"Quante forze vogliono che l'uomo sia sottomesso?
E con quali argomentazioni? Io Menezio non ho accettato di sottomettermi al
volere della ragione perché la forza che io sono può essere imbrigliata in
gloriose imprese, ma mai posseduta e mai domata. Io" continuò Menezio
"non temo i fulmini di Zeus, ma temo la dabbenaggine di mio fratello
Epimeteo. Lui pensa di vivere in un mondo in cui tutti sono al suo servizio, tutti
lo amano e tutti sono disponibili ad aiutarlo. Io Menezio, sono la forza
incatenata nel cuore degli uomini, ma anche Epimeteo è incatenato nel cuore
degli uomini assieme agli altri miei fratelli, Atlante il reggitore del mondo e
Prometeo la conoscenza dell'uomo. Viviamo tutti in catene nel cuore degli
uomini. Di tanto in tanto qualche uomo si fa Ercole e nel proprio cuore spezza
le catene di uno di noi. Chi è liberato dalle catene può guidare le emozioni
degli uomini, ma spesso gli uomini preferiscono liberare Epimeteo piuttosto che
un altro dei miei fratelli.
"Come
dice Platone nel Timeo alle affermazioni che concernono la divinità, anche se
non sono necessarie e non possono essere confermate da argomentazioni
verosimili, bisogna prestare fede, perché esse vengono dai figli degli Dèi;
infatti egli stesso dice nel II della Repubblica: "La parola Dio è di
fatto verissima"; e nel libro III della stessa opera: "Se c’è un
figlio di Dio, è veritiero e se non è veritiero, non è figlio di Dio". E
tutto ciò suona in religiosa armonia con la nostra religione. Infatti, gli
articoli di fede, che per la maggior parte non possono essere dimostrati,
essendo stati ricevuti da Dio o dai santi Apostoli, debbono essere accolti da
noi senza nessuna dimostrazione dei principi e se contro di essi ci
conducessero taluni ragionamenti, da cui non sapremmo districarci, bisognerebbe
ascrivere la causa non alla "cosa stessa", ma alla nostra cecità,
come attesta Platone nel Fedone."
Pietro Pomponazzi,
Tutti i trattati peripatetici, Bompiani, 2013, p. 749
"Ad Epimeteo è sufficiente che il dono arrivi
dall'autorità perché sia considerato vero e santo, come Pandora inviatagli
dalla ragione col suo vaso." Continuò Menezio "Imparasse a diffidare
dei "doni della ragione" e impari ad aprire i vasi che portano la
vita anziché le distruzioni."
"Cosa significa affermare che " Come dice
Platone nel Timeo alle affermazioni che concernono la divinità, anche se non
sono necessarie e non possono essere confermate da argomentazioni verosimili,
bisogna prestare fede, perché esse vengono dai figli degli Dèi; infatti egli
stesso dice nel II della Repubblica: "La parola Dio è di fatto
verissima"; e nel libro III della stessa opera: "Se c’è un figlio di
Dio, è veritiero e se non è veritiero, non è figlio di Dio". E tutto ciò
suona in religiosa armonia con la nostra religione.". Un falso"
continua Menezio "non rende vero un falso e chiamare un'autoritas per
confermare un falso qualifica quell'autoritas come falsa. Che cos'è l'armonia
della religione affermata da Pomponazzi? Egli dice "Se". Dice
"Se c'è un figlio di Dio è veritiero e se non è veritiero non è figlio di
Dio". Epimeteo è capace di questi voli pindarici per legittimare i doni
che riceve dal mondo. Non distingue la realtà da ciò che desidera sia la
realtà. I suoi discorsi iniziano col "se" e continuano con le
"certezze" che lui desidera. Per questo, Epimeteo considera vero solo
ciò che lui desidera e cerca coloro che hanno i medesimi desideri per affermare
come oggettivamente vero ciò che soggettivamente desidera".
"Il mondo di Epimeteo si genera come un'idea che
legittima la sottomissione dell'uomo. Quest'idea, uscita dal suo cuore, si
diffonde come un'epidemia diventando l'idea di mondo di molti uomini che
finisce per soffocare il vero in funzione del desiderio. In questo modo gli
uomini sono costretti a vivere nella menzogna di una verità immaginata da altri
uomini che serve solo a legittimare il loro essere padroni di schiavi."
"E' in questa condizione dell'esistenza che io Menezio
scuoto le catene con le quali sono incatenato nel cuore degli uomini e nello
scuotere le catene li rendo consapevoli della realtà nella quale stanno
vivendo."
"Tutto
il lavoro pratico del nostro partito, qualsiasi direzione giusta è
necessariamente basata sul seguente principio: dalle masse alle masse. Questo
significa che bisogna raccogliere le idee delle masse (disperse, non
sistematiche) concentrarle (attraverso lo studio trasformarle in idee
concentrate e sistematiche), quindi portarle di nuovo alle masse, diffondere e
spiegare queste idee finché la masse non le assimilano vi aderiscano fermamente
e le traducono in azione; e verificare in tale azione la giustezza di tali
idee. Poi concentrare ancora una volta le idee delle masse e riportarle quindi
alle masse perché queste idee siano applicate con fermezza e fino in fondo. E
sempre così, indefinitivamente, come una spirale senza fine; le idee ogni volta
saranno più giuste, vitali e ricche. Questa è la teoria marxista della
conoscenza."
Mao Tse-Tung,
Libretto rosso, tascabili Newton, 1994, p. 47
"Gli uomini lottano come singoli o come insiemi
sociali, ma sono sempre io, Menezio, che dal fondo del loro cuore scuoto le mie
catene e alimento la loro forza e la loro determinazione. Qualche volta Atena
mi è amica. Qualche volta l'intelligenza strategica veicola la mia forza e
allora avviene il cambiamento, nulla è mai più come prima."
"Io Menezio sono consapevole che non è
sufficiente la mia forza per sconfiggere Zeus, ma sono consapevole che Zeus,
senza la mia forza, non avrebbe il potere di impugnare la folgore. E così gli
uomini, senza il mio scuotimento di catene si adatterebbero ad essere pecore
del gregge, ma senza l'intelligenza di mio fratello Prometeo veicolata dalla
strategia di Atena, veicolerebbero nel mondo solo la violenza per la violenza
distruggendo sé stessi nel tentativo di dare l'assalto al cielo delle illusioni
con cui descrivono i loro desideri del momento."
"La mia forza, continua Menezio, può essere
preziosa quando gli uomini: " Questo significa che bisogna raccogliere le
idee delle masse (disperse, non sistematiche) concentrarle (attraverso lo
studio trasformarle in idee concentrate e sistematiche), quindi portarle di
nuovo alle masse, diffondere e spiegare queste idee finché la masse non le
assimilano vi aderiscano fermamente e le traducono in azione; e verificare in
tale azione la giustezza di tali idee. Poi concentrare ancora una volta le idee
delle masse e riportarle quindi alle masse perché queste idee siano applicate
con fermezza e fino in fondo. E sempre così, indefinitivamente, come una
spirale senza fine; le idee ogni volta saranno più giuste, vitali e
ricche". Allo stesso tempo la mia forza può essere vana se gli uomini
rincorrono il denaro come feticcio o come ideale."
"C’è
bisogno di una prospettiva più profonda, per comprendere che gli uomini, con le
condizioni materiali di vita, con le loro relazioni sociali, con le loro
esistenze sociali, cambiano anche le rappresentazioni, i modi di vedere, i
concetti, in una parola la coscienza? Che cos’altro dimostra la storia delle
idee se non che la produzione dello spirito si trasforma assieme a quella materiale?
Le idee dominanti di un’epoca sono state, in ogni momento, soltanto le idee
della classe dominante."
Marx-Engels,
Manifesto del Partito Comunista, acquarelli Demetra, 1996, p. 39
"Io scuoto le catene nel cuore degli
uomini." disse Menezio "Il cuore è corpo, il cuore è carne, il cuore
è materia vivente che si emoziona e che abita un mondo di materia nella quale
mette in atto le sue azioni. Chi pensa che le emozioni dell'uomo vadano
separate dal suo corpo è colui che vuole rendere un corpo schiavo mentre lui
dice allo schiavo come deve usare le sue emozioni. L'uomo agisce, pensa, parla
spinto dai suoi bisogni e dalle sue necessità e nell'agire, nel pensare e nel
parlare l'uomo usa la forza che trae da me e con essa tenta di soddisfare i
suoi bisogni e i suoi desideri."
E più l'uomo agisce, pensa, comunica ed agisce e più
modifica il mondo in cui vive modificando il suo agire, il suo pensare, il suo
comunicare e il suo modo di desiderare.
Fine citazione….
Continua nella pagina linkata
NOTA: La pagina fa parte della Partita mondiale di
calcio della filosofia con cui vengono definiti i principi filosofici propri
della Religione Pagana.
Nessun commento:
Posta un commento