lunedì 2 febbraio 2009

La scienza conferma la Stregoneria come unica realtà dell'uomo.

Quando si parla di Stregoneria, si parla della gestione della propria trasformazione soggettiva capace di modificare, ampliare e indirizzare la propria capacità di percezione del mondo.
Parliamo della volontà del soggetto applicata all’INTENTO.
Proprio la Stregoneria considera l’individuo in trasformazione continua nelle sue relazioni con il mondo. Relazioni che non avvengono fra soggetti statici, ma fra soggetti in continua modificazione. Proprio per questo la Stregoneria rifiuta ogni verità che fissi il presente in una staticità permanente. Così, per la Stregoneria, la nostra capacità di percepire il mondo è in continua modificazione in base alle risposte adattative che mettiamo in essere nei confronti dei fenomeni che dal mondo in cui viviamo ci arrivano. Sia quando siamo coscienti di quei fenomeni che quando a quei fenomeni rispondiamo in maniera inconscia.
Il fatto che la scienza continui a scoprire sempre nuovi meccanismi di adattamento conferma la correttezza della visione della Stregoneria che non ha mai preteso di definire i meccanismi di adattamento soggettivi, ma ha preteso di gestire i meccanismi di adattamento soggettivo nel suo “abitare il mondo”.
Va da sé che se esistono situazioni o sostanze che impediscono all’individuo di alimentare alcuni meccanismi, fisici o mentali, del suo abitare il mondo, necessariamente esistono comportamenti e azioni capaci di espandere l’individuo nel suo abitare il mondo. Così come i comportamenti del pregare e della sottomissione cattolica hanno gli stessi effetti sull’individuo della droghe individuati in questi meccanismi, così il vivere con volontà e passione le condizioni e le contraddizioni quotidiane permettono all’individuo di espandere il suo “potere di essere”. La sua rappresentazione soggettiva nella propria esistenza e nel mondo in cui agisce.


2009-01-26 19:47

CERVELLO: MEMORIA FLASH, DROGA METTE 'KO'

ROMA - Numeri, parole, immagini, suoni, sono infinite le informazioni che in ogni istante entrano nel nostro cervello, solo alcune, poche, saranno selezionate per essere 'scritte' nella sua memoria principale, ma tutte passano per una "flash memory", una schedina come quelle informatiche che le trattiene per non più di un minuto e che, velocissima, (lo fa in meno di un secondo), serve a gestirle come una memoria tampone transitoria che si aggiorna istante dopo istante. La scoperta, nei topi, è di neuroscienziati del UT Southwestern Medical Center di Dallas diretti da Don Cooper i quali si sono anche accorti che questa memoria di transizione è seriamente compromessa dall'uso di droghe e alcol. Secondo quanto riferito sulla rivista Nature Neuroscience a fare da memoria di transizione sono singole cellule disposte nella zona più evoluta del cervello, il lobo frontale. Queste cellule riescono a trattenere le informazioni pochi ma fondamentalissimi istanti, circa un minuto in tutto; ma lo fanno molto rapidamente, la memoria tampone è quindi importantissima perché il nostro cervello impiega anche ore a fissare i ricordi. La memoria principale del cervello, insomma l"hard disk' cerebrale, è localizzata nell'ippocampo: in questa sede, quando c'é qualcosa da fissare in mente, parte una cascata di reazioni molto lunga, che si conclude con la formazione di nuove sinapsi che consolidano il ricordo. Questo processo di 'scrittura' (come sull'hard disk del pc) può richiedere anche ore, dunque è troppo lento per tener brevemente traccia di tutte le informazioni che fluiscono, istante dopo istante, nel nostro cervello. Ma gli scienziati Usa si sono accorti che singoli neuroni del lobo frontale si comportano da memoria tampone: si attivano intensamente e molto velocemente, restando eccitati però per meno di un secondo, e trattengono labili tracce di informazioni che vengono subito aggiornate, istante dopo istante. "E' transitoria come la RAM di un computer", dice Cooper. Solo che a differenza della RAM, la Random Access Memory che serve per tirare fuori dall'hard disk i dati di memoria di cui, istante dopo istante, il processore ha bisogno per assolvere alle richieste che noi gli facciamo click dopo click, la 'flash memory del cervello non serve a richiamare alla mente vecchi ricordi gia' scritti nell'ippocampo, ma a tenere traccia di continue nuove informazioni, alcune delle quali saranno poi incise nell"hard disk' cerebrale. Infine, studiando il cervello di topolini cocainomani, gli esperti hanno anche scoperto che la memoria tampone è messa 'KO' dalle droghe. I loro prossimi studi verteranno dunque sulla ricerca dei meccanismi alla base della memoria tampone, in modo da trovare farmaci in grado di potenziarla.

Tratto da:
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_874262403.html


La formazione dei ricordi, di un tipo di ricordi, di un tipo di memoria e di esperienze, è parte integrante del nostro patrimonio di “RAPPRESENTAZIONE” capace di determinare il nostro POTERE DI ESSERE nel nostro vivere quotidiano.
Le droghe, il pregare, l’accettazione alla sottomissione, di fatto bruciano la capacità dell’individuo di immagazzinare quell’esperienza quotidiana che forma il proprio bagaglio emotivo e la propria capacità di percezione del mondo. Blocca la formazione di nuove sinapsi. Blocca il consolidamento dei ricordi. Blocca la formazione dell’esperienza emotiva on la quale affrontiamo il mondo.
La scienza scopre ciò che la Stregoneria vive costantemente e il mito delle Antiche religioni descrive come il potere degli Dèi che crescono dentro e furori dell’Essere Umano.
Noi non siamo creati ad immagine di un dio pazzo, cretino e deficiente, noi siamo il risultato dei nostri processi di adattamento nell'ambiente in ci viviamo. Quei processi di adattamento sono atti eroici con cui affrontiamo il nostro presente e, attraverso quegli atti eroici, noi modifichiamo costantemente la nostra capacità di percepire la realtà in cui viviamo: chi prega, si sottomette, usa alcool o droghe per sfuggire alla realtà, altro non fa che ridurre la propria capacità di percepire il mondo; si rinchiude su sé stesso e finisce per immaginare il mondo anziché viverlo aspettando solo di morire.
02 febbraio 2009
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

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