Viviamo in una società che si è adattata sul
catechismo con cui la chiesa cattolica ha violentato la psiche dei ragazzi che,
una volta diventati adulti, non possono far altro che riprodurre i principi
ideologici del catechismo nella loro vita quotidiana.
Uno degli elementi ideologici imposti dal catechismo
cristiano è il concetto di "attesa". Il cristianesimo deve
trasformare le persone in pecore di un gregge da condurre al macello della vita
e per lui è necessario che le pecore non siano propositive, dinamiche, o
progettuali nella loro vita, ma siano ferme attendendo le direttive del
pastore. Il pastore domina il gregge e il gregge pende dalle labbra del
pastore.
L'ideologia si sviluppa anche attraverso le scadenze,
le tappe, della ritualità cristiana che passa attraverso l'attesa della nascita
del loro "salvatore", l'attesa della resurrezione del loro
"salvatore". Il cristiano viene educato a vivere in una perenne
attesa e ad essere dinamico nell'attendere. E' educato ad investire una grande
quantità di tensione emotiva nell'attesa. Qualunque attesa anche quando
l'oggetto che attende non soddisfa le aspettative. Il cristiano, anziché
sentirsi offeso per aver atteso con ansia quanto si è rivelato inadeguato, si
precipita in una diversa attesa alimentando di speranza il suo attendere. Mette
in atto azioni che sedimentino dentro di lui la necessità di attendere e
riproducano nella società la necessità di attendere. In questo modo si
costruisce una vera e propria gerarchia dell'attesa dell'evento salvifico che
può essere l'intervento divino o l'intervento del "pastore" che
agisce per intercessione divina.
L'ideologia dell'attesa è in contraddizione con le
necessità fisiologiche dell'uomo e della vita che per espandersi nel mondo
necessita di azioni e di soddisfazioni di bisogni che sorgono dal desiderio e
che esprimono la loro urgenza nella sua coscienza. L'ideologia dell'attesa si scontra
con le necessità dell'uomo di essere un soggetto dinamico nelle condizioni del
mondo. La mediazione della contraddizione fra ideologia dell'attesa e necessità
dell'uomo si risolvono, nella gerarchia che il cristianesimo, nell'imporre agli
uomini una dinamica sociale che alimenta l'attesa nei propri sottoposti. Come:
"tu agisci per la tua famiglia"; "tu agisci per la tua
azienda", "tu agisci per i tuoi doveri sul lavoro", "tu
agisci nel tuo ambito", "tu agisci per la tua banda", ecc. In
questo meccanismo un soggetto agisce bloccando più soggetti a lui sottoposti
nell'attesa. L'azione di quell'uomo è circoscritta in un ambito limitato e
l'uomo deve perdere la visione dell'insieme sociale che diventa appannaggio
solo suo pastore, del capo, del dominante che governa tutti gli ambiti
specifici in cui l'uomo agisce.
Poi arriva il coronavirus.
Il coronavirus non è un pastore, non è un capo, non è
colui che dà ordini ma è colui che agisce scombinando completamente le
gerarchie di comando dell'ordine sociale. Blocca l'azione circoscritta perché
tutti si devono fermare per non espandere il contagio del coronavirus. Tutta la
struttura gerarchica salta.
Tutti gli ambiti specifici in cui l'uomo agisce si
fermano. Sono paralizzati. Tutto si blocca. "Ho comandato bene i dipendenti
nel mio ambito, ora mi prendo una vacanza!". No! Non lo puoi fare. Se ti
muovi ti ammali. Tutto si ferma. Si fermano gli aerei, si ferma il turismo, si
fermano i viaggi. Le persone sono invitate a non spostarsi, obbligate.
Spostandosi contagiano altre.
Si fermano le manifestazioni sportive. Si chiudono le
scuole. Tutte le attività vengono sospese. Viene sospesa la vita dell'uomo e
l'ideologia imposta dal catechismo riaffiora nella mente dell'uomo: l'attesa
dell'evento. Mentre nell'ideologia cristiana l'attesa dell'evento appariva come
qualcosa di incerto, astratto, lontano, ora, con il coronavirus, diventa
immediata, tangibile: attesa che arrivi l'evento della fine del contagio.
Intanto si ferma il traffico aereo, i turisti non
arrivano, le conferenze aziendali si sospendono, gli alberghi sono vuoti, le
fabbriche non possono vendere, il traffico merci su ruota rallenta e i
cittadini rinviano gli acquisti aspettando un momento migliore.
Tutte le strutture gerarchiche del controllo sociale
(sono fuori da questo discorso le strutture dello Stato) si appiattiscono sugli
ultimi uomini, sugli emarginati perché, come loro, ora vivono in uno stato
d'attesa.
Cosa si muove in uno stato sociale d'attesa? Le
imprese non sono in grado di soddisfare gli ordini. Il turismo si muove al
contrario. Il sistema dei trasporti si muove ma non fa profitto. I magazzini
vengono svuotati perché le merci non vengono ordinate. I servizi all'industria
vengono fermato o circoscritti. La ristorazione si ferma.
Inizia la moria delle imprese, delle attività. Vengono
licenziati i lavoratori precari, l'industria riduce la produzione, molte
aziende chiudono e molti impiegati si trovano espulsi dal lavoro.
Le persone sono in attesa, ma il mondo in cui vivono
non è sospeso, è un mondo dinamico che chiede alle persone di pagare per la
soddisfazione dei propri bisogni. Le persone sono costrette a ridurre le spese
e saranno costrette a fare i conti con una nuova e diversa condizione
economico-sociale.
Quando l'attesa sarà finita conteremo le morti
economiche nella società in cui viviamo e si dovrà fare un bilancio delle nuove
condizioni nelle quali le persone dovranno vivere.
Senza l'educazione cristiana le persone non sarebbero
state bloccate nell'attesa passiva dell'evento. Avrebbero costruito qualche
cosa modificando sé stesse. Ma queste persone sono andate al catechismo e il
catechismo ha insegnato loro ad essere passivi davanti alla volontà di Dio che
determina gli eventi. E' un po' ciò che sta succedendo negli USA che non avendo
un servizio sanitario nazionale comune per tutti i cittadini non sanno da dove
cominciare per agire e così sono fermi nell'attesa della provvidenza divina. Il
Presidente degli USA ha espresso la speranza che tutto finisca. Il Presidente
della Repubblica Popolare Cinese ha ordinato azioni per circoscrivere il
contagio.
Il paese che uscirà per primo dall'emergenza sarà il
paese che si rafforzerà sul piano internazionale, sia economicamente che
socialmente; la popolazione che sarà riuscita a trasformare l'attesa in un
lavoro produttivo di trasformazione di sé stessa, sarà la popolazione più
attrezzata per affrontare il futuro.
Il prezzo che l'Italia paga per aver consegnato i suoi
figli al cristianesimo è un prezzo sociale altissimo.
6 marzo 2020
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