E ancora, disse Hera: "Che cos'è la libertà del
Dio? Non certo quella di "creare dal nulla" perché ogni Dio che viene
vissuto dagli Esseri della Natura è figlio degli Esseri della Natura. Ma gli
Esseri della Natura e gli Dèi creano nel senso che continuamente modificano il
loro presente facendo germinare un nuovo e diverso presente."
"Come comunità dello spirito
questo regno è l'associazione dei membri, in base al sapere di un tutto, con
questo tutto in quanto loro idea. Ma lo spirito è sempre solo un tutto, non il
tutto. In quanto tutto, esso deve legarsi ad un altro tutto e rimane sempre di
fatto incompleto, anche nella propria realtà."
Karl Jaspers, Della verità, Bompiani, 2015, p. 759
"Questa idea" commentò Hera "di
soggetti che formano una comunità, un'associazione dei membri è quanto di più
depravato si possa pensare. Sembra quasi che i soggetti abbiano delle
alternative e fra le varie alternative hanno scelto di unirsi in una comunità
associandosi come membri. Quando mai? Si nasce, si cresce e ci si trasforma
veicolando i propri bisogni e le proprie necessità. Un individuo della Natura è
sempre un insieme che si separa dal mondo, da altri insiemi. Insiemi che tentano
di sopravvivere in relazioni continue, in contraddizioni continue. Io Hera sono
la coscienza della Natura formata da tutti gli Esseri della Natura. Io progetto
il mutare di me stessa che diventa il mutare delle cose, ma i miei progetti hanno
il limite nella volontà d'esistenza dei singoli Esseri della Natura. Non esiste
uno "spirito" al di fuori degli Esseri, esistono le pulsioni
d'esistenza dei singoli Esseri della Natura che alimentano le mie pulsioni
d'esistenza.
"Non è dato ad ogni filosofia
di comprendere una Rivelazione. Il presupposto fondamentale è un rapporto non
meramente ideale, mediato attraverso la ragione, ma uno reale della natura
umana con Dio."
Che cos'è una rivelazione? I piedi percorrono la terra
e questa è la realtà. Si comprende il cammino delle trasformazioni che si
vivono e si comprendono i soggetti che entrano nelle nostre relazioni. La vita
della Natura è pura materia che si trasforma in continuazione ed io, Hera, comprendo
tutti gli Esseri della Natura e nessuno di loro comprende Hera o entra in
relazione con Hera. Io non sono al di sopra degli Esseri della Natura, io sono
figlia degli Esseri della Natura e progetto me stessa alimentando le
trasformazioni fra gli Esseri della Natura.
Poi, come se stesse riflettendo disse Hera: "Io
divoro gli Esseri della Natura. Mi nutro della loro consapevolezza. Mi nutro
degli sforzi che fanno in ogni trasformazione. Quando muoiono la loro
consapevolezza diventa la mia consapevolezza. Hanno avuto la loro occasione di
diventare eterni, di vivere con passione, di alimentare il desiderio. Molti di
loro afferrano l'occasione della loro esistenza e vanno oltre "la mia
bocca" oltre "il becco dell'aquila" per continuare a
trasformarsi nell'eternità dei mutamenti. Troppi uomini preferiscono vivere per
sottomissione, pregare e idealizzano il bisogno di un padrone che chiamano
"Dio". Ed io mi nutro di loro. Mi nutro del loro fallimento.
Fallirono nel momento stesso in cui rinunciarono alla loro "volontà
d'esistenza".
"Se qualcuno vuole persuadere o
dissuadere gli uomini di qualcosa che non è di per sé noto, costui allora,
perché essi lo accolgano, deve dedurre la cosa che gli sta a cuore da ciò che è
comunemente ammesso e convincerli con l'esperienza o con la ragione, vale a
dire deve dedurre o dalle cose che essi hanno esperimentato per mezzo dei sensi
verificarsi in natura, oppure dagli assiomi intellettuali per sé noti."
Spinoza, Trattato teologico-politico, Rusconi, 1999,
p. 223
"Io" disse Hera "mi nutro della consapevolezza
di uomini persuasi, mediante l'esperienza e la ragione, a rinunciare a
veicolare nel mondo le loro emozioni e costretti, o convinti, a non affrontare
le contraddizioni della vita e dell'esistenza. Io mi nutro di consapevolezze
che hanno rinunciato a vivere e che attendono solo di morire cercando, magari,
solo le piccole soddisfazioni che concede loro il dominio e il possesso su
altri uomini incapaci di determinare la loro vita. Questi piccoli uomini che
vivono di assiomi intellettuali noti solo alle loro convinzioni, invadono la
Natura come una malattia che si propaga da individuo ad individuo. Disarmano le
persone e le costringono a confidare nella provvidenza che benevola li
accompagna alla loro distruzione. Per persuadere gli uomini ad essere
sottomessi è necessario agire sulla loro infanzia con genitori che si
sottomettono dimostrando all'infante che la sottomissione è la regola aurea
della società. Convinci le persone ad essere sottomesse ed io mi nutrirò della
loro vita."
"Povero filosofo: vedi una
pianta che vegeta, e dici "vegetazione", oppure "anima
vegetativa". Osservi che i corpi sono dotati di moto e lo trasmettono, e
dici "forza"; vedi il tuo cane da caccia imparare il suo mestiere
sotto la tua guida, e gridi "istinto", "anima sensitiva";
hai idee complesse, e dici "spirito". Ma, di grazia, che cosa intendi
con queste parole? Questo fiore vegeta, ma esiste forse un essere reale che si
chiama "vegetazione"? Questo corpo ne spinge un altro, ma possiede in
sé un essere distinto che si chiama "forza"? Questo cane riporta una
pernice, ma c'è un essere che si chiama "istinto"? Non rideresti di
un ragionatore (quand'anche fosse stato precettore di Alessandro) che ti
dicesse: "Tutti gli animali vivono, dunque c'è in essi un ente, una forma
sostanziale che è la vita"? Se un tulipano potesse parlare, e ti dicesse:
"La mia vegetazione ed io siamo due esseri uniti evidentemente
insieme", non ti burleresti del tulipano?"
Voltaire, Dizionario di filosofia “tutti i romanzi e i
racconti e Dizionario di filosofia", Mammut Newton, 1995, p. 449
"Se gli uomini affermano oggetti fuori dai sensi,
li devono dimostrare. Quanto meno devono dimostrare che tali oggetti sono utili
alla vita dell'uomo, ma se l'uomo si convince che il leone è utile nella sua
esistenza e pretende di farlo convivere nella sua quotidianità, non si deve
stupire se qualche leone decide di mangiarsi qualche uomo. Se scegli, perché
vuoi o non sai fare altro, di essere sottomesso non ti devi stupire se sei la
preda dei predatori sociali.
Fine citazione….
Continua nella pagina linkata
NOTA: La pagina fa parte della Partita mondiale di calcio della filosofia con cui vengono definiti i principi filosofici propri della Religione Pagana.
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