Noi siamo abituati a pensare alla scienza come
un'attività dell'uomo capace di presentare dei risultati che ci permettono di
capire e descrivere sempre meglio il mondo in cui viviamo.
Se c'è un problema, gli uomini non si rivolgono a Dio,
ma a coloro che praticano la scienza e che assumono il nome di scienziati.
L'errore grande è quello di pensare alla scienza come
un soggetto che afferma delle verità, come le persone sono abituate a sentire
da Dio o da Gesù. Assumere la qualifica di "scienziato" significa
assumere la qualifica di "competente" la cui voce viene ascoltata
come una voce di verità.
In realtà, per parlare di scienza dobbiamo innanzi
tutto distinguere fra le scienze. Ci sono scienze di ordine fisico-matematico e
ci sono scienze sociali le quali necessitano di approcci diversi.
Fra le scienze fisico-matematiche dobbiamo distinguere
fra due comportamenti messi in atto dall'uomo, i risultati della
sperimentazione e le ipotesi (spesso chiamate teorie) che guidano la ricerca.
Il risultato della sperimentazione è la verità scientifica di quell'esperimento
o di quella soluzione; le ipotesi di lavoro (dette teorie) sono solo delle
opinioni o, se preferite, delle ipotesi sulle quali condurre una ricerca
scientifica che può scaturire in risultati che chiamiamo verità o abortire
perché non supportate da risultati di laboratorio.
Per quanto riguarda le scienze sociali, non esistono
scienziati. Esistono solo persone che
sanno articolare un maggior numero di dati, forniscono delle ipotesi che, per
essere vere, devono essere argomentate. La verità nelle scienze sociali non
esiste. Esiste l'argomentazione. Agli argomenti di chi fa affermazioni, si
oppongono argomenti di chi nega tali affermazioni e la logica vincente è quella
che il momento culturale può accettare e fare propria.
La verità nelle scienze sociali, sempre relativa al
momento socio-culturale che si sta vivendo, è determinata dalle argomentazioni
che gli individui possono portare a supporto di quella specifica affermazione.
Per concludere, se, come i cristiani fanno, affermano
che "Dio ha creato il mondo" rispetto a chi dice che "nessuno ha
creato il mondo" la verità non sta nelle due affermazioni, ma nelle
argomentazioni che supportano le due affermazioni.
C'è da osservare che l'abitudine dei cristiani di
puntare le pistole alla testa dei cittadini affinché accettino l'affermazione
secondo cui "Dio ha creato il mondo" è un'argomentazione sufficiente
che porta gli uomini a riconoscere che il loro Dio ha creato il mondo.
15 agosto 2020
Claudio Simeoni
Claudio Simeoni
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