agirà nel mondo sollecitandolo in modo da ottenere modificazioni vantaggiose per sé e per la vita.

Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
08 marzo 2013
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

martedì 5 marzo 2013

La violenza in famiglia deriva dall'onorare il padre e la madre.

Forma e psiche non sono separate!

In tutta la struttura del pensiero religioso della Religione Pagana, a differenza del cristianesimo, sono i genitori che devono onorare i figli rendendoli indipendenti da essi. Devono fornire loro i mezzi culturali e sociali affinché si distacchino dalla famiglia.

Nella religione cristiana i figli devono onorare il “padre e la madre” e finiscono in questo modo per essere afferrati in una gabbia di ricatti e di condizionamenti emotivi da parte di padri e madri depressi e insoddisfatti della vita da diventare, a loro volta, depressi e insoddisfatti della vita. In perenne conflitto in quel gioco dei ruoli imposto dalla sacra famiglia cristiana.

Anziché far partecipare il figlio alla vita collettiva della famiglia e della società, lo si relega in un ambiente separato fatto di giovanilismo, “giochi per la sua età”, in ambienti privi di stimoli e finalizzati a fissare le sue pulsioni di sviluppo in un perenne infantilismo.

I figli, come tanti piccoli animali da compagnia, vengono violentati nella loro struttura psichica. Solo a fatica la Corte di Cassazione, sentenziando nei vari casi, ha da poco iniziato a condannare i genitori per mancanza di attenzione per i bisogni dei figli.

E’ l’orrore cristiano che si riversa sui ragazzi sotto forma di terrorismo psicologico di una tale violenza da costringerli a vivere una vita di menomati. Bambini mai cresciuti in un corpo pulsionale da adulti incapaci di gestire le relazioni col mondo.
Dove sta l’origine della violenza in famiglia? Nei ruoli imposti dalla sacra famiglia cristiana ai quali qualcuno non accetta di sottomettersi.

Riporto l’articolo del giornale La Repubblica:

L’amore delle madri che imprigiona i figli
di MICHELA MARZANO

ESISTONO ormai in tutto il mondo blog e diari online tenuti dalle mamme. Luoghi di discussione e di dibattito che permettono a tante madri di condividere non solo esperienze e problemi personali, ma anche proposte politiche e riflessioni profonde sulla condizione femminile.

Luoghi di crescita e di confronto quindi. A meno che la maternità non si trasformi in una nuova prigione - non solo per le madri, soprattutto per i figli - come sembra accadere in un blog tutto italiano, Io e mio figlio, la cui pagina Facebook è seguita da più di 500.000 persone. "Mio figlio è il regalo più bello che il cielo mi ha fatto". "Ricchezza è sapere che tuo figlio non ti lascerà mai". "Solo una mamma può capire! Quel bambino è diventato un uomo, ma per te resterà sempre il tuo piccolo".

E così via di seguito, come se i bambini fossero una proprietà; come se la maternità legasse per sempre a questi figli che, invece di avere il diritto di vivere poi la propria vita, non potessero mai essere "altro" che figli! Certo, commuove vedere tanto affetto e tanta devozione. Certo, la maternità cambia la vita di ogni donna costringendola a fare i conti con chi non ha chiesto niente e dipende in tutto da lei. Ma i figli non hanno soprattutto bisogno di essere accompagnati verso l'indipendenza per diventare autonomi? Non c'è altrimenti il rischio di trattare i bambini come oggetti, il cui compito sarebbe quello di colmare il proprio vuoto interiore?

Essere genitori, come spiega chiaramente il pedopsichiatra D. W. Winnicott, significa permettere ai figli di crescere e di imparare ad arrangiarsi da soli. È per questo che si ha il dovere di accogliere i propri bimbi per come sono e di accettarne le specificità, senza trattarli semplicemente come degli oggetti a propria disposizione. L'amore è sempre amore della differenza. E non c'è amore più grande di quello che lascia liberi. Altrimenti, si tratta solo di una parola vana che nasconde l'impotenza di chi, incapace di accettare la differenza altrui, strumentalizza i figli per sentirsi onnipotente.

Twitter @MichelaMarzano
(19 febbraio 2013)

Tratto da:
  
A differenza di quanto afferma questo articolo, che sembra sia attribuito a Winnicott, i propri figli non sono “per come sono”, ma sono ciò che l’ambiente  familiare prima e sociale poi, hanno voluto che siano. Ovviamente ogni individuo è diverso, ma la gestione della propria diversità dipende dall’ambiente familiare e dall’ambiente sociale che ne ha costretto gli adattamenti obbligando la soggettività a plasmare fisico, psiche e carattere in funzione delle sollecitazioni ambientali.

Nell’ideologia religiosa cristiana i figli sono oggetti di proprietà di quella famiglia dei ruoli che imita la sacra famiglia cristiana. Oggetti posseduti da un padrone. Oggetti su cui esercitare la violenza, sia in forma psichica che in forma fisica, perché, secondo i cristiani, nessuno può “manomettere” la creazione del loro dio padrone.

Estraniando l’infanzia dalla partecipazione sociale e rendendo il ragazzo dipendente dai genitori che lo vorrebbero sempre infantile, si distrugge il divenire della società.


06 marzo 2013
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784

sabato 2 marzo 2013

Arte dell'agguato in Stregoneria e la trasformazione dell'individuo

L'Arte dell'Agguato nella religione Pagana

Parlare dell’Arte dell’Agguato significa penetrare costantemente la realtà in cui si vive. La pratica dell’Arte inizia per soddisfare gli interessi vissuti da chi la pratica, ma finisce col trasformare, come ogni pratica costante, l’artefice. Non esiste azione che noi facciamo che non ci trasformi. Non esiste azione a cui noi rinunciamo che non ci trasformi.
Noi possiamo scegliere la direzione della nostra trasformazione scegliendo se vivere in ginocchio sottomessi ad un dio padrone o se manifestare e affermare noi stessi nella nostra quotidianità.

Quando ho parlato dell’Arte dell’Agguato inserita nel Crogiolo dello Stregone, ho iniziato nel 1997 con la pagina:

Era il 1997 e gli ascoltatori di Radio Gamma 5 insistevano perché preparassi una via alla Stregoneria. Si tratta dell’ABC. Le norme elementari che si oppongono all’educazione cristiana che impone di vivere per sottomissione.

Ho continuato a parlare dell’Arte dell’Agguato anche inserendola nei Quattro Canti del Mondo nel 1998.
I Quattro Canti del Mondo sono la realtà razionale vissuta dagli individui. La realtà delle relazioni empatiche che gli individui costruiscono con le relazioni empatiche dei soggetti del mondo. Una realtà che viene descritta partendo dalla donna e dall’uomo che abitano il mondo in contrapposizione ad una realtà irrazionale descritta da donne e uomini che vivono per sottomissione, attesa, fede e speranza in un dio padrone e creatore.
La complessità del discorso mi costrinse a dividerlo in due parti:



Era importante, in quella situazione, far comprendere come i vari elementi del Crogiolo dello Stregone non agivano in senso unico. Non siamo noi onnipotenti che agiscono nel mondo, ma il mondo è pieno di soggetti e di individui che applicano, nei nostri confronti, e fra  loro, i principi dell’Arte dell’Agguato. La prima e la seconda parte portano proprio a far comprendere come si organizza l’Arte dell’Agguato quando qualcuno (o tutto il mondo di soggetti) organizza contro di noi azioni d’agguato.

Per questo motivo lo Stregone si muove nel mondo come una preda che si muove fra “lupi famelici” il cui scopo è trasformarlo nel loro pasto.

Poi ho continuato parlando del Crogiolo del Male. Il Crogiolo del Male contiene tutte quelle azioni messe in atto nei confronti dell’infanzia al fine di impedire ai bambini di diventare coscienti della necessità di vivere nella Natura e nella Società secondo le regole dell’Agguato. Il Crogiolo del Male fu scritto nel 1999.

Il dio padrone dei cristiani non ha bisogno di praticare l’arte dell’agguato. Il dio padrone dei cristiani schiaccia e macella i suoi “nemici”. Così è il cristiano che vive la contraddizione fra delirio di onnipotenza ed accattonaggio delirante di un’onnipotenza desiderata. Gli schiavi dei cristiani, per sopravvivere, devono mettere in atto tutta una serie di strategie nei confronti dei cristiani che sono manifestazioni dell’Arte dell’Agguato. Per questo motivo i cristiani hanno messo in atto l’Arte dell’Agguato nei confronti dell’infanzia in modo da appropriarsi della struttura emotiva del bambino e renderlo dipendente dalla fede e dalla speranza del loro dio padrone.
Fu allora che scrissi:


Infine, presentai l’Arte dell’Agguato non solo dai microfoni di Radio gamma 5, ma in dibattiti pubblici fra il 2002 e il 2004 per riprenderli in maniera ampliata  fra il 2005-2006. I dibattiti della serie fra il 2005 e il 2006 furono delle estensioni dei dibattiti del ciclo precedente e furono interrotti dopo il dodicesimo dibattito.
Le tracce sono pubblicate in formato mp3 alla pagina:


Rimane un altro aspetto da considerare dell’Arte dell’Agguato.
Cosa diviene l’individuo che pratica l’Arte dell’Agguato in ogni sua azione quotidiana dopo un lungo tempo?
L’Arte dell’Agguato ha il nome di un DIO!
Il suo nome è Atena.
E’ la figlia di Meti e Zeus che nasce dalla testa di Zeus dopo che Zeus ha fagocitato l’intelligenza progettuale: appunto METI!

Ogni donna e ogni uomo che pratica l’Arte dell’Agguato manifesta la divina Atena. Quella donna e quell’uomo si fanno DEI perché nel mondo manifestano le loro intenzioni attraverso la loro volontà.

Il cristiano, pregando e sottomettendosi al suo dio padrone, giorno dopo giorno, contrito dai suoi peccati, diventa sempre più umile, supplicante e debole nell’attesa della provvidenza del suo dio padrone; la donna e l’uomo che praticano l’Arte dell’Agguato, giorno dopo giorno affinano la loro capacità di intuire l’insieme in cui le loro azioni vanno ad inserirsi e l’effetto che produrranno.

Il praticante dell’Arte dell’Agguato entra nel mondo del TEMPO.
L’intento e l’azione diventano un tutt’uno. Non deve più aspettare che l’oggetto dell’intento si manifesti per mettere in atto l’azione dell’agguato nei suoi confronti, ma metterà in atto l’azione dell’agguato prima che l’oggetto dell’intento si presenta. Sarà pronto a risolvere il problema prima che il problema si manifesti.

E’ il mondo del tempo in cui si muove il corpo luminoso che agguato dopo agguato, il praticante dell’Arte, ha costruito.
Non c’è un potere o un’onnipotenza in questo. La ragione ignora il mondo del tempo. Alla ragione, dal mondo del tempo, giungono segnali sotto forma di lampi intuitivi o di sensazioni alle quali si trova costretta a rispondere per il proprio benessere. Non esiste la possibilità, per la ragione, di descrivere il mondo del tempo.
Questa è la trasformazione che Atena opera sui praticanti dell’Arte dell’Agguato.
Vivere il tempo come mondo in cui muoversi ed agire nel presente in funzione di un futuro possibile,  è la trasformazione che l’Arte dell’Agguato, Atena figlia di Zeus, opera nell’individuo trasformandolo in un DIO.


02 marzo 2013
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784