Non c’è dubbio che il Congresso del WCER di Bologna del 2010 abbia deluso molte aspettative di persone che da esso si aspettavano un ritorno di immagine.
Questo tipo di congressi e assisi internazionali si caratterizzano per la capacità di lavorare di coloro che vi partecipano. Non sono vene aurifere dalle quale trarre i propri “futuri militanti” o “seguaci”. I partecipanti non si accontentano di una paginetta scritta da un ragazzino per legittimare qualcuno. I partecipanti non sono disposti a rinunciare alla loro visione della vita per accodarsi a questo o a quel nuovo “profeta”.
In questo tipo di convegni internazionali si presentano, per quanto è possibile, le proprie idee e le proprie visioni del mondo, ma si parte dal presupposto che nel convegno si fa conoscere sé stessi e nulla più. Far conoscere sé stessi è l’unico fine dei congressi WCER, oggi ECER. Se hai delle idee e dei progetti, fai conoscere le tue idee e i tuoi progetti. Se non hai altro puoi simpatizzare in un cameratismo da osteria che ti allontana da chi partecipa a quei convegni cercando delle idee o degli spunti su cui lavorare. Può essere la simpatia dell’incontro. Tutto finisce lì.
Il futuro, ogni futuro, appartiene, sempre e comunque, a coloro che hanno delle idee o dei progetti. Appartiene a chi è in grado di discutere entrando nel merito delle questioni.
Gli altri possono avere un successo momentaneo dovuto ad un impegno tecnico. Possono avere anche un comportamento eroico in una situazione di emergenza. Passato quel momento non resta loro nulla. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che quel nulla li ha travolti. Per loro il congresso WCER non è stato un momento da cui partire, ma per troppi è stato un momento in cui il loro cammino immaginato si è concluso.
Sono esplose le contraddizioni e le contrapposizioni:
1 – World Congress of Ethnic Religions – European Congress of Ethnic Religions
Conclusioni e conseguenze sui gruppi Pagani in Italia
In:
http://www.federazionepagana.it/wcerconclusioni01.html
Eppure, abbiamo tentato fino all’ultimo di stimolare una discussione su un minimo di principi:
2 – Il Mos Maiorum – I costumi degli antichi. Dal Mos Maiorum che rese grande Roma,
al Mos Maiorum che sancì la decadenza definitiva
Cosa significava il Mos Maiorum nei costumi degli Antichi e come andava interpretato. Come il concetto di pietas andava inteso oggi come oggi. Non abbiamo avuto risposte. Quasi si vergognassero di discutere. Quasi che i loro proclami di “principi” fosse un artificio per nascondere altri principi che, richiamano il ventennio o un progetto di assolutezza sociale di quel periodo mascherata da “principi” antichi. Parlare dei principi e della loro sostanza è sempre utile. Ci permette di sapere: “Tu che cosa intendi per fedeltà?”; “Tu, che cosa intendi per doveri”: “Tu che cosa intendi per pietas?”. Sciogliere i fraintendimenti fra principio annunciato e i contenuti sostanziali del principio ci permette di capire quanto siamo simili e quanto siamo diversi.
In:
http://www.federazionepagana.it/mosmaiorum.html
Sembra che ci siano forme di ricostruzione di vecchi regimi, mascherate da “pagani” o mascherate da “rievocazione storica” (sicuramente fra forme di venetismo, per le altre il giudizio è sospeso).
E’ davanti a questo timore, i cui dubbi non sono stati fugati da comportamenti cristallini, che ho deciso di affrontare il discorso etico sul comportamento delle associazioni dei Pagani. Non pretendo certo che i “pagani” lo rispettino, ma può fungere da “cartina di tornasole” per le persone sincere, sia pur con idee pagane diverse, per distinguere chi parla di religione e chi usa termini religiosi per secondi fini. Non è la prima volta che come Federazione Pagana lo facciamo, ma è la prima volta che affrontiamo in maniera tradizionale quello che appare un tradizionalismo di comodo. E’ la prima volta che applichiamo i principi del Mos Maiorum con persone che affermano di praticare gli insegnamenti degli antichi.
Queste posizioni sono esposte nella pagina:
3 – Primo discorso sacro della Religione Pagana:
etica del comportamento di un’associazione religiosa.
In:
http://www.federazionepagana.it/eticacomportamentale_congresso_ecer.html
Un altro discorso, lasciato in sospeso dal congresso WCER – ECER, è la concezione del sacro. La concezione della Natura degli Dèi. che cosa sono gli Dèi al di là della specifica rappresentazione che ne davano gli antichi e del significato povero che le ricerche linguistiche ci indicano partendo dai loro nomi.
La domanda era: “Tu, in che cosa credi?”.
A cui segue la riflessione: “Dato quello che credi, come si proietta quell’idea apriori sulla e nella società?”
Noi, come Federazione Pagana, lo abbiamo fatto: e gli altri?
4 – Secondo discorso sacro della Religione Pagana:
gli Dèi, la realtà del mondo e le implicazioni religiose e sociali.
In:
http://www.federazionepagana.it/religionepagana_implicazionisociali_congresso_ecer.html
A questo punto seguono una serie di riflessioni: noi e il mondo; noi e la vita.
Sappiamo che ci sono molti pagani provenienti da forme ideologiche di destra. Non è importante da dove provengano o se le categorie che usano per discutere sono categorie di destra. E’ difficile che dopo molti anni di pratica ideologica un individuo possa rinunciare alle proprie categorie del pensiero attraverso le quali discutere. Importante è la sostanza del loro agire: credono che lo Stato sia il padrone delle persone a mo’ di dio padrone cristiano e proiettano questo possesso delle persone sugli antichi, o pensano che l’uomo non debba obbedienza a nessun dio, ma costruire delle alleanze per un vantaggio reciproco nella vita? Un vantaggio per cui uomini e Dèi si trasformano in progetti comuni? Pensare il mondo è un carattere soggettivo, appartiene alla nostra storia, ma come noi pensiamo la relazione con gli altri, qualifica davvero il nostro essere persone religiose al di là delle categorie filosofiche o sociologiche con cui noi giustifichiamo il nostro agire.
Così alcune riflessioni le ho fatte a margine della discussione.
5 – Terzo discorso sacro della Religione Pagana:
impressioni e riflessioni sulla Religione Pagana nei suoi comportamenti etici.
In:
http://www.federazionepagana.it/religionepagana_comportamentietici_congresso_ecer.html
Riflessioni sul credo, sulla religione Pagana, sui comportamenti etici in risposta ai valori del Mos Maiorum.
Ho messo insieme tutto questo. Come ho potuto. Per delineare “l’uomo nuovo”: il Pagano Politeista che vive come un dio in un mondo di Dèi. Soggetto in un mondo di soggetti in continua trasformazione.
E gli altri gruppi?
O affrontano i problemi ideologici-religiosi, o scompariranno tornando fra le braccia di “madre chiesa cattolica”.
Sappiamo che molte persone che chiamano sé stesse Pagane non gradiscono la nostra presenza che li costringe a parlare di religione e di questioni psicologiche, sociologiche e sociali anziché dare tutto per scontato. Ma a noi questo non importa. L’età di molti nostri correligiosi ha superato i 50-60 anni. Non ci resta molto tempo. Forse 20 anni prima che, se non si muore, la nostra struttura cerebrale inizia a deteriorarsi e, come ogni vecchio che si avvicina alla morte, a deteriorare la capacità critica.
Dopo di che o spetta ad altri o noi abbiamo finito. Pertanto, il disprezzo di chi usa la religione per coprire cose diverse (sia esse economiche o politiche) non ci interessa. E’ solo un po’ di fastidio, ma il tempo ci permette di rimediare ad ogni tipo di diffamazione.
Ci interessa il futuro che vogliamo lasciare ai nostri figli.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
03 ottobre 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
Questo tipo di congressi e assisi internazionali si caratterizzano per la capacità di lavorare di coloro che vi partecipano. Non sono vene aurifere dalle quale trarre i propri “futuri militanti” o “seguaci”. I partecipanti non si accontentano di una paginetta scritta da un ragazzino per legittimare qualcuno. I partecipanti non sono disposti a rinunciare alla loro visione della vita per accodarsi a questo o a quel nuovo “profeta”.
In questo tipo di convegni internazionali si presentano, per quanto è possibile, le proprie idee e le proprie visioni del mondo, ma si parte dal presupposto che nel convegno si fa conoscere sé stessi e nulla più. Far conoscere sé stessi è l’unico fine dei congressi WCER, oggi ECER. Se hai delle idee e dei progetti, fai conoscere le tue idee e i tuoi progetti. Se non hai altro puoi simpatizzare in un cameratismo da osteria che ti allontana da chi partecipa a quei convegni cercando delle idee o degli spunti su cui lavorare. Può essere la simpatia dell’incontro. Tutto finisce lì.
Il futuro, ogni futuro, appartiene, sempre e comunque, a coloro che hanno delle idee o dei progetti. Appartiene a chi è in grado di discutere entrando nel merito delle questioni.
Gli altri possono avere un successo momentaneo dovuto ad un impegno tecnico. Possono avere anche un comportamento eroico in una situazione di emergenza. Passato quel momento non resta loro nulla. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che quel nulla li ha travolti. Per loro il congresso WCER non è stato un momento da cui partire, ma per troppi è stato un momento in cui il loro cammino immaginato si è concluso.
Sono esplose le contraddizioni e le contrapposizioni:
1 – World Congress of Ethnic Religions – European Congress of Ethnic Religions
Conclusioni e conseguenze sui gruppi Pagani in Italia
In:
http://www.federazionepagana.it/wcerconclusioni01.html
Eppure, abbiamo tentato fino all’ultimo di stimolare una discussione su un minimo di principi:
2 – Il Mos Maiorum – I costumi degli antichi. Dal Mos Maiorum che rese grande Roma,
al Mos Maiorum che sancì la decadenza definitiva
Cosa significava il Mos Maiorum nei costumi degli Antichi e come andava interpretato. Come il concetto di pietas andava inteso oggi come oggi. Non abbiamo avuto risposte. Quasi si vergognassero di discutere. Quasi che i loro proclami di “principi” fosse un artificio per nascondere altri principi che, richiamano il ventennio o un progetto di assolutezza sociale di quel periodo mascherata da “principi” antichi. Parlare dei principi e della loro sostanza è sempre utile. Ci permette di sapere: “Tu che cosa intendi per fedeltà?”; “Tu, che cosa intendi per doveri”: “Tu che cosa intendi per pietas?”. Sciogliere i fraintendimenti fra principio annunciato e i contenuti sostanziali del principio ci permette di capire quanto siamo simili e quanto siamo diversi.
In:
http://www.federazionepagana.it/mosmaiorum.html
Sembra che ci siano forme di ricostruzione di vecchi regimi, mascherate da “pagani” o mascherate da “rievocazione storica” (sicuramente fra forme di venetismo, per le altre il giudizio è sospeso).
E’ davanti a questo timore, i cui dubbi non sono stati fugati da comportamenti cristallini, che ho deciso di affrontare il discorso etico sul comportamento delle associazioni dei Pagani. Non pretendo certo che i “pagani” lo rispettino, ma può fungere da “cartina di tornasole” per le persone sincere, sia pur con idee pagane diverse, per distinguere chi parla di religione e chi usa termini religiosi per secondi fini. Non è la prima volta che come Federazione Pagana lo facciamo, ma è la prima volta che affrontiamo in maniera tradizionale quello che appare un tradizionalismo di comodo. E’ la prima volta che applichiamo i principi del Mos Maiorum con persone che affermano di praticare gli insegnamenti degli antichi.
Queste posizioni sono esposte nella pagina:
3 – Primo discorso sacro della Religione Pagana:
etica del comportamento di un’associazione religiosa.
In:
http://www.federazionepagana.it/eticacomportamentale_congresso_ecer.html
Un altro discorso, lasciato in sospeso dal congresso WCER – ECER, è la concezione del sacro. La concezione della Natura degli Dèi. che cosa sono gli Dèi al di là della specifica rappresentazione che ne davano gli antichi e del significato povero che le ricerche linguistiche ci indicano partendo dai loro nomi.
La domanda era: “Tu, in che cosa credi?”.
A cui segue la riflessione: “Dato quello che credi, come si proietta quell’idea apriori sulla e nella società?”
Noi, come Federazione Pagana, lo abbiamo fatto: e gli altri?
4 – Secondo discorso sacro della Religione Pagana:
gli Dèi, la realtà del mondo e le implicazioni religiose e sociali.
In:
http://www.federazionepagana.it/religionepagana_implicazionisociali_congresso_ecer.html
A questo punto seguono una serie di riflessioni: noi e il mondo; noi e la vita.
Sappiamo che ci sono molti pagani provenienti da forme ideologiche di destra. Non è importante da dove provengano o se le categorie che usano per discutere sono categorie di destra. E’ difficile che dopo molti anni di pratica ideologica un individuo possa rinunciare alle proprie categorie del pensiero attraverso le quali discutere. Importante è la sostanza del loro agire: credono che lo Stato sia il padrone delle persone a mo’ di dio padrone cristiano e proiettano questo possesso delle persone sugli antichi, o pensano che l’uomo non debba obbedienza a nessun dio, ma costruire delle alleanze per un vantaggio reciproco nella vita? Un vantaggio per cui uomini e Dèi si trasformano in progetti comuni? Pensare il mondo è un carattere soggettivo, appartiene alla nostra storia, ma come noi pensiamo la relazione con gli altri, qualifica davvero il nostro essere persone religiose al di là delle categorie filosofiche o sociologiche con cui noi giustifichiamo il nostro agire.
Così alcune riflessioni le ho fatte a margine della discussione.
5 – Terzo discorso sacro della Religione Pagana:
impressioni e riflessioni sulla Religione Pagana nei suoi comportamenti etici.
In:
http://www.federazionepagana.it/religionepagana_comportamentietici_congresso_ecer.html
Riflessioni sul credo, sulla religione Pagana, sui comportamenti etici in risposta ai valori del Mos Maiorum.
Ho messo insieme tutto questo. Come ho potuto. Per delineare “l’uomo nuovo”: il Pagano Politeista che vive come un dio in un mondo di Dèi. Soggetto in un mondo di soggetti in continua trasformazione.
E gli altri gruppi?
O affrontano i problemi ideologici-religiosi, o scompariranno tornando fra le braccia di “madre chiesa cattolica”.
Sappiamo che molte persone che chiamano sé stesse Pagane non gradiscono la nostra presenza che li costringe a parlare di religione e di questioni psicologiche, sociologiche e sociali anziché dare tutto per scontato. Ma a noi questo non importa. L’età di molti nostri correligiosi ha superato i 50-60 anni. Non ci resta molto tempo. Forse 20 anni prima che, se non si muore, la nostra struttura cerebrale inizia a deteriorarsi e, come ogni vecchio che si avvicina alla morte, a deteriorare la capacità critica.
Dopo di che o spetta ad altri o noi abbiamo finito. Pertanto, il disprezzo di chi usa la religione per coprire cose diverse (sia esse economiche o politiche) non ci interessa. E’ solo un po’ di fastidio, ma il tempo ci permette di rimediare ad ogni tipo di diffamazione.
Ci interessa il futuro che vogliamo lasciare ai nostri figli.
Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
03 ottobre 2011
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it
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