Avete presente l'iconografia cinematografica dello Stregone
che raccoglie erbe per fare intrugli dai quali emerge la pozione magica?
Per fare un esempio, consideriamo il Ginepro.
Si è consapevoli della necessità di produrre un infuso
"magico" capace di stimolare le attività fisiologiche (eliminare
gonfiori di stomaco, aumentare la sudorazione,
stimolare la diuresi, la sudorazione, ecc.).
A questo punto, si mette in atto una "strategia
d'agguato".
Si individua la pianta, si individua il tempo in cui accumulare
gli elementi da usare nella pozione sotto forma di decotto, si individuano le
tecniche da praticare, ecc.
125 grammi di legno di ginepro tagliuzzato immerso in grammi
1500 d'acqua da ridurre per ebollizione a 1000. Si aggiunge poi grammi 125 di
vino bianco. Si usa per la sudorazione bevendone 100 g. per volta al mattino.
Oppure si prepara come infuso con 4 - 8 bacche in 500 g. d'acqua. Oppure,
ancora si estrae l'olio essenziale, ecc. ecc.
All'interno di questa attività, che possiamo estendere a
decine di altri eventi di raccolta erbe e pozioni, più o meno, curative, viene identificata, dall'iconografia classica, il modus
operandi della Strega o dello Stregone.
Proviamo a cambiare gli elementi della pozione nel crogiolo.
Raccogliamo le emozioni libidiche, condiamole con 150 grammi
di paura in esposizione dell'individuo nella società, aggiungiamo 10 grammi di
percezione rettile e 4 grammi di percezione dell'unicellulare, mescoliamo gli
ingredienti nella dimensione tempo fino a far mutare l'insieme della fusione e
noi otteniamo una mistura magica. Un "elisir del coraggio".
Come il decotto del ginepro ingurgitato ci permette di
aumentare la sudorazione (in caso di febbre). "l'elisir del coraggio"
ci permette di gestire l'ansia nelle tensioni della vita e della quotidianità
quando affrontiamo i problemi.
Raccogliete le vostre erbe, ma soprattutto, raccoglietele in
funzione della "consapevolezza della necessità di produrre un infuso
"magico" capace di stimolare..." ciò che il vostro Intento vi
indica.
Che cosa significa, dunque, "essere uno Stregone"?
Significa aver la capacità di scegliere i giusti ingredienti
da mescolare nel crogiolo ed ottenere il "filtro" che consente, all'individuo,
di far fronte ai problemi della sua vita fino alla morte del suo corpo fisico. Ognuno,
nel proprio crogiolo, mette ciò che trova per quel che gli serve e beve il
proprio filtro. E' necessario stare attenti perché, se nel crogiolo metti
troppa dulcamara, digitale, aconito, allora non fai un "elisir" che
ti aiuti a vivere, ma fai un miscuglio velenoso con cui puoi morire.
E' necessario stare attenti perché, se nel crogiolo metti
libido sottomessa alla morale, la paura elevata a padrona delle scelte,
illusioni e allucinazioni spacciate per visioni e un sorso
di delirio di onnipotenza, allora non fai un "elisir" che ti aiuti a
vivere,
ma fai un miscuglio velenoso con cui, sicuramente, vai verso
la distruzione.
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19
settembre 2012
Claudio
Simeoni
Meccanico
Apprendista
Stregone
Guardiano
dell’Anticristo
P.le
Parmesan, 8
30175
– Marghera Venezia
Tel.
3277862784
e-mail
claudiosimeoni@libero.it
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