mercoledì 6 ottobre 2010

Frammenti di Catechismo della Religione Pagana con brevi commenti


Il rito del Solstizio d'Estate dela Religione Pagana presso il Bosco Sacro a Jesolo - Venezia. Giugno 2010 - Foto
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Frammenti di Catechismo della Religione Pagana

Questi frammenti che presento sono frammenti del Catechismo della religione Pagana al quale sto lavorando per dare un ordine. Altri lavori relativi al catechismo li trovate nella Pagina Indice.


[5] Qual è il movimento dell’Universo?
E’ il movimento generato dall’inconsapevolezza dell’Energia Vitale, in espansione nell’Universo generato dal Big Bang, alla trasformazione in consapevolezza attraverso le mille strategie in cui germinano gli Esseri, dalle Galassie ai Batteri che compongono il nostro corpo, per costruire la Coscienza universale alla fine del tempo.

E qui introduciamo un altro argomento proprio della Religione Pagana: l’assenza di una Coscienza o di una intelligenza all’inizio del tempo.
Nessuno crea il mondo; nessun demiurgo; nessun motore primo immobile; nessun UNO; all’inizio del tempo. Nessun assoluto e nessun essere assolutamente necessario ha creato il mondo e dice agli uomini che cosa devono o non devono fare.

Dal Caos, dalla non coscienza, dal non consapevole, ci raccontano i greci, gli Hittiti, gli Hurriti, i Sumeri, gli antichi Egiziani ecc. emerge il consapevole: la coscienza. Un infinito numero di coscienze emergono dall’inconsapevolezza che le coscienze chiamano Gaia o Nun (Grecia ed Egitto). Le coscienze hanno delle esigenze, hanno dei bisogni, hanno delle necessità.

In una cosmogonia Egiziana si dice che la prima Coscienza venuta in essere era sola e allora “si è messa a starnazzare”. Il Grande Starnazzatore ha starnazzato finché altri esseri sono venuti in essere emergendo dal Nun (il caos, la non coscienza).



[6] Gli Dèi hanno corpi?
Gli Dèi hanno corpi e solo dai corpi riconosci gli Dèi. Corpi che agiscono e che progettano. Sia quando i corpi sono ben individuati dal nostro modo di percepire il mondo, come le Stelle o i Pianeti, come l’Atmosfera o il Mare, sia quando la nostra percezione fatica a pensarli in quanto hanno massa e composizione diversa da come la nostra percezione riesce a pensarli.

Anche con questa risposta apriamo una vecchia questione di ideologia religiosa ben conosciuta prima dell’avvento della filosofia. La filosofia con Platone ha distinto “anima” da “corpo” con una distinzione arbitraria immaginando l’esistenza di “coscienze” senza un corpo. Per la religione Pagana esistono solo corpi che esprimono emozioni, tensioni e bisogni. E’ il corpo, in quanto corpo, che manifesta ciò che lo anima. Quando il corpo non manifesta ciò che lo anima (emozioni, intelligenza, scopo, desiderio, passione, ecc.) siamo davanti ad un cadavere.

I corpi possono essere di “materia” come noi li pensiamo o di “energia” (anche la materia è un’aggregazione di energia); possiamo pensarli densi o distribuiti, ma nella Religione Pagana, riconosciamo SOLO i corpi. Zeus stesso ha un corpo, l’Atmosfera. Afrodite ha un corpo: e sono le tensioni emotive che agiscono dentro ogni corpo degli Esseri della Natura. Sempre corpi. Corpi che abitano il mondo partendo dalla loro qualità di corpi.
Oggi la scienza e la ricerca scientifica ci aiutano a portare la ragione a ripensare il mito.

I corpi, come noi li pensiamo oggi, non sono un’unità, ma un insieme di cellule. Oggi noi sappiamo che una cellula è un Essere che mette in atto delle strategie adattative nel nostro corpo. Le strategie adattative della cellula ci dimostrano che hanno intelligenza, progetto e scopo. Quando noi diciamo “io sono” parliamo di una consapevolezza formata dalle consapevolezze di ogni cellula. Ogni cellula, come ogni vivente, ha il proprio cammino per trasformarsi in un DIO.

Noi pensiamo al corpo come ad un insieme di cellule ed è proprio perché sono cellule viventi che le pensiamo capaci di organizzasi, di riprodursi, di crescere (vedi la crescita del corpo fisico). Dobbiamo tener presenti due aspetti. Innanzi tutto che ciò che noi chiamiamo cellule sono mitocondri, cioè batteri che si sono modificati col tempo per costruire un corpo complesso del quale diciamo “E’ il mio corpo!”; in secondo luogo dobbiamo tener presente l’esistenza di uno spazio fra una cellula e l’altra. In altre parole, esiste uno spazio che consente la nascita e la dilatazione della cellula indipendentemente dalla cellula dalla quale si è staccata.

Questo alimenta due idee:
1° il battere è un Essere in Sé che ha costruito la sua strategia per migliorare i suoi processi evolutivi (la crescita della sua coscienza) modificandosi e aggregandosi per costruire dei corpi complessi.
2° lo spazio fra le cellule, infinitamente piccolo per quanto riguarda un corpo della Natura o un corpo umano, può diventare infinitamente grande quando si parla di corpi in cui l’energia è organizzata in maniera diversa dalla materia, oppure quando un corpo è un aggregato di più corpi: come i batteri possono fare il corpo degli Esseri Umani; gli Esseri Umani nel loro insieme sono il corpo di una “Coscienza di specie” che dice: “Io sono”!

Gli aggregati fisici formano coscienze indipendentemente dagli aggregati stessi. Così nella Religione Pagana, nel suo abitare e pensare il mondo, si considera che ogni soggetto che si aggrega ha una Coscienza di Sé e ogni aggregazione di soggetti forma dei corpi o degli insiemi che manifestano una loco Coscienza di Sé. Come la mia ragione non è cosciente o accetta l’inconsapevolezza della vita delle singole cellule cercando un benessere d’insieme del mio corpo; così è per la coscienza di specie o per l’Essere Natura nel suo insieme. Un coscienza il cui corpo è formato da corpi con altre coscienze individuali.
Non è un’idea nuova: è stata formulata come ipotesi fantastica quando si parla di formicai, termitai o alveari. Ad un osservatore esterno appariva come se ogni formica, ogni termite o ogni ape agisse in funzione di un piano consapevole.
Noi siamo esterni ad un formicaio o ad un alveare: non esiste un osservatore esterno alla specie umana che sia un Essere Umano e che può interpretare le scelte e le azioni di ogni singolo Essere Umano senza essere coinvolto nella struttura psico-emotiva dell’Essere Umano stesso.
In altre parole, quando noi giudichiamo le formiche lo facciamo senza cognizione di causa del loro pensiero e delle loro emozioni; quando giudichiamo un Essere Umano o un gruppo umano proiettiamo su quell’Essere Umano o su quel gruppo ciò che noi pensiamo degli Esseri Umani, di quel gruppo o delle sue emozioni. Proprio perché viviamo fra gli esseri umani, in quanto esseri umani, non siamo in grado di osservarci dall’esterno, come per un formicaio, in quanto noi proiettiamo immediatamente un’immaginazione di senso o di motivazione su ciò che osserviamo. La tendenza di proiettare immaginazione di senso o di motivazione nei confronti delle formiche, pur sussistendo nel comportamento “scientifico” umano, viene mitigata dalla distanza di specie che diminuisce le similitudini fra la nostra specie e quella delle formiche (ancor di più per quanto riguarda i funghi o il regno vegetale).


[7] I corpi degli Dèi sono compatti?
Alcuni corpi, come l’Essere Terra o l’Essere Atmosfera, o noi stessi, come mammiferi dell’Essere Natura, appariamo ai nostri sensi come individui compatti. In realtà siamo un crogiolo di individualità che proprio per vivere per sé stesse, per espandere sé stesse, funzionano alimentando il tutto che ci porta a dire. “Io sono!”. Diecimila terre dalle diecimila personalità, formano Madre Terra. Diecimila venti dalle diecimila personalità formano Madre Atmosfera o, se preferite, Padre Zeus. Milioni e milioni di batteri dalle infinite personalità formano il corpo di un Essere delle Specie della Natura. Milioni di frammenti di tensioni emotive presenti in ogni corpo degli Esseri della natura formano il corpo di Afrodite. Milioni di frammenti di bisogno di libertà presenti negli esseri della Natura formano il corpo di Madre Demetra. Ecc.


Nel nostro pensare la Natura ci sono due limiti estremi: la Natura come insieme e i suoi frammenti più piccoli che fungono da mattone primo che oggi la scienza individua in batteri e virus (e forse qualche altra forma). Tutto ciò che noi pensiamo come vita della Natura è limitato da queste due barriere. Dal punto di vista religioso della Religione Pagana, l’Essere Natura è una consapevolezza in sé e i frammenti, che noi chiamiamo Esseri, sono il suo corpo. Ogni frammento è un soggetto che vive per sé stesso, si dilata e si riproduce costruendo il DIO nella possibilità in cui è venuto in essere e, nel farlo, alimenta la Coscienza di Sé Natura che, a sua volta, si dilata e si espande alimentando i frammenti che la compongono.


Ciò che ci distingue dagli altri Esseri della Natura e dagli infiniti singoli Esseri dello spazio, oltre alla forma, sono i tempi del mutamento. Ciò che separa la coscienza di ciò che io sono dalla coscienza di ciò che io sono di ogni singola cellula del mio corpo, sono i tempi del mutamento e del divenire delle specifiche coscienze. Delle loro trasformazioni in Dèi. Il tempo di trasformazione della Coscienza del singolo soggetto nella realtà fisica in cui è venuto in essere è un tempo soggettivo, vissuto dal soggetto, e separato dal tempo soggettivo di ogni altro soggetto. Noi, come soggetti nella Ragione (descrizione della forma e della quantità del mondo) non percepiamo il tempo come trasformazione né fissiamo la nostra attenzione sul “vivere la trasformazione”. Noi viviamo una sequenza di presenti. Un presente prima e un presente dopo. C’era una volta... descrive un presente dal quale inizia la storia che si sviluppa per sequenza di presenti, anche se ci illudiamo di misurare il tempo in una dimensione oggettiva partendo dal movimento del Sole. La Coscienza dl dio che si forma dentro un corpo si costruisce vivendo il tempo come spazio d’azione e non nella forma in cui un corpo si presenta.

La Natura la pensiamo come un corpo e i legami che intercorrono fra ogni parte del corpo sono legami di natura psico-emotiva e non legami del tipo razionale. Dal macrocosmo, la Natura nel suo insieme, al microcosmo, il nostro corpo, è uno scorrere di informazioni sotto forma di legami psico-emotivi che noi chiamiamo “tensioni” e che veicoliamo in maniera più o meno efficace a seconda di come usiamo la ragione e di come, attraverso la ragione, ci pensiamo nel mondo.

Nella Teogonia di Esiodo, la Natura assume il nome di Hera. Hera è la Natura elevata a forma divina. Una forma che ogni soggetto immagina partendo da sé stesso in quanto ogni soggetto della Natura è parte del corpo di Hera. Come in un corpo fisico la coscienza di sé di un individuo è separata dalla Coscienza di Sé di ognuna delle sue cellule; così la Coscienza di Sé della Natura è separata dalla Coscienza di Sé di ogni individuo che la compone qualunque sia la specie cui appartiene. Per contro, come noi siamo legati da strutture ad ogni nostra cellula o parte del corpo, così la Coscienza di Sé dell’Essere Natura è legata ad ogni individuo che ne forma il corpo, qualunque sia la specie cui appartiene.

Proviamo a cambiare l’ottica del giudizio. Quando il piede e la pancia vi fanno male, vi impongono di intervenire per ripristinare il benessere. Possiamo dire, dal punto di vista della Religione Pagana, che il piede o la pancia vi stanno pregando. Stanno comunicando. Stanno adorandovi (adorare = parlare a...). Quando un soggetto, un individuo, agisce nella Natura, sta pregando; comunicando; adorando.


[8] Esiste un Dio senza un corpo?
Ogni intelligenza è manifestata da un corpo, sia che la sua energia, come nel caso della materia, ricada sotto i nostri sensi immediati, sia che la sua energia, la sua struttura sia estranea alla nostra percezione per come noi usiamo i sensi.

06 ottobre 2010

Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

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