domenica 30 dicembre 2007

Il cattolicesimo come eroina per le persone!

Parlare delle induzioni dottrinali fatte dall'undicesimo paragrafo dell'enciclica Spe salvi significa parlare della patologia cristiana e dei suoi effetti nelle persone. Effetti che possono essere equiparati agli effetti dell'eroina. Come il cristiano devoto evoca la sua speranza mediante la fede, così l'eroinomane evoca il suo bisogno di eroina.
In questo commento alla Spe Salvi inizio ad introdurre le osservazioni fatte da Umberto Galimberti nel suo libro "L'ospite inquietante - il nichilismo e i giovani" che chiariscono alcuni meccanismi patologici manifestati dai cristiani e che i cristiani pretendono siano accettati come oggetti della loro fede.
Galimberti è un cattolico che usa la categorie della verità con cui misurare il mondo che lo circonda. Però, come fislosofo-psicologo, riesce a chiarire dei meccanismi in maniera adeguata, ben più di quanto sono in grado di fare io. L'unica differenza è che quei meccanismi non gli inserisce nelle dinamiche sociali, nel divenuto o nella costruzione del divenire degli esseri umani, né cerca la radice da cui emerge la loro manifestazione.
Se ciò fosse, inizierebbe una contrapposizione dinamica e attiva con Ratzinger e con quell'aberrazione ratzingeriana che è la speranza manifestata per fede. Mentre, invece, egli stesso usa il concetto speranza come antidoto anestetizzante nei confronti dell'angoscia e finisce per riaffermare il diritto di Ratzinger di seminare angoscia e disperazione nella società civile.
Ricordo che all'indirizzo:
trovate tutta l'enciclica Spe Salvi di Ratzinger e ogni paragrafo ha il link per portarvi al commento.
Nel commentare l'enciclica Spe Salvi viene contrapposta la visione della vita del Paganesimo Politeista alla visione della vita del monoteismo e del cristianesimo cattolico nel nostro caso.
Claudio Simeoni
Meccanico
Apprensita Stregone
Guardiano dell'Anticristo

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