sabato 29 settembre 2012

La scienza, la Religione Pagana e l'uomo che abita il mondo.

L’uomo non è ragione, logos, verbo.

Gli Esseri della Natura sono azione: nascono per volontà che risponde alla loro necessità mediante l’azione; vivono per mutamento ed azione; muoiono nell’azione del mondo.

Mentre le religioni rivelate affermano che l’uomo nasce da logos, dalla parola del loro dio padrone in quanto “al principio era il verbo...”, la Religione Pagana afferma che l’emozione è vita, manifestazione di necessità a cui il soggetto somma la propria volontà per espandersi nel mondo in cui è nato. La ragione non ha nulla a che vedere con la vita, ha a che vedere col metodo dei figli di Zeus ed Hera, la Natura, di descrivere la vita che si dispiega mediante azioni. Azioni sono le sollecitazioni del mondo che giungono agli Esseri Umani e azioni sono le azioni con cui gli Esseri Umani rispondono adattandosi. La stessa “intelligenza” ha poco a che fare con la ragione. L’intelligenza, che noi osserviamo nelle azioni degli Esseri Umani, è un accumulo emotivo generato dall’esperienza costruita mediante le loro azioni e le loro scelte nel mondo in cui vivono. E’ il motivo per cui gli etologi si stupiscono dell’intelligenza degli animali senza la presenza della ragione di tipo umano. Condizioni impensabili fino a 40 anni or sono. Come la formica maestra che insegna alle nuove formiche come riconoscere un percorso e quant’altro.
Necessariamente, nel corso dell’evoluzione, avendo la ragione, come descrizione del mondo mediante la parola, il pensiero parlato, la misura della quantità, preso il sopravvento sull’individuo, gli strumenti psichici di risposta all’agire nel mondo si sono trasformati piazzandosi dietro i sensi con cui l’individuo percepisce il mondo in cui abita.
Alcune aree del sistema visivo selezionano i fenomeni percepiti e distinguono, immediatamente, nei fenomeni di fondo di un “guardare”, quelli che potrebbero nuocere o essere pericolosi.
Si tratta dei meccanismi con cui la specie protegge i propri figli a dispetto di tutte le azioni distruttive che la ragione mette in atto contro lo stesso individuo di cui si ritiene padrona.
Riporto la notizia dal sito dell’ANSA:


Cervello svela sentinelle pericoli
Ricerca italogiapponese condotta da team Riken Brain

27 settembre, 2012

(ANSA) - PISA, 27 SET - Sono nel cervello le sentinelle visive che ci avvisano di un pericolo. Lo rivela una ricerca italogiapponese condotta dai ricercatori del Riken Brain Science Institute e del laboratorio di Biochimica clinica e Biologia molecolare dell'Universita' di Pisa durante la quale si e' scoperto che alcune aree del sistema visivo si comportano come vere e proprie 'sentinelle' nei confronti dei cambiamenti nello stimolo.

Tratto da:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/09/27/Cervello-svela-sentinelle-pericoli_7541463.html
Con questo meccanismo, anche il ricercatore più ostinato dovrebbe chiedersi: ma noi, in che società abitiamo? Come sono davvero gli Esseri Umani con cui coabitiamo?
Quanti strumenti psico-emotivi finalizzati alla conoscenza ha distrutto la religione cristiana costringendo l’uomo in ginocchio davanti al suo dio padrone?
Noi, come Religione Pagana, rivendichiamo i diritti di ogni cittadino di essere informato e di diventare consapevole delle norme giuridiche che regolano la società in cui vive, così rivendichiamo il diritto di usare tutti gli strumenti psico-emotivi di cui la nostra specie ci ha forniti e il cristianesimo, con l’orrore del criminale in croce, il suo Gesù, mediante la violenza sull’infanzia, ci ha privato.
E domani, quale altro meccanismo del nostro abitare il mondo, la scienza scopre?

Indubbiamente la specie umana, cui apparteniamo, nel corso di milioni di anni, ci ha fornito di strumenti con cui individuare i pericoli nel mondo in cui viviamo. Ma l’orrore ebreo e cristiano che hanno distrutto la struttura emotiva dell’infanzia, era un pericolo che trascende l’esperienza della specie perché si è presentato negli ultimi duemilaseicento anni. Troppo poco tempo è passato perché la Natura metta in atto le sue soluzioni biologiche, ma sufficiente all’orrore cristiano per distruggere la maggior parte delle capacità psico-emotive con cui l’uomo ha la possibilità di abitare il mondo in cui vive. A questo tipo di orrore dobbiamo trovare delle soluzioni a breve perché l’evoluzione, in questo caso, non ci può aiutare.

Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!

29 settembre 2012

Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

venerdì 28 settembre 2012

L'uomo nasce azione; la scienza scopre i principi della Religione Pagana

Ma guarda caso, che bravi questi ricercatori. Hanno scoperto un meccanismo fisiologico del passaggio della percezione umana dal mondo del tempo al mondo della ragione.

E’ il problema delle AZIONI. Nel mondo del tempo a sollecitazione segue l’azione, ma nel mondo della ragione, qualora la ragione pensi a delle azioni, per trasmettere la descrizione della ragione che pensa l’azione all’impulso emotivo che induce l’azione, si attivano particolari aree cerebrali. Tali aree si accendono quando usiamo i verbi di movimento in quanto, l’idea del correre è emozioni del correre.

Noi, come Esseri della Natura, non siamo nati nella ragione, nel verbo, ma siamo una struttura emotiva che si modifica mediante l’azione. Su questa struttura emotiva che si modifica mediante l’azione, si è imposta la ragione che si limita a descrivere e pensare il mondo. La ragione descrive il mondo, ma non agisce nel mondo. Tuttavia, avendo la ragione preso il controllo dell’Essere Umano, sicuramente il cervello e il corpo hanno costruito dei meccanismi di mediazione fra la descrizione che domina l’uomo e l’azione che, modificando l’uomo, permette un accumulo di potere emotivo: l’uomo che cresce!

Riporto la notizia dell’ANSA: 

Parole attivano aree specifiche cervello
Due studi hanno coinvolto la Sissa di Trieste, poi pubblicati


27 settembre, 13:26

(ANSA) - TRIESTE, 27 SET - Correre, afferrare, mangiare: quando comprendiamo parole come queste il nostro cervello si attiva anche nelle aree preposte a guidare i movimenti del corpo. Per questo alcuni scienziati hanno ipotizzato che per capire le parole che si riferiscono ad azioni il cervello ne simuli il processo motorio. Due ricerche che hanno coinvolto scienziati della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste hanno messo alla prova quest'ipotesi da due punti di vista diversi.


Tratto da:

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2012/09/27/Parole-attivano-aree-specifiche-cervello_7539618.html

E’ dura far uscire la scienza dall’oscurantismo cristiano che pone al centro dell’uomo il verbo (parola in latino) o il logos (parola in greco), mentre la modifica dell’uomo è mutamento mediante relazioni emotive con i soggetti del mondo in cui vive.
La scienza scopre continuamente come le idee della Religione Pagana abbiano una base oggettiva e appartengono all’Essere Umano che abita il mondo e non ad illusorie forme di onnipotenza psichiatrica come nel cristianesimo.

Entra nel circuito del pensiero religioso, sociale, economico ed etico della Religione Pagana!
28 settembre 2012
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784
e-mail claudiosimeoni@libero.it

mercoledì 19 settembre 2012

Le pozioni magiche della Strega e dello Stregone: i filtri di lunga vita e della felicità


Avete presente l'iconografia cinematografica dello Stregone che raccoglie erbe per fare intrugli dai quali emerge la pozione magica?

Per fare un esempio, consideriamo il Ginepro.
Si è consapevoli della necessità di produrre un infuso "magico" capace di stimolare le attività fisiologiche (eliminare gonfiori di stomaco, aumentare la sudorazione,
stimolare la diuresi, la sudorazione, ecc.).
A questo punto, si mette in atto una "strategia d'agguato".
Si individua la pianta, si individua il tempo in cui accumulare gli elementi da usare nella pozione sotto forma di decotto, si individuano le tecniche da praticare, ecc.
125 grammi di legno di ginepro tagliuzzato immerso in grammi 1500 d'acqua da ridurre per ebollizione a 1000. Si aggiunge poi grammi 125 di vino bianco. Si usa per la sudorazione bevendone 100 g. per volta al mattino. Oppure si prepara come infuso con 4 - 8 bacche in 500 g. d'acqua. Oppure, ancora si estrae l'olio essenziale, ecc. ecc.

All'interno di questa attività, che possiamo estendere a decine di altri eventi di raccolta erbe e pozioni, più o meno, curative, viene identificata, dall'iconografia classica, il modus operandi della Strega o dello Stregone.

Proviamo a cambiare gli elementi della pozione nel crogiolo.
Raccogliamo le emozioni libidiche, condiamole con 150 grammi di paura in esposizione dell'individuo nella società, aggiungiamo 10 grammi di percezione rettile e 4 grammi di percezione dell'unicellulare, mescoliamo gli ingredienti nella dimensione tempo fino a far mutare l'insieme della fusione e noi otteniamo una mistura magica. Un "elisir del coraggio".

Come il decotto del ginepro ingurgitato ci permette di aumentare la sudorazione (in caso di febbre). "l'elisir del coraggio" ci permette di gestire l'ansia nelle tensioni della vita e della quotidianità quando affrontiamo i problemi.

Raccogliete le vostre erbe, ma soprattutto, raccoglietele in funzione della "consapevolezza della necessità di produrre un infuso "magico" capace di stimolare..." ciò che il vostro Intento vi indica.

Che cosa significa, dunque, "essere uno Stregone"?
Significa aver la capacità di scegliere i giusti ingredienti da mescolare nel crogiolo ed ottenere il "filtro" che consente, all'individuo, di far fronte ai problemi della sua vita fino alla morte del suo corpo fisico. Ognuno, nel proprio crogiolo, mette ciò che trova per quel che gli serve e beve il proprio filtro. E' necessario stare attenti perché, se nel crogiolo metti troppa dulcamara, digitale, aconito, allora non fai un "elisir" che ti aiuti a vivere, ma fai un miscuglio velenoso con cui puoi morire.

E' necessario stare attenti perché, se nel crogiolo metti libido sottomessa alla morale, la paura elevata a padrona delle scelte,
illusioni e allucinazioni spacciate per visioni e un sorso di delirio di onnipotenza, allora non fai un "elisir" che ti aiuti a vivere,
ma fai un miscuglio velenoso con cui, sicuramente, vai verso la distruzione. 


19 settembre 2012
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784

martedì 18 settembre 2012

Le scoperte scientifiche sulla coscienza degli animali è ovvietà nella Religione Pagana


Ricordo che questa notizia non fa altro che confermare un elemento fondamentale del Libro dell’Anticristo e uno dei principi fondamentali della Religione Pagana.
Noi siamo parte della Natura, una specie divenuta nella Natura e tendiamo emotivamente ed empaticamente a costruire le relazioni con ogni coscienza presente nella Natura.
L’unica questione su cui dissentiamo sono le modalità della ricerca di questi “scienziati”. Costoro, mettendo al centro della loro ricerca l’uomo come “modello di essere consapevole”, ritengono che siano consapevoli soltanto quegli animali che esprimono azioni o scelte in cui riconoscono elementi in comune con le modalità di espressione della coscienza e della consapevolezza dell’uomo.
Hanno fatto una lista comprendendo vertebrati e il polpo, ma escludono gli insetti. Escludono i funghi, gli Esseri Vegetali, i batteri ed i virus.
Il modello, per questi “ricercatori”, è sempre l’uomo creato dal dio padrone a sua immagine e somiglianza.
Dal punto di vista della Religione Pagana i parametri di un’eventuale ricerca razionale, vanno invertiti. Tutti gli animali sono intelligenti e consapevoli: cerchiamo le modalità e le strategie attraverso le quali manifestano le peculiarità della loro coscienza!
Anziché cercare di appiattirli su un illusorio modello umano, impariamo ad abitare il mondo e cerchiamo nell’altro le sue peculiarità.
Anche perché, questo tipo di ricerca, permette all’uomo di cercare com’era la percezione e le relazioni che la sua coscienza nel costruire le relazioni nel mondo anche quando nuotava nell’ipotetico brodo primordiale.
Anche allora eravamo “specie umana”. Poi, la diversificazione delle specie ha diversificato i modi di veicolare la coscienza, i bisogni, i desideri, la percezione, ma non ha cambiato la qualità della consapevolezza del nostro essere nel mondo.
Riporto la notizia:

Gli animali possiedono consapevolezza. Ma i media ignorano la notizia
di Fabio Baolocco
15 settembre 2012

Pressoché sotto silenzio da parte dei media è passata la notizia che il 7 luglio scorso è stata siglata da un gruppo di scienziati, alla presenza di Stephen Hawking, la "Dichiarazione di Cambridge sulla coscienza”, la quale afferma che molti animali sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani. E la lista comprende tutti i vertebrati e, tra gli invertebrati, il polpo.
Non è una scoperta di poco conto, verificare scientificamente che molti, moltissimi animali, non hanno solo l’istinto, che si contrappone alla ragione umana, ma hanno una vera e propria intelligenza.
Questo, da un lato, sminuisce notevolmente il reputato, stupido predominio dell’uomo sulla natura, e, dall’altro, dovrebbe introdurre una maggiore consapevolezza del diritto degli animali a non essere trattati come cose al semplice servizio dell’uomo. Con buona pace di quel Cartesio, sulla cui filosofia la nostra società si è sfortunatamente sviluppata.
La dimostrazione scientifica, del resto, segue alla sensazione empirica che molti avevano già da tempo. E magari non è che il primo passo verso quella consapevolezza che tutto il mondo, sia animale, sia vegetale ha proprietà senzienti e pensanti. Sapere che un animale che sta per essere ucciso lo capisce, o che una pianta che viene abbattuta sente avvicinarsi la morte e nello stesso tempo emette un grido di dolore che altre piante intorno sentono, dovrebbe indurre nell’uomo un po’ più di umiltà e quel rispetto nei confronti del vivente che fino ad oggi non ha avuto.
In pratica, quello che è il sentimento panico potrebbe trovare una dimostrazione scientifica?

Tratto da:

Passo dopo passo si riuscirà a superare il monoteismo cristiano e il suo odio per la vita e per il mondo.
Questo giornale lamenta che i media hanno ignorato la notizia, ma i media sono i censori delle notizie. Danno e cancellano ciò che a loro interessa finendo per aiutare i cristiani a distruggere la società civile attraverso l’odio che hanno per i bambini tanto da costringerli in ginocchio davanti ad un dio criminale. Intanto, la Natura attende che l’Essere Umano si tolga dalla posizione in ginocchio e riprenda il suo posto nella costruzione del futuro.
Intanto, ricordate che quando guardate un albero, un gatto o un insetto, l’albero, il gatto e l’insetto, vi sta pensando e sta mettendo in atto delle strategie per costruire delle relazioni con voi: il gatto e il cane capiscono quando gli si parla, ma noi, chiusi nell’arroganza e nell’onnipotenza del dio padrone non ci curiamo di capire il loro linguaggio.
Come nel film Colombo in cui, l’indiano, quando se ne va dice a Colombo: “Io ho imparato la tua lingua, ma tu non hai imparato la mia!”
L’indiano era intelligente, Cristoforo Colombo era uno zoticone cristiano: lui gli indiani li avrebbe macellati!



18 settembre 2012
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784


martedì 11 settembre 2012

Emile Durkheim: la sociologia positivista fra nazismo e genocidio.


Da come si pensa la religione, così si pensa la società. E quella società costruisce il suo futuro.
Il dio che pratica il genocidio.
La relazione che esiste fra concezione religiosa ebraica di Emile Durkheim, il positivismo e la costruzione della sociologia che concorrerà alla costruzione della società nazista, è stretta e correlata.

Scrive Emile Durkheim in “Per una definizione dei fenomeni religiosi” quando deve spiegare l’inumanità e la perversione di quello che lui pensa come religione:


Non ci si spiega però allora perché gli esseri umani siano caduti in errore. Una volta accettata, l'idea che la religione sia una cosa sociale, tutte queste difficoltà svaniscono. Non ci si domanda più allora perché le cose in cui crediamo hanno un aspetto così sconcertante per la ragione individuale. Le rappresentazioni che la religione ci offre non derivano dalla ragione individuale, ma dallo spirito collettivo.
È evidente che questo spirito si rappresenta la realtà in modo diverso da come fa l'individuo: questo spirito è di un'altra natura, infatti. La società ha un suo modo d'essere; dunque un suo modo di pensare. Ha le sue passioni, sue abitudini, suoi bisogni che sono diversi da quelli particolari degli individui e che caratterizzano in modo preciso tutto ciò che essa concepisce. Perciò non dobbiamo sorprenderei, se in quanto individui non ci ritroviamo in queste concezioni che non sono nostre e che noi non produciamo. Esse hanno un alone di mistero che ci inquieta. Questo mistero non riguarda l'oggetto stesso che esse rap- presentano. Ciò è dovuto interamente alla nostra ignoranza. Si tratta in realtà di un mistero che gradualmente verrà fugato dai progressi scientifici. Solo ora la scienza comincia a penetrare in questo mondo chiamato religione. Quando saremmo in grado di comprendere come funziona la coscienza collettiva, tutte queste rappresentazioni perderanno la loro aura di mistero.

Tratto da: Emile Durkheim in “Per una definizione dei fenomeni religiosi” ed. Armando Editore 1996

Che cosa deve giustificare Durkheim affermando che “la società ha un suo modo di essere” e che “non dobbiamo sorprenderci  se in quanto individui non ci troviamo in queste concezioni religiose che non sono nostre e che noi non produciamo”?
Solo il dominio, inteso come potere di possesso, crea problemi allo sviluppo di una società in quanto, tale potere, odiando ogni scelta soggettiva dei singoli individui operata partendo da sé stessi e non dai principi del dominio stesso, ne minano la fissità costringendolo a modificare le sue strategie di controllo sulla società. Durkheim scambia la volontà di dominio e di possesso di un popolo da parte di alcuni individui, con una personalità soggettiva di quella società. Non è solo un modo furbesco di Emile Durkheim di nascondere la formazione delle dinamiche sociali coercitive, ma è un modo criminale di nascondere in un trascendente, che attribuisce alla personalità della società, le volontà criminali che agiscono nella società per i propri fini.
Come fa Mosè che ordina di ammazzare tutti quelli che non si mettono in ginocchio davanti a lui e che dichiara, ai macellai pronti ad ammazzare i loro fratelli, i loro figli, i loro parenti, che quella è la volontà di Jahve al quale loro debbono obbedienza. Jahve ordina di macellare chi approva una diversa religione e Mosè esegue. Chi segue una diversa religione non appartiene al popolo eletto. Chi segue un’altra religione non segue la tradizione imposta da quella società: per ebrei e cristiani, costoro, vanno macellati per mantenere pura la razza religiosa.
Durkheim con la sua affermazione si riferisce alla sua bibbia e, più precisamente, a Esodo 32, 25-29

Mosè vide che il popolo era senza alcun freno : Aronne, infatti, lo aveva lasciato senza alcun freno a zimbello dei suoi nemici. Mosè quindi si fermò alla porta dell'accampamento e disse: “Chi è per Jahve venga a me.” Tutti i figli di Levi si adunarono attorno a lui. Egli disse loro: “Così
ha parlato Jahve, Dio d'Israele: “Ciascuno di voi cinga la spada al suo fianco; attraversate e girate l'accampamento di porta in porta, e ciascuno uccida il proprio fratello, il proprio amico e il proprio vicino.”
E i figli di Levi eseguirono l'ordine di Mosè e in quel giorno circa tremila uomini del popolo perdettero la vita. Mosè disse: “Voi, oggi, vi siete consacrati al servizio di Jahve, chi a prezzo del proprio figlio, e chi a prezzo del proprio fratello. Oggi egli farà discendere su di voi la benedizione.”


Questo è ciò che intende Durkheim quando afferma che la società, intesa come comando e come padrone degli Esseri Umani, fa discendere la sua “religione incomprensibile per gli uomini” perché non appartiene all’uomo, ma ad un altro “essere”, col suo modo di pensare, con le sue abitudini, i suoi bisogni e le sue passioni. Esattamente quelle di Jahve e di Mosè.
Che Emile Durkheim sposti l’orrore dell’arbitrio da Jahve alla società, intesa come altrettanti popoli eletti perché determinano i comportamenti degli individui, non cambia il meccanismo orrifico con cui Durkheim giustifica la religione e l’azione della società.

Questo percorso di Durkheim è fondamentale per la nascita dell’ideologia del volkisch in cui le specificità di un popolo dominano il singolo individuo. Dove razza, religione e cultura del popolo eletto è superiore ad ogni altro popolo che, certamente, non è eletto e, dunque, oggetto di sterminio.
In sostanza, il nazismo non fa altro che creare una gerarchia fra il dio di Mosè e volk che domina il mondo: ammazzateli tutti, dice Mosè. E Hitler eseguirà!
Scrive a questo proposito Richard Steigmann – Gall in Il Santo Reich a pag. 50-51 (Boroli editore 2005):

I riferimenti di Buch alla razza come creazione di Dio, la cui purezza doveva essere difesa per volontà di Dio, non erano semplicemente una pia allusione che celava una “completa secolarizzazione". Anzi, trovarono espressione all'interno di alcune cerchie cristiane, specialmente luterane, come un genuino orientamento teologico. Chiamata «teologia degli ordini della creazione» (Schopfungsglaube), questa concezione valorizzava il popolo, con la famiglia e lo Stato, inteso come voluto per decreto da Dio. Con le radici che affondavano nel diciannovesimo secolo, la (Schopfungsglaube) promuoveva la nazione dichiarandola divina, perché trascendeva l'individuo e combatteva le forze, presentate come disgreganti, del razionalismo liberale e del materialismo. Poiché Dio aveva creato l'ordine della nazione, questa “assumeva la forma di 'un'associazione involontaria, di una comunità del destino”, investita di valori ostili all'individualismo e all'egoismo di classe.
Questa teologia era sostenuta da un influente gruppo di teologi luterani il cui punto di vista, significativamente, risale a prima del nazismo. Dopo la fondazione della Repubblica, nella teologia della (Schopfungsglaube) venne data crescente valorizzazione teologica al Volk. Come sostenne Paul Althaus, “Volk e Volkstum sono creazioni e doni di Dio ... Noi non possiamo pensare al popolo senza ringraziare Dio” . Poiché Dio ha creato la nazione come uno dei suoi ordini, la Chiesa ha l'obbligo di servire il popolo (Volk): “La Chiesa ha tutte le ragioni per essere felice del movimento Volkisch”. La Chiesa aveva anche il dovere di riconoscere la minaccia che gli ebrei, in quanto rinnegatori di Cristo, rappresentavano per quest'ordine. Era essenziale per le Chiese levare la voce in pubblico contro la minaccia-ebraica e persino, quando necessario, che si facesse ricorso ad “azioni audaci”.
In un discorso del 1927 al Congresso della Chiesa protestante (Kirchentag) di Kònigsberg, Althaus affermò con insistenza che il cristianesimo in Germania aveva un proprio speciale carattere nazionale, e che ogni mossa per promuovere il cosmopolitismo a spese dell'interesse per il (Volk) era inaccettabile: “La coerenza cristiano-tedesca e tedesco-cristiana era un fatto chiaro, trasparente ed evidente. Di ciò offrono testimonianza i più grandi momenti e le più splendide figure nella nostra storia nazionale". L'evoluzione teologica di Althaus"faceva parte di un più ampio «rinascimento luterano» che avvenne dopo la Prima guerra mondiale, che coinvolse alcuni dei più eminenti teologi protestanti di quei giorni, compresi Werner Elert e Walter Kunneth. Molti di loro erano allievi di Karl Holl. un rinomato teologo dell'anteguerra che guidò lo sviluppo di una teologia del nazionalismo. In questo contesto il luteranesimo di Buch acquista un chiaro significato.
All'inizio degli anni Trenta fra nazisti e protestanti si presentò l'occasione di confrontarsi direttamente l'uno con l'altro sulla rettitudine teologica dell'ideologia nazista; a rappresentare la parte nazista c'era Hans Schemm. Tenutosi a Berlino nel 1931, l'incontro verteva sull'appropriato comportamento che il protestante devoto avrebbe dovuto tenere nei confronti dell'emergente movimento nazista. L'incontro servì come esplicito punto di riferimento per capire come il nazismo era recepito e mediato da alcuni teologi di quel periodo.
Schemm esordì contestando direttamente quanti sostenevano che il nazismo sostituisse il cristianesimo con una nuova religione: “Razza e religione hanno origine l'una all'altra. lo non credo che il popolo sia obbligato a mettere da parte la razza per amore della religione; altrimenti tutti gli sviluppi naturali e storici sarebbero confutati". Schemm, anziché eliminare o semplicemente smontare la scienza, come avevano fatto Goebbels ed Eckart, argomentando cercò di riconciliare scienza e religione.  

Pensare il mondo non è una “furbata” come stupidamente fa Durkheim.
Solo che la volontà di Durkheim non è quella di voler essere furbo, ma è quella di voler essere criminale alimentando quella forma di razzismo che finirà per travolgere l’intera Europa.
Durkheim costruisce la relazione esatta fra il dio padrone e macellaio della bibbia e il “dio padrone e macellaio” di ogni società. Nasconde il dio della bibbia ebrea dietro al dio che governerebbe ogni società e fa della religione un fatto squisitamente di dominio sociale.

In Durkheim non esiste emozione; l’uomo non è mai uscito dal brodo primordiale e il suo concetto di primitivo è quello che lui immagina essere quello dell’uomo dopo la cacciata dal paradiso terrestre ad opera del dio padrone della bibbia. I popoli che lui chiama “primitivi” e addita a disprezzo, sono culture altamente evolute. L’unica differenza del loro comportamento con l’idea di società evoluta di Durkheim è che non si divertono a macellare coloro che ritengono i più deboli o gli indifesi: per questo il colonialismo, che assieme al nazismo fecero propria la sociologia di Durkheim, li ha macellati: loro erano il popolo eletto, gli altri non persone!

Per sviluppare il discorso sul ruolo del positivismo nella formazione del pensiero moderno vedi:
  
Per la filosofia positivista e per le sue implicazioni vedi (altre pagine saranno caricate in seguito):


Il Positivismo
  
 b)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_elementi_aprioristici_idea.html : Elementi aprioristici dell’idea positivista
 c)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_metodo_formazione_idee.html  : Metodo di formazione delle idee nel positivismo
 d)  http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_sociologia.html : Il positivismo e la sociologia

f) http://www.stregoneriapagana.it/positivismo_evoluzionismo_organicismo_razzismo.html : Evoluzionismo sociale, organicismo e ideologia razzista
come fondamenti del positivismo e della moderna sociologia

Auguste Comte (1798 – 1857)

Durkheim Emile (1859 – 1917)

1) Metodo sociologico, sociologia e filosofia

a) http://www.stregoneriapagana.it/durkheim_emile_natura_fatto_sociale.html : Che cos’è un fatto sociale per Durkheim?
b)    http://www.stregoneriapagana.it/durkheim_emile_fatto_sociale_patologia_normale.html : Quando un fatto sociale è normale e quando è patologico?

Prossimi argomenti sociali da caricare:

e) Che cos’è il reato in sociologia?
f) Cosa intende Durkheim per società semplice

Prossimi argomenti religiosi ed educazionali da caricare:

2) Definizione dei fenomeni religiosi
3) le forme della vita religiosa
4) Sociologia e l’educazione
5) Divisione sociale e divisione del lavoro


Charles Robert Darwin (1809 - 1882)


  

  
  
Herbert Spencer (1820 – 1903)
  
---- a) http://www.stregoneriapagana.it/spencer_herbert_religione_scienza.html : La scienza e la religione cristiana
  
  
  

  





12 settembre 2012
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprendista Stregone
Guardiano dell’Anticristo
P.le Parmesan, 8
30175 – Marghera Venezia
Tel. 3277862784